Le scuole

La formazione del liutaio è fondamentale per lo sviluppo della liuteria.

In Italia le Scuole di Liuteria si trovano a Cremona ( Scuola Internazionale IPIALL " Antonio Stradivari" ) a Milano  ( Scuola Civica di Liuteria), a Parma ( Scuola Internazionale di Liuteria R. Scrollavezza )   a Gubbio  (Scuola Maestri Liutai-Archettai è un corso di Formazione Professionale biennale attuato dalla Società Gubbio Cultura e Multiservizi S.r.l. ) a Pieve di Cento (nserita all'interno della Scuola di Artigianato artistico del Centopievese ). La più importante e famosa ( 70 anni di attività ) è quella di Cremona ovviamente ma da tempo l'ANLAI chiede alcune modifiche e miglioramenti 

LETTERA A UN LIUTAIO

12AUG2012
 

 

Carissimo Primo
Il tuo intervento, che apprezzo, esula in parte dagli argomenti trattati dal CD dell’Anlai, che è voluta intervenire su Mondomusica ( a Cremona e New York ). Per la verità nel corso del comunicato si sollevano un paio di altri argomenti tra i fondamentali per la situazione in cui viviamo ma sui quali, come è scritto, ci riservavamo di tornare: la Scuola di Liuteria e .. la deontologia liutaria se così possiamo definirla.
Eppure devo darti ragione perché al di là del problema contingente, ( la protesta dei liutai o di una parte di loro contro Mondumusica e la trasferta in America), i problemi fondamentali da cui si dovrebbe partire per un dibattito sulla liuteria a Cremona sono proprio la Scuola e la formazione dei liutai e la costruzione dello strumento e la sua reale tutela PROBLEMI CHE TU HAI SOLLEVATO.
Cercherò di essere sintetico il più possibile anche se devo partire da lontano. Come sappiamo negli anni trenta ci furono personaggi non di secondo piano che cercarono di far tornare Cremona, la città di Stradivari all’attenzione del mondo e altri che si batterono anche per il ritorno alla forma interna. Tanto per citare i più importanti Giuseppe Fiorini, Anelli, Farinacci, Bacchetta, Camelli, Sacconi Ogni nome meriterebbe una “ sua storia” ma non è il momento e il luogo . Dopo la fine della guerra e la chiara percezione che la Scuola di Liuteria nata nel ’38 non aveva certo dato i frutti sperati, ci furono altri uomini che si inserirono nel progetto con risultati certamente molto positivi: il prof Puerari ad esempio che riuscì a portare a Cremona lo “ Stradivari 1715” e i due Amati ( Carlo IX e Hammerle) ponendo sicuramente Cremona all’attenzione del mondo e il prof Ugo Gualazzini Presidente del CdA della Scuola ed il preside Cusumano che con i grandi maestri della scuola milanese Garimberti in particolare e con Sacconi riuscirono a far fare all’istituto di Piazza Marconi e di Palazzo dell’Arte quel salto di qualità che le consentì le prime affermazioni e permise anche la rinascita della scuola cremonese (anche con le polemiche forma interna e forma esterna Morassi e Bissolotti Santoro ecc altri argomenti che meriterebbero …..un libro e che tu hai ricordato ) .
Da questo momento la scuola iniziò ad essere conosciuta e ad attrarre molti allievi da tutto il mondo. Senza falsa modestia anche il mio libro tradotto anche in inglese ( “ 40 anni di Storia della Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona” e “ The score years of Violin Making The Intenational Schol of Cremona ) contribuì a questo disegno così come il grande impegno del preside Renzi , la nascita delle Biennali, gli incontri di liuteria, la Bottega Scuola CEE nata proprio dalla lettura del mio libro al Ministero e molte altre lodevoli iniziative a cominciare dalle “ trasferte all’estero della Scuola di Liuteria e dei rappresentanti degli enti locali ecc.
Tutto questo ha consentito a far ottenere a Cremona il ruolo di capitale mondiale della liuteria.
Ma ecco il punto; mentre Cremona e la sua Scuola diventavano famose mancò quel salto di “ qualità” necessario. Il numero spropositato di allievi portava infatti gravi problemi sia economici sia di formazione ( non era certo sempre facile trovare docenti all’altezza dei maestri più validi ( Morassi, Bissolotti, Sgarabotto.) L’istituzione del “numero chiuso “ fu una decisione necessaria, giusta e importante ma non risolutiva, perché comunque per evitare la chiusura della Scuola si dovevano inventare soluzioni in contrasto con la qualità.
Per di più si verificò un altro fatto determinante : la riforma voluta dal Ministero della P.U. con l’imposizione a tutti gli istituti professionali di adeguamento ai 5 anni di studio .
L’IPIALL cessava di essere quindi “ ATIPICO” e di avere la possibilità di autogestirsi….. in maniera appunto atipica e doveva rientrare nelle regole “ statali” con la conclusione del ciclo di studi con un esame di maturità
Quello che era già assurdo prima per una parte considerevole degli allievi magari laureati che dovevano essere giudicati su materie e programmi come i giovani italiani ( ma che poteva essere gestito internamente con modifiche di orari, giustificazioni più o meno valide, apertura dei laboratori di liuteria ) diventava sempre più problematico anche per la prova finale con una commissione esterna e ministeriale
QUI CI FU IL GRAVE ERRORE: QUELLO DI AVER VOLUTO CONTINUARE- COME SE NIENTE FOSSE ACCADUTO. E CON UNA SCUOLA CHE ANCORA OGGI HA PROGRAMMI CHE SI CONCLUDONO CON UN ESAME DI MATURITA’ MENTRE E’ FREQUENTATA DA ALLIEVI IN GRAN PARTE LAUREATI O CHE HANNO GIA’ UN TITOLO DI STUDIO SUPERIORE IL CHE E’ UN ASSURDO. MA E’ ANCORA PIU’ ASSURDO CHE SI CERCHI DI OVVIARE AMMETTENDO AL 3° ANNO ALLIEVI CON TITOLO DI STUDIO SUPERIORE O LAUREA CON LA CONSEGUENZA DI RIDURRE ANCORA DI PIU’ LA LORO FORMAZIONE PROFESSIONALE
OGGI LA SCUOLA HA PROGRAMMI CHE PREVEDONO POCHE ORE DI LABORATORIO RISTETTO AL PASSATO PER DAR SPAZIO A MATERIE “INUTILI” PER MOLTI A DIFFERENZA DELLA PREPARAZIONE CHE AVVENIVA NEGLI ANNI LONTANI DOVE IL LABORATORIO DI LIUTERIA QUELLO DI VERNICIATURA, LO STUDIO DEL VIOLINO , LA FISICA ACUSTICA E LA TECNOLOGIA ERANO LE MATERIE FONDAMENTALI E LE PIU’ FORMATIVE E CON UN MONTE ORE MOLTO PIU’ ALTO.
NON DICO CHE OGGI NON ESCANO DALLA SCUOLA GIOVANI VALIDI; CE NE SONO E LO DIMOSTRANO CON LE LORO OPERE MA SONO CONVINTO CHE LA LORO PREPARAZIONE AVVIENE MOLTO SPESSO ANCHE AL DI FUORI DELLA SCUOLA GRAZIE AD UNA CITTA’ CHE CONSENTE CON TUTTA UNA SERIE DI ALTRE STRUTTURE DISPONIBILI LA POSSIBILITA’ DI APPROFONDIRE, CONFRONTARE, SVILUPPARE ECC
MA TORNANDO ALLA SCUOLA … NESSUNO SE NE E’ ACCORTO ? NESSUNO CONOSCE QUESTE PROBLEMATICHE ?
ANCHE QUANDO IL PRESIDE TORRISI GIUNSE AD UN PASSO DECISIVO PER TENTARE DI RISOLVERLO ALMENO IN PARTE – PERCHE’ LA SOLUZIONE IDEALE SAREBBE QUELLA DI CREARE UNA SCUOLA DAVVERO A LIVELLO UNIVERSITARIO POST DIPLOMA- FURONO PROPRIO ALCUNI LIUTAI CHE CONTANO A FAR FALLIRE IL PIANO FORSE PER PAURA DI AVERE TRA I PIEDI POI LIUTAI CON UNA GRANDE PREPARAZIONE CHE LI AVREBBERO MESSI IN DIFFICOLTA’ COSì COME FURONO ALCUNI DOCENTI DELLA SCUOLA I PIU’ ACERRIMI NEMICI DELLE INNOVAZIONI PER PAURA DI PERDERE IL LORO POSTO
E DA ANNI SI VA AVANTI PIU’ O MENO SULLA STESSA FALSARIGA CON QUALCHE CORSO INTERNO SICURAMENTE PREGEVOLOE MA CHE NON CAMBIA IL PROBLEMA DI FONDO
IL VERO PROBLEMA DELLA SCUOLA NON E’ QUINDI L’AUTONOMIA; QUELLO E’ UN FALSO PROBLEMA O UN PROBLEMA MINORE O UNO DEI TANTI PROBLEMI
INVECE DI AFFANNARSI A CHIEDERE DEROGHE I NOSTRI PARLAMENTARI E I TECNICI REGIONALI E I RESPONSABILI DOVREBBERO PENSARE ANCHE A RISOLVERE QUELLO BEN CHIARO A TUTTI MA CHE TUTTI STRANAMENTE SI RIFIUTANO DI VOLER AFFRONTARE LA NASCITA DI UNA SCUOLA…… A LIVELLO UNIVERSITARIO IL CHE RIDURREBBE ANCHE A LIVELLI ACCETTABILI IL NUMERO DEI LIUTAI “ LAUREATI” A CREMONA MENTRE OGNI ANNO SI DIPLOMANO UNA TRENTINA DI ALLIEVI E ANCHE DI PIU’ CHE POSSONO FREGIARSI DEL TITOLO DEL DIPLOMA DELLA SCUOLA SENZA AVERE MAGARI UNA PREPARAZIONE ADEGUATA

ARRIVO ANCHE A DIRE CHE SI MANTENGA PURE SE NON SE NE PUO’ FARE A MENO LA SCUOLA A QUESTO LIVELLO ( NON CERTO PER I LAUREATI ) MA CHE SI FACCIA ANCHE ALMENO IL SALTO DI QUALITA’ CON LA SCUOLA POST DIPLOMA

L’altro problema che hai sollevato riguarda la produzione artigianale, l’arte, la liuteria vera.
E’ importantissimo perché il tentativo di denigrare e affossare Cremona liutaria è in atto da anni da parte di molti altri paesi gelosi della nostra “ vitalità “ e tradizione ma purtroppo non senza alcune ragioni
Scoperto che la liuteria era una “miniera d’oro” perché Cremona si stava affermando nel mondo si aprirono botteghe sempre più belle sempre più in centro, giunsero liutai anche da altre scuole, sempre più allievi diplomati si fermarono e la città diventò la piu’ grande per botteghe e concentrazione di liutai.
Accanto a questa bella situazione che molti avevano addirittura sognato però alcuni “furbetti” iniziarono magari a fare i violini con l’aiuto del pantografo, altri a far fare tutto o in parte i loro strumenti ad allievi iniziando un commercio parallelo inserendovi magari la propria etichetta ( fatto discutibile ma che anche nelle botteghe antiche poteva avvenire bastava la supervisione del maestro ) Ma poi i furbetti proliferarono perché era sempre più facile vendere all’estero o a commercianti che arrivavano a Cremona specie dal Giappone strumenti magari fatti da altri ( la crisi economica non era alle porte ) Poi arrivarono dall’est anche i primi pezzi che si potevano assemblare, quindi i violini in bianco ed …….è storia attuale che molti sanno. Per difenderci da questi comportamenti anche di pochi ma non pochissimi e che denigrano l’immagine di Cremona bisognerebbe difendersi davvero per sostenere la qualità e la purezza degli strumenti della scuola classica cremonese E L’IMMAGINE DI CREMONA
Invece in questa situazione come tu hai sottolineato giustamente i responsabili ( politici, associazioni, enti ) sono rimasti a guardare. C’è stato il tentativo apprezzabile del Consorzio ma gli stessi liutai ( alcuni ovviamente ) hanno continuato non solo a fare i furbi e magari anche aderendovi si sono riservati la possibilità di continuare con la produzione “ esterna” . Per alcuni propria ma per altri magari come pare anche con schiavetti mal pagati.
Non per buttare la croce su di uno ( non certo l’unico ) ma solo per indicare il livello cui siamo giunti : mostra in Cina, un rappresentate “con tutti crismi dell’ ufficialità “ sorpres ad acquistare un certo numero di strumenti in bianco cinesi. Un fatto clamoroso mi pare no ? : ne parlano tutti i giornali ed il risultato ? Nulla, come se nulla fosse accaduto.
CREMONA NON DOVREBBE PER PRIMA COSA IMPEGNARSI A SALVAGUARDARE CHI LAVORA SENZA SCORRETTEZZE E ARTIGIANALMENTE ( ARTISTICAMENTE DIREI) ?
A COSA SERVE IL CONSORZIO ALTRIMENTI ? PERCHE’ NON SI AIUTANO VERAMENTE COLORO CHE SONO BRAVI E ONESTI ARTIGIANI E ARTISTI ?
LO SO CHE E’ DIFFICILE MA NON IMPOSSIBILE E SE L’AIUTO FOSSE CONSISTENTE MA SOPRATTUTTO I MEZZI DI CONTROLLO DELLA PRODUZIONE RIGOROSI SI POTREBBERO A MIO AVVISO “ RECUPERARE” QUEI LIUTAI SERI CHE ORA SONO TUTTI O QUASI SULL’AVENTINO E CHE SONO I PRIMI A “SOFFRIRE “ DI UN’ IMMAGINE NON CORRETTA DI CREMONA.
MA DOVREMMO SVILUPPARE ANCORA QUESTO ARGOMENTO !

Scusami non sono stato molto.. sintetico come avrei voluto e comunque grazie per avermi ” stuzzicato” perchè questi sono i temi che Cremona dovrebbe davvero affrontare e risolvere e che spero qualcuno che mi legge possa tenere in considerazione

Ciao buon onesto lavoro

Gualtiero Nicolini

 

ALTRA LETTERA.. SENZA RISPOSTA

ASSOCIAZIONE NAZIONALE LIUTERIA ARTISTICA ITALIANA

 

Oggetto Scuola di Liuteria Cremona

Cremona 15.10.2012

Caro Senatore Pizzetti,

un paio di mesi fa’  è stato pubblicata sulla stampa locale  una tua lettera che ho ritenuto interessante  in cui  in sostanza dicevi che era giunta l’ora di trovare soluzioni “ unitarie” per la Scuola di Liuteria di Cremona.

Personalmente e il CDN Anlai abbiamo  apprezzato il tuo intervento e quello della senatrice Fontana del Pd.

La stampa ha pubblicato anche  - cremonaoggi.it  - ( dopo che “La Provincia” aveva dedicato una pagina  intera alla Scuola  riprendendo gran parte del materiale fotografico  e di testi del mio libro sui 70 anni dell’istituto  che ha fatto seguito alla pubblicazione  - che ebbe un notevole successo  in passato –  “Quarant’anni di Storia della Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona “ libro che  fu pubblicato  anche in inglese per il mercato americano e giapponese  con il titolo “ Two score years of Violin Making “ )  un mio intervento  in cui plaudivo alla tua presa di posizione  e a quella  della sen Fontana.

Sono seguiti articoli e interventi anche del Presidente di Cremona del   Centro di Formazione Professionale della Regione Lombardia  e  del presidente dell’ALI… poi da due mesi più nulla come se la nomina del prof Gamba a Dirigente Reggente della Scuola ed il corso presentato il 5 ottobre scorso avessero improvvisamente risolto tutti i problemi.

Potremmo  sapere  quali sono le tue proposte in merito al.. cambiamento  e a che punto sono i tuoi contatti con le istituzioni e le forze politiche per la soluzione di questo problema che pareva ti stesse particolarmente a cuore  e.. che si trascina da parecchio tempo  per tornare ciclicamente alla ribalta  ?

Grazie della risposta

Distinti saluti

 

 

Prof   Gualtiero Nicolini

Presidente Anlai

 

Lettera a Pizzetti, 
la liuteria necessita 
di soluzioni unitarie

20 agosto, 2012   // 

 

 

LETTERA APERTA ALL'On. PIZZETTI

Caro Pizzetti,
nei giorni scorsi in risposta ad un intervento del m° Primo Pistoni ho inviato una mia… “lettera a un liutaio”, intervento sicuramente molto polemico pubblicato su “ Cremonaoggi”, su alcuni altri organi di stampa e su pagine di Fb in cui esprimevo alcune considerazioni sugli “errori” (ovviamente a mio avviso) compiuti in questi ultimi anni che mettono in difficoltà la liuteria e la città.

Il m° Pistoni è uno dei liutai maggiormente considerati per le sue capacità e la serietà ma abbiamo visto di recente altri autorevoli interventi di liutai, anche affermati vincitori di prestigiosi concorsi internazionali, prendere posizione contro il Consorzio, contro l’Ente Fiera e Mondomusica, contro il Museo del Violino, contro molte delle scelte operate dai nostri rappresentanti politici locali ecc.

Questa mio intervento non è affatto polemico ma vuole essere propositivo così come riteniamo lo sia stato l’intervento Anlai, pubblicato di recente, con proposte per Mondomusica 2013 e per Mondomusica a New York .

La liuteria e la città hanno bisogno ora di trovare soluzioni unitarie.

Apprezzo quindi la disponibilità tua e dell’altra parlamentare Pd e pertanto della forza politica che rappresentante, di cercare di trovare soluzioni concrete per la Scuola di Liuteria cui “La Provincia” ha dedicato una pagina intera con la sua storia tramite il mio libro, e per la formazione liutaria.

Da anni l’Anlai sottolinea l’anacronismo di una scuola frequentata da laureati di ogni parte del mondo che si conclude con un esame di maturità e la “consacrazione” di almeno una trentina di liutai ogni anno con una formazione non sempre adeguata. Non aggiungo altro perché rimando a quanto scritto in “LETTERA AD UN LIUTAIO”.

L’unica uscita (e lo ribadiamo per l’ennesima volta), sempre a nostro parere, è proprio una scuola post diploma ad alta formazione e a numero chiuso che possa essere il vanto per la liuteria cremonese a livello mondiale e che Cremona meriterebbe.

Se si inizia dalla formazione si potrebbero anche affrontare seriamente gli altri problemi come quello fondamentale e che l’Anlai sta cercando di risolvere come “lo strumento davvero DOC”certificato in tutte le fasi della lavorazione dalla scelta del legno, alla stagionatura, alle varie fasi di esecuzione agli accessori il tutto certificato da un CONSORZIO VERO e documentato e sino alla fase acustica: la…”filiera del violino” . Il progetto sarà presentato in ottobre e vorremmo allora confrontarci anche con questo studio con chi vuole seriamente e concretamente tentare di risolvere il problema della liuteria a Cremona ormai troppo vilipesa e contestata a torto ma anche a ragione.

Gualtiero Nicolini 
Presidente Anlai

 

 

 

 

A SCUOLA DI LIUTERIA DI CREMONA

 
 

proposta di legge

 

La Scuola di liuteria di Cremona è nata nel 1938, ben 75 anni fa, da un’idea di Giuseppe Fiorini (una figura purtroppo dimenticata) con la donazione alla città di preziosissimi cimeli stradivariani provenienti dalla sua collezione privata. In seguito, la realizzazione della progetto fu affidata al gerarca Farinacci che la inaugurò dopo il successo delle manifestazioni organizzate per celebrare il bicentenario della nascita di Stradivari. La Scuola attraversò da subito un periodo buio, a causa dello scoppio della II° guerra mondiale,  dal quale si risollevò presto con grande vigore grazie alla presenza di personaggi di grande rilievo che contribuirono a dare lustro all’istituzione con la loro collaborazione: Fernando Simone Sacconi, Ornati, Garimberti, i Bisiach per fare qualche nome, o di docenti con un alto profilo accademico, fra questi: Pietro Sgarabotto, Francesco Bissolotti, Gio Batta Morassi. In questa Scuola si sono diplomati centinaia di  liutai provenienti da tutto il mondo, gran parte dei quali costruiscono ancora strumenti nei loro paesi d’origine, altri invece sono rimasti a Cremona, e molti di loro sono considerati tra i più importanti artisti di settore a livello mondiale.

Sin dal suo esordio, la Scuola è stata assimilata ad un Istituto Professionale, benchè atipico, e da corso quadriennale, con le varie riforme ministeriali scolastiche, si è poi trasformato in  quinquennale con il conseguimento della maturità professionale. L’ introduzione di materie di studio obbligatorie (inutili per molti studenti già laureati o diplomati ) finalizzate al conseguimento dell’esame di stato alla fine del percorso scolastico ha avuto come conseguenza la drastica riduzione del monte ore di quelle formative e tecniche, indispensabili per una adeguata preparazione professionale della figura del liutaio, come i laboratori di costruzione degli strumenti, le tecniche di verniciatura, il restauro tanto per citarne alcune.

Molti sono gli attori qualificati (e fra tutti anche ANLAI) che da tempo discutono sulla necessità di una modifica del corso di studi della Scuola di Liuteria (ex Istituto Professionale Internazionale per l’artigianato Liutaio e del legno), oggi Istituto di Istruzione Superiore Antonio Stradivari, la cui unicità e specificità, è sancita dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con il decreto 3 agosto 2011, che riconosce nella Liuteria  uno dei settori strategici dell’artigianato artistico nazionale, fra i più rappresentativi del Made in Italy nel mondo, autorizzando la Scuola a sperimentare nuovi modelli organizzativi e didattici per tutelare e consolidare le proprie caratteristiche di eccellenza..

L’Istituto  prevede, oltre alla Liuteria,  corsi di Moda, Design d’interni  e il Liceo Musicale  ma per carenza di iscrizioni non gode di una propria autonomia e non ha un dirigente scolastico proprio, malgrado le tante promesse e le sicurezze  ostentate di deroga.

Nella sezione di liuteria (la Scuola di Liuteria vera e propria) il corso formativo include: il primo biennio propedeutico per gli studenti con minime o nulle competenze liutarie; il terzo anno per il consolidamento e apprendimento generale più avanzato, il quarto anno, per le tre specializzazioni: 

- costruzione di strumenti ad arco moderni

- manutenzione e riparazione degli strumenti ad arco;  

- costruzione di strumenti a pizzico.

e il quinto anno in cui lo studente sostiene l’Esame di Stato, per ottenere il titolo di Tecnico di Liuteria, riconosciuto sia a livello nazionale, sia internazionale.

Gli studenti in età adulta, italiani e stranieri, che abbiano conseguito un diploma  di scuola media superiore, o un titolo equivalente in altri Stati UE o extra UE, con provate conoscenze e capacità operative nel settore della liuteria, possono  essere ammessi direttamente al terzo anno.

La maggior parte degli studenti si iscrive quindi  al corso triennale dove  il monte ore delle lezioni dedicate alle materie di laboratorio risultano insufficienti e spesso qualitativamente inadeguate alla fama stessa della scuola .

Le proposte di modifica dell’attuale Scuola di Liuteria e/o  la necessità di istituire comunque una scuola a livello universitario sono state più volte  affrontate a livello locale e nazionale, sia in dibattiti pubblici, sia attraverso i media, senza però ottenere l’attenzione delle Istituzioni locali, rivelatesi incapaci di compiere scelte coraggiose e provvedimenti radicali.

Dell’argomento se ne parla ogni anno, ciclicamente, ma la situazione rimane inalterata pur in presenza di impegni e di dichiarazioni pubbliche da parte di esponenti di partito, che, fino ad ora, sono rimaste promesse da campagna elettorale.

Anlai desidera ancora una volta sottolineare alcune delle possibili  “soluzioni “ da percorrere per riportare la Scuola all’antico splendore e restituirle la sua celebrata fama internazionale.

Nell’ordinamento legislativo scolastico attuale sarebbe interessante affiancare al quinquennio della Scuola, un Corso di liuteria universitario equiparato, sia  per completare il ciclo di studi, sia per approfondire le materie più importanti nella formazione del maestro liutaio.  

Esaminando le attuali normative ministeriali,  si potrebbe pensare ad   una Scuola superiore universitaria, una struttura completamente indipendente dal punto di vista giuridico che offra percorsi di alta formazione e ricerca  dedicata alla didattica dottorale e post-dottorale come: laScuola  normale superiore di Pisa,  la Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento Sant'Anna  sempre di Pisa, l’ Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia (IUSS), la  Scuola internazionale superiore di studi avanzati di Trieste (SISSA)   oppure  ad una    Scuola superiore dedicata all'alta formazione dottorale dotata di totale autonomia. Un’ istituzione statale  che  rilasci  un titolo  avente valore legale  o titoli di perfezionamento equiparato al dottorato di ricerca, come ad esempio  la Scuola internazionale superiore di studi avanzati di Trieste (SISSA), l’ Istituto italiano di scienze umane di Firenze (SUM) e l’Istituto di studi avanzati di Lucca (Scuola istituzioni, mercati, tecnologie, alti studi, o IMT) oppure come  il Collegio europeo di Parma il Collegio superiore dell'università di Bologna, l’ Istituto superiore universitario di formazione interdisciplinare di Lecce, la Scuola di studi superiori dell'Università degli Studi di Torino, la Scuola di Studi Superiori 'Giacomo Leopardi' di Macerata, la Scuola galileiana di studi superiori di Padova, laScuola superiore di Udine, la Scuola superiore di Catania, la Scuola superiore di studi avanzati dell'università La  Sapienza di Roma,  la Scuola superiore Santa Chiara a Siena.

Da non trascurare anche  corsi di  master universitario, autonomamente  o congiuntamente con gli atenei con cui sia possibile una collaborazione ( per esempio: Pavia, Milano  )

Inoltre, per alcune professioni sarebbe fondamentale istituire Corsi equipollenti al dottorato di ricerca, Diplomi di perfezionamento equipollenti ai dottorati di ricerca, come  i  Diplomi di perfezionamento: Scuola Normale Superiore, Pisa - Legge n. 308/1986, i  Diplomi di perfezionamento: Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento "Sant'Anna", Pisa - Legge n. 41/1987 i  Diplomi di perfezionamento: Alta scuola europea di scienze religiose Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII, Bologna - Decreto ministeriale Murst 19.10.1999, i Diplomi di perfezionamento: Scuola internazionale di alti studi della cultura Fondazione collegio San Carlo, Modena - Decreto ministeriale Murst 4.5.1998 i Diplomi di perfezionamento: Società internazionale per lo studio del medioevo latino, Fondazione Ezio Franceschini, Firenze - Decreto ministeriale 3.4.2001 i Diplomi di perfezionamento scientifico: Istituto nazionale di studi sul Rinascimento, Firenze - Decreto ministeriale 9.10.2001, il Diploma di Doctor Philosophiae (PhD): Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA). Trieste - Decreto ministeriale Murst 24.2.1993, il Diploma di Doctor Philosophiae (PhD): European University Institute (Istituto Universitario Europeo), Fiesole/Firenze - Legge n. 352/1986 il Dottorato in studi storici: Università degli Studi San Marino - - Decreto ministeriale Murst 11.6.1990 e scambio Note 16.7.1999 in vigore dal 28.11.2000 il Dottorato in ingegneria economico - gestionale: Università degli Studi San Marino - Decreto ministeriale Murst 11.6.1990 e scambio Note 16.7.1999 in vigore dal 28.11.2000 i Diplomi di perfezionamento scientifico: Fondazione internazionale per gli studi superiori di architettura, Scuola superiore europea di architettura urbana - Decreto ministeriale Miur 14 luglio 2006.

Un'ulteriore possibilità infine è data dalla Scuola di Alta Formazione di Restauro istituita  presso l’Opificio delle Pietre Dure a Firenze cui ci si potrebbe " ispirare ".

Cremona con la sua immagine di città del violino, il riconoscimento di patrimonio dell’Umanità concesso da Unesco, la sua storia legata ai grandi maestri liutai, le sue collezioni  di strumenti musicali, i cimeli stradivariani, un Museo del Violino di grande tecnologia, un auditorium di ultima generazione, i laboratori del Politecnico e della facoltà di paleografia Musicale, non riesce d avere una Scuola all’altezza della sua fama e una scuola di liuteria a livello universitario! 

Noi di ANLAI, chiediamo con forza a nome di tutta la liuteria cremonese che venga presentato al più presto un progetto serio e definitivo che ricomprenda almeno in parte le idee da noi suggerite per ridare slancio alla nostra storia ed assicurare ai giovani prospettive concrete di lavoro nel nostro territorio.

La politica locale non può ignorare le problematiche che affliggono la Scuola di liuteria e nemmeno che il futuro della nostra città è saldamente legato alla professionalità e alla specializzazione dei giovani che accedono ad essa, per trovare una via di sbocco professionale rimanendo a lavorare nel proprio paese. La concessione di Unesco dipenderà anche dall’impegno dimostrato dalle forze politiche di progettare e formulare nuove strategie vincenti all’altezza dello scenario e delle aspettative degli standard scolastici internazionali.

                                                                         ANLAI

 

 

Allegato 1

Le Scuole superiori riconosciute . Sono sostanzialmente delle Università degli Studi, ai sensi del Regio Decreto 31 agosto 1933 n. 1592 all. A, e sono diretti da un RettoreDue di queste sono riconosciute:

 

Le Scuole superiori dedicate all'alta formazione dottorale sono state istituite dallo Stato e sono state dotate di autonomia, dovendosi dunque considerare dei particolari istituti di istruzione superiore, ma sono dedicati esclusivamente all'alta formazione dottorale.

 

 

Scuole superiori non autonome

 

 

Corsi equipollenti al dottorato di ricerca [Diplomi di perfezionamento equipollenti ai dottorati di ricerca

  • Diplomi di perfezionamento: Scuola Normale Superiore, Pisa - Legge n. 308/1986
  • Diplomi di perfezionamento: Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento "Sant'Anna", Pisa - Legge n. 41/1987
  • Diplomi di perfezionamento: Alta scuola europea di scienze religiose Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII, Bologna - Decreto ministeriale Murst 19.10.1999
  • Diplomi di perfezionamento: Scuola internazionale di alti studi della cultura Fondazione collegio San Carlo, Modena - Decreto ministeriale Murst 4.5.1998
  • Diplomi di perfezionamento: Società internazionale per lo studio del medioevo latino, Fondazione Ezio Franceschini, Firenze - Decreto ministeriale 3.4.2001
  • Diplomi di perfezionamento scientifico: Istituto nazionale di studi sul Rinascimento, Firenze - Decreto ministeriale 9.10.2001
  • Diploma di Doctor Philosophiae (PhD): Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA). Trieste - Decreto ministeriale Murst 24.2.1993
  • Diploma di Doctor Philosophiae (PhD): European University Institute (Istituto Universitario Europeo), Fiesole/Firenze - Legge n. 352/1986
  • Dottorato in studi storici: Università degli Studi San Marino - - Decreto ministeriale Murst 11.6.1990 e scambio Note 16.7.1999 in vigore dal 28.11.2000
  • Dottorato in ingegneria economico - gestionale: Università degli Studi San Marino - Decreto ministeriale Murst 11.6.1990 e scambio Note 16.7.1999 in vigore dal 28.11.2000
  • Diplomi di perfezionamento scientifico: Fondazione internazionale per gli studi superiori di architettura, Scuola superiore europea di architettura urbana - Decreto ministeriale Miur 14 luglio 2006.

 

 

 

Allegato 2

Scuola di Alta Formazione di Restauro istituita  presso l’Opificio delle Pietre Dure a Firenze

La Scuola di restauro attiva presso l'Opificio delle Pietre Dure di Firenze ha avviato i propri corsi nel 1978. Ufficialmente istituita con la legge 20/01/1992 n. 57 e regolamentata con il successivo DPR 294/1997, è diventata Scuola di Alta Formazione e di Studio nel 1998 (D.L. 368/1998 art. 9). Nel 2004 la Scuola per il Restauro del Mosaico di Ravenna è divenuta sede distaccata della SAF dell'OPD, venendo ad integrare uno dei settori storici dell'Istituto.

Il diploma della Scuola dell'OPD é equiparato al diploma di laurea magistrale a ciclo unico in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali (LM-R / 02). La SAFS ha ricevuto anche l'accreditamento da parte delle Regione Toscana.

I corsi, a ciclo unico, articolati in 300 crediti formativi, corrispondenti ai CFU del vigente regolamento universitario, hanno durata quinquennale. Comprendono lezioni teoriche e attività tecnico-didattiche che si svolgono all'interno dei laboratori. E' richiesta la frequenza obbligatoria.

La struttura dei corsi quinquennali varia secondo percorsi formativi attivati di volta in volta, tenendo conto del piano di studi, che fissa annualmente le materie di base e quelle caratterizzanti. Alcuni percorsi prevedono l'accorpamento didattico di più settori di restauro: questo può comportare l'attivazione di indirizzi formativi e specializzazioni in una o più aree dell'istituto, nell'ambito del quinquennio.

Le attività tecnico-didattiche, cui è riservato più del 60% del totale monte ore complessivo dei corsi, sono interamente svolte su manufatti qualificabili come beni culturali, ai sensi del Codice. (D.L. del 22 gennaio 2004, n.42, art. 29). La parte metodologica applicativa è completata da cantieri, stage e seminari specialistici.

Il personale docente è costituito sia da personale interno che da esperti provenienti da Enti ed istituti impegnati nella ricerca e nell'attività di tutela e conservazione.

A titolo di parziale rimborso spese gli allievi sono tenuti a versare, per ogni anno di corso, un contributo in denaro secondo modalità stabilite dalla Direzione della scuola d'Alta Formazione.

L'accesso avviene tramite concorso pubblico internazionale, bandito annualmente dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che individua i percorsi professionalizzanti per i quali è previsto l'accesso. Di seguito il bando di concorso 2012/2013:

Requisito indispensabile per l'ammissione al concorso sono il possesso del diploma quinquennale di scuola secondaria superiore (o quadriennale più un anno integrativo)  Possono partecipare al concorso cittadini comunitari ed extracomunitari

I corsi sono articolati in diverse aree di indirizzo (denominate ai sensi del DM 26 maggio 2009.n.87, allegato B, Percorsi Formativi Professionalizzanti), la cui scelta viene effettuata dal candidato al momento della domanda di ammissione.

 

Percorsi formativi professionalizzanti attivi presso l'OPD

1. Materiali lapidei e derivati. Superfici decorate dell'architettura;

2. Manufatti dipinti su supporto ligneo e tessile. Manufatti scolpiti in legno. Manufatti in materiali

sintetici lavorati, assemblati e/o dipinti;

 

3. Materiali e manufatti in tessili e in pelle;

 LA NOTIZIA RIPRESA DA " IL VASCELLO "

 

Appello per il futuro della scuola internazionale di liuteria

 

 

L'ANLAI ha lanciato un vibrante appello per il futuro al giusto livello di dignità e di importanza della scuola internazionale di liuteria atttualmente collocata in Palazzo Pallavicino Ariguzzi del quale vediamo nella foto il cortile d'onore. 
"La politica locale non può ignorare le problematiche che affliggono la Scuola di liuteria e nemmeno che il futuro della nostra città è saldamente legato alla professionalità e alla specializzazione dei giovani che accedono ad essa, per trovare una via di sbocco professionale rimanendo a lavorare nel proprio paese. La concessione di Unesco dipenderà anche dall’impegno dimostrato dalle forze politiche di progettare e formulare nuove strategie vincenti all’altezza dello scenario e delle aspettative degli standard scolastici internazionali". lo sbocco è nel quadro degli istituti di alta formazione