Amati, Stradivari ed il "Sistema 72”
Di SAULO DANTAS-BARRETO 24/06/2022
Pubblicato nel marzo di 2021 la prima versione in italiano e nello scorso novembre quella in inglese dalle Edizioni Romana Musica, il libro “
STRADIVARI SVELATO i segreti di boyttega ritrovati di Messer Antonio Cremona 1645-1737 “ di Gualtiero Nicolini ci porta importanti notizie sulla vita e l'opera del grande liutaio.
Ma soprattutto
apre molte possibilità di ricerca e studio sulla grandezza dei liutai di quell'epoca d'oro,
Attraverso l'analisi di documenti originali del suo laboratorio,
rinvenuti nel 1927 e poi dichiarati falsi nel 1929 grazie all'azione del capo fascista cremonese Roberto Farinacci, ma recentemente dichiarati originali sulla prova di documentazione scientifica moderna, il Prof. Gualtiero Nicolini mostra dettagli
della vita quotidiana della bottega e della vita di Antonio Stradivari, dei figli Francesco e Omobono e altri collaboratori.
Questo
straordinario insieme di documenti è composto da lettere di personaggi potenti dell'epoca, ricevute di acquisto di materiale, disegni che suggeriscono il suo legame con la famiglia Amati (disegno in semiprofilo con misure dettagliate di violino
o viola dei fratelli Antonius e Jeronimus Amati, disegno per la costruzione delle fasce del violino secondo i modelli di A. Amati), il Testamento di Stradivari e una biografia del maestro cremonese scritta da un suo contemporaneo, oltre a due volumi sulla
costruzione del violino il cui titolo è "Lo violino et sua fabbricatione siccome li segreti et li istudi fatti per lo mio conto et qui scritti nell'anno di + 1715 in Cremona. Et per fede, Antonio Stradivari."
Nicolini ha chiarito diversi dubbi, ad esempio il luogo e la data di nascita, il cognome della madre e la provenienza del legno utilizzato da Stradivari, la professione del padre (boscaiolo) i primi anni di vita sulle montagne del bergamasco.
Questi documenti furono acquistati nel 1927 dall’ importante famiglia di liutai milanesi Bisiach che hanno sempre creduto nella loro originalità
e lo hanno dichiarato più volte pubblicamente.
Questa originalità è stata ora confermata da uno dei massimi esperti di documenti antichi
in Italia, il dottor Luciano Sassi.
In mezzo a questa miniera di pietre preziose riscoperte e portate alla luce da Nicolini, c'è una piccola perla che
vorrei mettere in evidenza.
È nota a tutti la pubblicazione da parte dell'Accademia delle arti a Padova nel 1786 dell'opera di Antonio Bagatella "Regole per la costruzione de' violini, viola, violoncelli e violoni". In questo trattato, il liutaio padovano descrive un metodo di progettazione per strumenti della famiglia dei violini da lui scoperto e che sarebbe lo stesso utilizzato dai fratelli Antonio e Girolamo Amati.
Fondamentalmente, il metodo consiste nel dividere la lunghezza del corpo di qualsiasi strumento della famiglia in 72 parti uguali (immagini 1 e 2). Tutte le misure dello strumento: larghezza superiore, larghezza centrale, larghezza inferiore, spessori, altezze
delle nervature, misure dei blocchi, ecc vengono definite in base a questa unità di misura, ovvero 1/72 della lunghezza massima della cassa armonica, ad esempio, l'altezza delle fasce se vogliamo costruire un violino con un corpo lungo 35,5 cm:
Immagine 1: by A. Bagatella
(in "Regole per la costruzione...")
Immagine 2 (dettaglio): by A. Bagatella
(in "Regole per la costruzione..."
questa misura sarà divisa per 72 e moltiplicata per 6,25 (35,5 / 72 = 0,493 X 6,25 = 3,08 cm), questo per l’area vicino
al bottone e invece moltiplicata per 6 (0,493 X 6 = 2,95 cm) per l’area vicino al manico. E così via per tutte le altre parti dello strumento. Bagatella avverte che esistono eccezioni per le fasce di violoncello e contrabbasso e anche
per il contorno di questi strumenti più grandi.
L'opera
del Bagatella ha suscitato un certo interesse per la sua importanza storica, in quanto è una delle poche testimonianze del passato sul metodo di costruzione di violini, viole, violoncelli e contrabbassi. A mio avviso è un'opera sottovalutata,
in quanto la maggior parte dei suoi lettori, a quanto pare, non ha avuto la pazienza di leggere attentamente il testo e si è lasciata trasportare dal risultato poco convincente del disegno del contorno del violino, in particolare il disegno delle "CC
". Quando confrontiamo le immagini 3 e 4 possiamo vedere chiaramente che il metodo utilizzato da Stradivari per tracciare la curva delle "CC", indicato con le frecce blu, era senz’altro meglio elaborato.
Immagine 3 (dettaglio): in Stradivari Svelato, pag. 86 Immagine
4 (dettaglio): by A. Bagatella
(in "Regole per la costruzione...")
Infatti costui prendeva come base per tracciare le CC quattro circonferenze (o quattro archi di circonferenza) e Bagatella
una sola circonferenza. Tuttavia, molto di valido c’è nel metodo dedotto dal Bagatella e ora chi richiama la nostra attenzione su questo punto non è nessun’altro che Antonio Stradivari! Un altro esempio è la lunghezza delle
FF. Bagatella scrive a pagina 16 del suo testo che questa misura dovrebbe essere di 15 parti (0,493 X 15 = 7,4 cm, considerando un violino di 35,5 cm di lunghezza) e nel disegno Stradivariano si possono vedere le misure 13, 14 e 15 parti. Ma perché
?
Nel suo metodo di costruzione Stradivari spiega il taglio delle FF con queste parole:
“Non puossi segnare la sagoma presisa
della fenestra S Devesi partire da mezzo con foro et cresere su e giu poco ha poco a secondo de la voce”, a quanto pare volendo indicare che a seconda del risultato sonoro, la lunghezza delle FF deve essere modificata
per ogni strumento ( immagine 5).
Immagine
5 (dettaglio): in Stradivari Svelato, pag. 72
Infatti, nella figura a pagina 86 (immagine 6) vediamo tre misure accanto a una effe: P. 13 - 14 - 15 (13, 14 e 15 parti).
Image 6 (dettaglio): (in Stradivari Svelato, pag. 86
E qui arriviamo al punto centrale di queste osservazioni. Nei disegni riprodotti nel libro di Nicolini, come ad esempio nella pagina 86 possiamo vedere alcune indicazioni di misure pari a quelle presentate dal Bagatella! (immagini 7, 8 e 9). Vediamo l'indicazione P. 72 (72 parti) accanto alla linea centrale del violino, P.42 (42 parti) riferita alla larghezza inferiore (35,5/72 = 0,493 X 42 = 20,7 cm), P. 33.1/2 (33 parti e mezzo) riferito alla larghezza superiore (35,5 / 72 = 0,493 X 33,1/2 = 16,51 cm).
Immagine 7 (dettaglio): in Stradivari Svetato, pag. 86
Immagini 8 e 9 (dettagli): (in Stradivari Svelato, pag. 86)
Altrove vediamo linee che partono dalla regione del bordo e vanno al centro del violino con le seguenti indicazioni di spessore: P. 1/2 (mezza parte) ----> P.1 (una parte) (0.493/2 = 2,5 mm ----> 4,9 mm), che indicano il graduale aumento di questi spessori dal bordo al centro dello strumento (immagini 10 e 11).
Immagine 10 (dettaglio): in Stradivari Svelato, pag. 87
Immagine 11 (dettaglio): in Stradivari Svelato, pag. 87
Andando oltre curiosità come i termini usati da Stradivari (e forse da tutti i liutai dell'epoca) per designare la chiocciola e le effe (lumaca e finestre), possiamo trarre alcune importanti conclusioni da un'attenta analisi di questi disegni:
1) Stradivari utilizzava il sistema di notazione
di misura ereditato da Amati;
2) Bagatella non dichiara che i discepoli di Amati non utilizzassero questo sistema di misurazione. Secondo lui loro non seguivano le proporzioni amatiane. Si legge appunto a pagina 12 dalla sua memoria:
"(...) nessuno dei suoi discepoli fece il contorno come il loro Maestro o adattò le proporzioni di spessore, costantemente osservate dagli Amati, alla grandezza dello strumento, come si può vedere esaminando i violini di Antonio Stradivario,
(. ..) ."
Bagatella ha presentato un sistema di misurazione frutto delle sue ricerche e deduzioni che ora, dopo tanti anni, si conferma come lo stesso utilizzato da Stradivari;
3) I due documenti messi a confronto si confermano a vicenda;
4) Oltre ai disegni e ai riferimenti ad Amati che compongono la collezione studiata da Nicolini, questo "sistema 72", chiamiamolo così, è prova di un rapporto diretto tra Amati e Stradivari;
5) Anche cambiando le proporzioni,
la base del metodo, ovvero l'unità di misura (1/72 della lunghezza massima della cassa armonica) è la stessa!
L'unità di misura è il cuore di un sistema di misurazione, indica anche il tipo di ragionamento, mostra come e con quali "strumenti" Amati e Stradivari ragionavano il violino.
Il prof. Nicolini ci svela tutta la verità su Antonio Stradivari
Di Alfia Milazzo
Sulla figura del più grande maestro di liuteria di tutti i tempi, Antonio Stradivari di Cremona, ruotano a distanza 300 anni dalla morte, molteplici misteri insoluti: la data di nascita, per esempio, il matrimonio con una vedova, l’apprendistato nella bottega del maestro Amati, la provenienza degli strumenti da lui usati, il rapporto con i figli e tra i figli stessi, il numero di strumenti costruiti, i falsi, il destino delle sue ossa dopo la morte, andate disperse. La risposta a questi interrogativi può sembrare una questione ristretta alla liuteria artistica. E invece essa riguarda la storia e la cultura italiana. Per far capire ai non esperti il valore culturale e artistico di Stradivari basta ricordare che gli strumenti più costosi al mondo portano la sua firma, tra cui la celebre Viola Stradivari Macdonald, battuta all’asta 45 milioni di dollari. Di certo Stradivari per importanza si colloca allo stesso livello di grandi artisti italiani, quali Michelangelo, Leonardo da Vinci, Raffaello, Botticelli. Al fine di sciogliere tanti dubbi che circondano la vita di Stradivari, potrebbero dare un contributo notevole una serie di documenti, provenienti dal Fondo Bisiach, ritenuti falsi nel 1929, e oggi, dopo quasi un secolo, esaminati e giudicati autentici da Luciano Sassi, famoso restauratore di documenti cartacei.
Il saggio del professore Gualtiero Nicolini “Stradivari svelato. I documenti di bottega di Messer Antonio” (pubblicato quest’anno da Edizioni Romana Musica), ha il merito di ripercorrere la vicenda a partire dall’analisi del contesto storico in cui il tribunale di Bergamo emise la sentenza di falsità. Tale decisione, secondo Nicolini, fu presa tenendo conto del danno di immagine che il Ras di Cremona, Farinacci, avrebbe ricevuto nel caso fosse stata riconosciuta la loro autenticità. Infatti nel 1927 i “Corriere della sera” pubblicò la notizia del ritrovamento nella bergamasca di documenti provenienti dalla bottega di Stradivari, sottolineando che erano stati venduti alla famiglia Bisiach senza neanche interpellare prima Cremona. Uno smacco a Farinacci che si aggiungeva alla crisi dei rapporti politici tra lui e il Duce, a causa del mancato scioglimento degli squadristi e della difesa di uno degli assassini di Matteotti da parte del Ras e in contrapposizione alle disposizioni di Mussolini. Così, quella che avrebbe potuto essere decisamente una questione di storia della liuteria cremonese, si trasformò di fatto in un “caso politico” investendo equilibri di forze messe in pericolo da questioni estranee a Stradivari. Il caso giudiziario si aprì in un contesto di declino del Ras Farinacci, il quale per molti facinorosi restava il principale oppositore del Duce. Non solo. Il ritrovamento, ci avverte Nicolini, scombinò il programma che il Ras aveva ideato per festeggiare i 200 anni dalla morte del Maestro, progettati e realizzati 10 anni dopo.
Il saggio di Nicolini dunque, seguendo anche le analisi attuali eseguite con mezzi tecnologici più sofisticati di quelli utilizzati nel ’29, ritiene originali i documenti del Fondo Bisiach nel suo complesso, pur ammettendo che una parte dei documenti esaminati dal Tribunale fosse effettivamente falsa. In particolare il professore Nicolini giudica autentica la biografia di Bonaventi, compresa la parte che riguarda il testamento di Stradivari che escludeva il figlio Omobono e nominava unico erede il figlio Francesco. Argutamente il prof. Nicolini smonta l’impalcatura messa in piedi dalla Commissione del tribunale punto per punto. Egli inoltre rileva che dalla falsificazione della biografia del Maestro non si sarebbe potuto ricavare grandi somme di denaro. Lo stesso si può dire dei biglietti di bottega, utili per ricostruirne le attività ma certo di scarso valore economico. E infine anche le stesse lettere di ordinativi, solleciti e ringraziamenti, possono avere, oggi come ieri, valore solo per gli storici di liuteria e non per i collezionisti.
Il libro del prof. Nicolini è ricco di un corredo iconografico che riguarda le carte di Stradivari, esaminate dal dott. Sassi e spiegate dall’autore. Ciò rende quest’opera una pietra miliare nella storia della liuteria, ma anche, come accennavo all’inizio, della storia culturale del nostro Paese durante il Ventennio. La storia dell’autenticità di questi documenti infatti offre un punto di osservazione attraverso il quale è possibile descrivere e chiarire quanto siano, spesso, ingiustamente e arbitrariamente legati i destini di personaggi dell’arte e della cultura a beghe politiche di effimera pochezza. Una lezione infinita che non trova accorti e saggi allievi tra chi detiene il potere, in ogni epoca. Una verità che va preservata da nequizie e da voraci manipolazioni. Proprio come ha saputo fare con generoso sapere e intelletto, il professore Nicolini in questo suo splendido saggio, rimuovendo polvere e velo alla storia del magnifico Stradivari.
Catania 7 ottobre 2021
Verbale del 4 novembre 2021
Si è riunita in data odierna a Cremona alle ore 18,00 presso la sede operativa il CDN dell’associazione che ha preso atto dopo la relazione del presidente del grande successo del Concorso Internazionale di Pisogne e della Mostra alla galleria sul laga Mirad’or che ha visto la presenza di molti liutai vincitori nelle passate edizioni ( Fiora, Giordano, Giradine, Lippi, Maggi, Merlo, Prilipco , Rusticoni e Takahashi ) oltre a Montanucci cui è stato assegnato il Premio Anlai così come al M° Acciai, ed al m°Marinelli ed alla m° Giordano
Il presidente ha ringraziato i membri della Giuria maestri Collini, Giodano, Friedman, Lima, Scolari Maggi, Pasquali Taranto e Simonetti oltre al maestro Ferrari e a Sivalli che hanno collaborato efficacemente
Il Direttivo si congratula anche per l’enorme successo del Convegno “Baveno e Pisogne piccole località turistiche capitali mondiali della liuteria” tenutosi presso l’Academia Cremonensis che ha visto la presenza di molte personalità inportanti e il collegamento di altre tra cui Alfia Milazzo presidente la Città invisibile, Florian Leonhard, Rac Pal, Roland Baumgartner , Ikiko Suzuki, Gao Tong Tong , m° Ivano Benaglia presidente Academia Concertante ecc , l’on Berlinghieri
Presente tra gli altri Antonio Monzino oltre al sindaco di Baveno alll’assessore alla cultura de del Comune di Pisogne, il presidente Liacc
Si decide che la prossima manifestazione anlai si terrà a Bovolone per evidenziare l’opera del m° Merlo come preoposto a Pisogne nella riunione con l’on Marina Berlingieri con la quale si stanno seguendo alcuni progetti sia per Pisogne che per altre sedi in particolare la presenza a Strasburgo dove saranno donati da maestri liutai anlai un violino e una viola d’amore durante la presidenza italiana dell’Europa
Il presidente informa infine il progetto di un Concorso Liutai e musicisti di violino o di strumenti ad arco che si potrebbe tenere a Baveno e intitolato a Zakhar Bron che sarà incontrato a breve a Interlaken
La riunione si conclude alle ore 20,15
Il Presidente
Il CONCORSO ANLAI
Concorso anlailiuteria a Pisogne ottobre 2021
Cento strumenti dieci nazioni ( Argentina,Bulgaria, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, Italia, Russia, Ucraina) una giuria internazionale la presenza di Roberto Molinelli compositore e musicista e direttore di orchestra e di Anna Serova al tavolo della presidenza alla premiazione accanto alla on Marina Berlinghieri al sindaco di Pisogne all'assessore alla cultura ai maestri Scolari, Gualazzini e Taranto ed al presidente Anlai Gualtiero Nicolini nella chiesa del Romanino im Santa Maria della neve in ua atmosfera fantastica tra gli affreschi e la musica ovattata si è svolta la cerimonia di premiazione del XII concorso internazionale dì liutera della associazione che dopo 6 anni ed una parentesi di Cremona Firenze, Roma Milano e Kazankak è tornata alle origini nella bella cittadina sul lago d’Iseo
Successo di presenze, ottimi risultati acustici degli strumenti vincitori m grazie a esibizioni di Anna Glibchuk e Tommaso Malacalza, violino e viola, di Sergio Maggi violoncello e di Francesco Taranto per le chitarre
Ecco comunque le classifiche dei vincitori
Violini prof
Allegro,325. Nikolov Georgi Bulgaria
Martina 323. AkiraTakahashi Giappone
Venerdi 322 Draghi Emma Firenze
Sombrero 302 Chobanov Ivailo Bulgaria
Cucciolo 302 Park Hyuniung Corea del Sud
Emily 302 Plamen Edrev Bulgaria
Dionisium 297 Vittorio Villa Cremona
Armonia 295,5 George Nikolov Bulgaria
Spes 286 Hong Jim Wook Corea del Sud
Piggythank 286 Ito Ryosuke Giappone
Bell'Antonio 286 Bastani Luca Cremona
Puzzle 269 Sandro Narcisio
Storm 268 Ragazzi Fabrizio San Remo
Apoteosi 266 Ragazzi Fabrizio San Remo
Tanto va la gatta 260 Cortesi Dario
Viole professionisti
1Calendula 279 Villa Marcello Cremona
2 Multa 277 Villa Marcello Cremona
3 Rossi 238 Nikolov Nikola Bulgaria
4 Aria 236 Sartori Edo Vicenza
5 Infinity 230 Nikola Nikolov Bulgaria
6 Maria 229 Radiana Edreva Bulgaria
7 Iva 215 Plamen Edrev Bulgaria
8 A riveder le stelle 206 Marni Daniele Segrate ( MI)
9 Il ballo 200 Fanfani Paolo
Antichizzati
1 Audentes fortuna. 298' Markov Emanuil Bulgaria
2 Goutuator 285 Thomas Morel Francia
3 Loxoshellesb. 284, Habel Felix Germania
Soli gloriam 283 Markov Emanuil Bulgaria
la musica scava il cielo m 282 Guilbert Leon Francia
Zeriospsi 280 Felix Habel Germania
Masone 279 Michele Ferrari
Tramonto 277 Ludovico Zoppi
Grampus 276 Ito Ryosuke Giappone
Per aspera 275 Ventimiglia Alessandro
Margareth 271 Manuel di landa Cremona
Salirò 270 Riccardo Penocchio
Musicante 269 Ludovico Zani
Leonardo 266 Fanfani Paaolo
Fantasia 256 George Nikolov Bulgaria
Sea Sons 255 Edo Sartori Vicenza
Per fortuna 262 Ironico Gianfranco Cremona
VIOLON CELLI
1 Francesca" 318 Akira Takahashi Giappone
2 Aghafantus 311 Villa Marcello Cremona
3 ruminante 293 Ito Ryosuke Giappone
La musica è l'essenza 290 Beniamino Tonella Bassano del Grappa
Tita 289 Julius Lorenzo Cancellieree Argentina
CHITARRE
1 BISOGNA ESSERE CORAGGIOSI 327 Salvato Donatella Padova
2 "danzo alla musica" 324 Salvato Donatella Padova
3 A rivere le stelle " Graziani Roberto Marsiglia
NON PROFESSIONISTI
Violini
1 Robin 314 kim Suji Corea del Sud
2Alba 313 Nakajime Yisuke Giappone
3Anne 312 kim Suji Corea del Sud
fagiano 311 Nakajime Yosuke Giappone
Immotus 310 Garbelli Marco Cremona
Se son note 280 Gabrieli Rubino Bressanone
Scar 278 Guo Jinwan Cina
Melograno 277 Han Wanghoo Corea del Sud
Star trip 274 Yoshiara Keisuke Giappone
Pluribus 271 Gao Weijie Cina
La regina delle note 270 Gabrileli Rubino
Julius 269 Evgeny Arnatov Russia
Stra Rosa 259 Rampini Donatella Cremona
Senza Confini 251 Sirenko Alexander Ucraina
La musica 241 Mion Mario
Maestrale 236 Nardella Paolo Roma
Tesoro 236 Park Doyoung
Naufragar m' è dolce 235 Favaro Giuseppe Imperia
Viole non prof
1Saper Aude 267 Thenev Hristyan
2 Labor 257 Yung Yuan Cina
3 Oriente 256 Guo Jinyan Cina
Non suono ho le chievi 255 Simone Chiara Livorno PREMIO PERSONALITA'
Elena 244 Massimo Masciullo
Veronica 243 Franco Merlo Bovolone
Francesca 240 Franco Merlo Bovolone
ANTICHIZZATI
1 Amadeus 317 Taeyeong Kim Corea del Sud
2 Ars gratias 260 koo Bonwook Corea fdel Sud
3 Silente 255 Lim Soyeon Corea del Sud
Dagger 254 Qin Kuiwen Cina
Bord 242 Qin Kuiven Cina
Il mio maestro 241 Rampini Donatella Cremona
Violoncello non professionisti
1 PIATTI 314 Hideaki Kotera Giappone
2“Maritius” 292 Luca Fiammeni Castelleone (Cr) e PREMIO PERSONALITA’
3“Nazareno “ 208 Franco Merlo Bovolone ( Vr)
Mia" Piero Pedroni Cremona
"Ronco" Petro Pedroni Cremona
Chitarre non professionisti
1 “Antropos” 292' Oreste Lohs Arco (Tn)
2“Libeccio” 244 Paolo Nardella Roma
3 “ Il valore sta nelle note” 236 Rubino Gabrieli. Bressanone (Bz)
GRANDE SUCCESSO DEL CONVEGNO ANLAI
"BAVENO E PISOGNE DA PICCOLI COMUNI TURISTICI A CAPITALI MONDIALI DELLA LIUTERIA "
Nei saloni dell’ Academia Cremonensis si è svolto il 22 settembre u.s. il convegno organizzato da Anlai “Baveno e Pisogne da piccoli centri turistici a capitali mondiali della liuteria “.
Il presidente anlai cav Gualtiero Nicolini nella sua introduzione dopo l’interveto di benvenuto del m° Giovanni Colonna ed un breve preambolo musicale di Alessandro Simonetti e Anna Goublick violino e viola ha voluto ringraziare tutti gli intervenuti e tutti coloro che non avendo potuto partecipare causa covid o impegni pregressi hanno voluto inviare le loro testimonianze che hanno potuto essere rese pubbliche grazie alla diretta streaming .
Sono quindi intervenuti l’assessore alla cultura del Comune di Pisogne ,il sindaco di Baveno,l’on Marina Berlinghieri, il presidente della Fondazione Monzino e di Mani sapienti , il sindaco di San Ginesio Marche il presidente Liacc , il responsabile culturale de l’Accademia , i maestri Collini, Girardine e Barreto Dantas.
Molto interessanti le testimonianze di Roland Baugartner per molti anni presente a Baveno come presidente di giuria così come di Tibor Semmelwais presidente dei liutai ungheresi e del Premio Baveno Gao Tong Tong quindi della sindaca di Kazanalk e di Edrio Edrew presidente dei liutai bulgari di Racz Pal di Ichiko Suzuky, del presidente della Accademia concertante m° Ivano Benaglia e della presidente della Fondazione la città invisibile Alfia Milazzo, del maestro Chiari presidente della Scuola Toscana di Liuteria Ferroni , di Raffaella Lucci sulla importanza delle rassegne di Bagnacavallo
Una serie quindi di relazioni e di testimonianze che hanno portato alla riapertura del Premio Pisogne che si terrà dal 16 ottobre nella sua XII edizione a possibili iniziative a Baveno nel campo della liuteria alla riaffermazione della importanza di concorsi come punti di riferimento soprattutto per i giovani e per lo sviluppo della liuteria italiana nel mondo
CONVEGNO ANLAI AD ACADEMIA CREMONENSIS il 22 settembre
collegamento streaming su facebook
grande successo del convegno
GRANDISSIMA PAFRTECIPAZIONE NOTEVOLI CONCRETI RISULTATI
GRAZIE A TUTTI
Il 22 settembre con inizio alle ore 9 presso l'Academia Cremonensis di via Platina a Cremona si terrà un convegno internazionale organizzato da Anlai associazione nazionale liuteria artistica italiana in collaborazione con l'Academia dal titolo "Baveno e Pisogne piccole realtà turistiche ...capitali della liuteria”.
Saranno presenti oltre al presidente Anlai Cav. Gualtiero Nicolini e al presidente dell'Academia maestro Giovanni Colonna i sindaci di Baveno e di Pisogne l’on. Marina Berlinghieri, il presidente dell'Ali Professionisti maestro Lorenzo Frignani, il presidente della fondazione Monzino e di Mani sapienti dott. Antonio Monzino, il sindaco di San Ginesio dr Ciabocco, i maestri liutai Roberto Collini e Philip Girardine, il presidente Liacc Cav Salvatore Dugo e il dott. Fabio Perrone.
In collegamento causa problemi covid il sindaco di Kazanlak e il presidente dei.liutai bulgari Edrio Edrew e gli altri giurati in concorsi Anlai e Ali Tibor Semmelweis e Racz PAL (Ungheria), Roland Baumgartner (Svizzera), ikiko Suzuki (Giappone), Florian Leonhard (Gran Bretagna e Germania), Antonio e Joaquin Capela (Portogallo) Alf Gregg (Usa).
Inoltre la presidente della fondazione Città invisibile dott.sa Alfia Milazzo, il maestro Francesco Taranto, organizzatore di concorsi di chitarra in collaborazione con Anlai l'avv. Cesare Gualazzini vice presidente Anlai, il maestro Mauro Ivano Benaglia, direttore della Accademia Concertante e già presidente del concorso Anlai al castello del Seprio il maestro Chiari presidente della Scuola Ferroni Toscana e Raffaella Lucci, figlia del maestro cui si devono le famose rassegne di Bagnacavallo
Il mondo della liuteria del passato sarà presente quindi in questo convegno che si avvia a dire ancora una parola importante nel settore dei concorsi di liuteria specie per i giovani liutai. Entrate secondo le regole anti covid.
Breve concerto del m° Andrea Simometti e di Anna Glibchuk in apertra
Nuovo concorso anlailiuteria a Pisogne in ottobre 2021
vedi regolamento qui sotto
GRANDE SUCCESSO SETTIMANA ANLAI A SANGINESIO
Mostra di liuteria Collezione Maggi e Chitarre Guadagnini
Concerto con violini Giuseppe Guarneri 1706 Floriano Nofri, ALessandro Ricucci e Romedeo Muncher di Alessandro Simonetti e Anna Gublich
Convegno sugli archi con Giuliana Nofri
Tavola rotonda sulla liuteria oggi e domani con vari importanti esponentidel mondo liutaio scolastico e imprenditoriale
Presentazione dello strumento costruito da Sergio Maggi e donato al Comune
Presentazione di pubblicazioni sulla liuteria Erom Romana Editore Musica
XII CONCORSO INTERNAZIONALE DI LIUTERIA ANLAI
PISOGNE (BS) 16 -25 OTTOBRE 2021
IL CONCORSO INTERNAZIONALE DI LIUTERIA
REGOLAMENTO 12 CONCORSO INTERNAZIONALE DI LIUTERIA ANLAI ottobre 2021
ART. 1
Il Concorso Internazionale di Liuteria Contemporanea ANLAI è aperto a liutai professionisti e non professionisti
, avrà luogo in ottobre 2021 e si articolerà in quattro categorie:
a) violino
b) viola
c) violoncello
d) chitarra classica e acustica
Sono ammessi strumenti moderni e antichizzati chitarre classiche, ed
acustiche
ART. 2
Possono partecipare al Concorso tutti coloro che esercitano l’attività di liutaio senza distinzione di nazionalità, sesso ed età. Sono esclusi coloro che hanno rapporti di parentela o affinità
entro il 4° grado con un giurato o sono stati allievi o suoi dipendenti nell'ultimo anno. La domanda di partecipazione dovrà:
essere predisposta secondo il fac-simile che si trova inserito nel presente regolamento e che dovrà essere
debitamente compilata, sottoscritta e datata.
La presentazione della domanda comporta l’accettazione delle norme previste dal presente regolamento. e dovrà pervenire entro e non oltre il 30 SETTEMBRE 2021
Alla domanda dovrà
essere allegata copia attestante il versamento della quota di iscrizione al Concorso di € 40,00 al netto delle spese bancarie o postali per ogni strumento presentato. Nel caso siano presentati più strumenti da parte dello stesso concorrente la
quota di iscrizione sarà di 30,00 euro a strumento
Il versamento va fatto a mezzo bonifico bancario effettuato a favore dell’ANLAI PRESSO LA BANCA POPOLARE EMILIA E ROMAGNA FILIALE DI CREMONA VIA DANTE
Iban IT45J0538711400000003427987
ART. 3
La Giuria non ammetterà al Concorso strumenti che:
1) presentino caratteristiche di lavorazione meccanica o vernici spruzzate;
2) presentino forme eccentriche,
decorazioni, colori o legni che si discostino dalla tradizione;
3) presentino misure anormali. Si precisa che la lunghezza del corpo della viola non dovrà essere inferiore a 395 mm né superiore a 420 mm.
4) con parere scritto
e motivato siano unanimemente ritenuti dalla Giuria incompatibili con il livello del Concorso.
È lasciata facoltà al concorrente di montare corde che ritiene consone allo strumento in concorso.
Le opere presentate al Concorso dovranno
essere assolutamente anonime. Ogni strumento e relativo astuccio o cassetta che lo contiene dovrà essere privo di segni o di elementi atti al riconoscimento o all’individuazione dell’autore. Etichette, eventuali timbri a fuoco, marchi o
monogrammi di qualsiasi genere non dovranno essere presenti sulle superfici visibili, interne o esterne, dello strumento. Gli strumenti che non ottemperino a queste disposizioni verranno esclusi dal Concorso.
ART. 4
La consegna degli strumenti dovrà
avvenire presso la sede ANlai di Cremona Via Calatafimi 2 nei gioni 1/3 ottobre tra le 10,00 e le 13,00
Oppure andranno spediti al seguente indirizzo
CONCORSO DI LIUTERIA
ANLAI VIA CALATAFIMI 2 26100 CREMONA
ART. 5
Gli strumenti consegnati o pervenuti per posta o per corriere devono essere inseriti in contenitori rigidi e riportare all’esterno l’indicazione di un motto o una breve frase scelti dal concorrente .
All’interno della custodia
dovranno essere contenute due buste contrassegnate dalle lettere “A”e “B”, con lo stesso motto o breve frase scelti dal concorrente per il suo strumento. La busta “A”, che dovrà essere chiusa e sigillata, dovrà
contenere:
1) i dati anagrafici del concorrente: nome, cognome, data e luogo di nascita, cittadinanza, indirizzo completo dell’autore;
2) breve curriculum vitae del concorrente;
La busta B dovrà contenere le corde per eventuali
necessarie sostituzioni
Entrambe le buste dovranno recare un motto o breve testo, scritto in modo chiaro in stampatello. Lo stesso testo dovrà comparire, sull’apposito cartellino che il concorrente dovrà provvedere a legare
al riccio dello strumento. Ogni strumento dovrà avere un testo o motto diverso.
ART. 6
Le Giurie sono composte dal Presidente e da maestri musicisti e da maestri liutai. Le decisioni delle Giurie sono inappellabili.
ART. 7
Gli strumenti
saranno valutati dalla Giuria dei liutai per le caratteristiche costruttive. Saranno compilate graduatorie sia per liutai professionisti che per liutai non professionisti e per strumenti moderni e antichizzati. I punteggi totali determineranno le graduatorie
che porteranno infine alla premiazione dei più meritevoli.
AI VINCITORI MEDAGLIA D'ORO ARGENTYO E BRONZO E DIPLOMA E A TUTTI I CONCORRENTI DIPLOMA DI PARTECIPAZAIONE
ART. 8
Al termine dei lavori della Giuria e completate le graduatorie,
verranno aperte le buste contenenti i nominativi dei liutai partecipanti. I risultati del Concorso verranno pubblicizzati e divulgati alla fine delle selezioni. Tutti i punteggi singoli e complessivi saranno pubblicati sul sito web dell’Anlai,
In occasione della cerimonia di premiazione i giurati saranno a disposizione per incontrare i concorrenti che lo desiderassero.
ART. 9
Chiusa la Mostra, gli strumenti esposti potranno essere ritirati. In caso di mancato ritiro entro il termine
di chiusura da destinarsi, gli strumenti verranno depositati presso l'ANLAi
ART. 10
Ai fini assicurativi, gli strumenti vengono coperti, a cura degli organizzatori, da polizza assicurativa contro i rischi di incendio, furto e danni. Convenzionalmente
viene attribuito il valore di:
– € 2.000,00 per ciascun violino;
– € 2.500,00 per ciascuna viola e chitarra ;
– € 3.000,00 per ciascun violoncello .
L’assicurazione si intende operante dal momento
della consegna dello strumento fino al suo ritiro o al momento in cui gli strumenti non ritirati verranno depositati presso la Scuola
Coloro che volessero integrare il valore del loro strumento possono integrare la polizza sottoscritta dagli organizzatori
ART. 11
Per tutte le controversie derivanti dall’interpretazione o dall’applicazione del presente Regolamento unico Foro competente sarà quello di Cremona.
Eventuali richieste di informazioni, nonché la corrispondenza,
dovranno essere indirizzate a:
Anlai via Levi 8 26100 Cremona al cell 3393929612 oppure tramite mail stradivari@stradivari.it
A.n.l.a.i. Il Presidente
Cav. Prof. Gualtiero Nicolini
XII°CONCORSO INTERNAZIONALE DI LIUTERIA ANLAI
PISOGNE 16-26OTTOBRE 2012
MODULO DI PARTECIPAZIONE
Cognome____________________________________ Nome_______________________________
Residente a ___________________________________ CAP________________________________
Via __________________________________ n° _____ Stato _______________________________
Tel __________________________________________ Cell _________________________________
E-mail_____________________________________________________________________________
CHIEDE
di partecipare al I Concorso Internazionale di liuteria di Pisogne con gli strumenti sotto elencati:
violino n° _____ viola n° _____ violoncello n° _____ chitarre° _____
Dichiara di aver preso visione del Regolamento trasmesso e di accettarlo integralmente senza riserve.
___________________________
(firma leggibile)
Tassa iscrizione versata a ANLAI
Il versamento va fatto a mezzo bonifico bancario effettuato a favore dell’ANLAI
PRESSO LA BANCA POPOLARE EMILIA E ROMAGNA FILIALE DI CREMONA VIA DANTE
Iban IT45J0538711400000003427987
GRANDE SUCCESSO A SANGINESIO (MC) DELLE SETTIMANE ANLAI
Si è tenuta a San Ginesio patria del patrono dei liutai la grande manifestazione delle settimane anlai dal 24 al 30 agosto con concerti incontri sugli archi tavola rotonda sullo sviluppo della òliuteria nel territosio regionale presentazione di pubblicazioni liutarie e una mostra di chitarre Guadagnini e violini ( Giuseppe Guarneri Floriano Nofri, Alessandroi Ricucci, Romedeo Muncher ecc)
Consegna copia dello strumento di San Ginesio opera del maestro Maggi
Visite alle botteghe di liuteria alle realtà musicali a Jesi, Monte Roberto e Cupramontana
INAUGURATA LA NUOVA SEDE ROMANA ANLAI
RINVIATO CAUSA COVID IL CONCORSO DI LIUTERIA ANLAI DI RENDE
A BREVE LA PUBBLICAZIONE
"L'INRIGO STRADIVARI"
I VERI E I FALSI DI BOTTEGA DI MESSER ANTONIO 1645-1737
DOVE E QUANDO E' NATO ANTONIO STRADIVARI
La verità RIVELATA su Antonio Stradivari
Già nel gennaio del 1929 sulla rivista mensile illustrata Brescia ( ANNO VII) Don Romolo Putell, parroco di Breno, alla luce di sue ricerche e riferndosi alla notizia di un frate cremonese che avrebbe trovato documenti
in un vecchio armadio adombrava l’ipotesi che Antonio Stradivari fosse nato in Valle Camonica.
Pur non essendo riuscito a documentare alcuna presenza del cognome Stradivari nei vari registri delle anime nei comuni camuni sosteneva la possibilità
che il padre Alessandro avesse per vari possibili ragioni “ trasmigrato il cognome nativo “ assumendo quindi la nuova identità.
La recente scoperta di una biografia del frate che confessava negli ultimi anni della sua vita il grande
maestro cremonese da invece ragione all’ipotesi di un collegamento con la Valle Camonica, da cui sarebbe stata originaria appunto la madre.
Nel documento si afferma infatti che il grande liutaio nacque a Cremona a causa del parto prematuro per il
grande caldo di quel giorno e del viaggio molto faticoso dalle montagne bresciane dove ovviamente era originaria o dove la famiglia dimorava.
E sarebbe così spiegato il fatto di definirsi correttamente "cremonensis” anche se nella parrocchia
di San’Agostino nella cui piazza avvenne la nascita improvvisa proprio nella giornata centrale di quel torrido mese di agosto non si sono trovati documenti del battesimo, che potrebbe essere stato comunque celebrato alcuni giorni dopo anche in altra
parrocchia della città.
La data esatta la scriverò sul libro ( sempre che riesca ad uscire da questa terribile esperienza ed a pubblicarla ) unitamente ai segreti di bottega anch'essi ritrovati di recente tra cui le note con cui Stradivari
pagava i suoi allievi e le bozze delle lettere inviate ai grandi della terra del suo periodo, con le annotazioni delle varie spedizioni.
E anche qui notizie clamorose e affermazioni e certezze spazzate via tanto da dover necessariamente riscrivere quasi
completamente la storia della liuteria cremonese.
Come la presenza in bottega di Giovan Battista Guadagnini, che vari studiosi davano per assolutamente falsa, ma quella ancor più clamorosa dell’altro più grande liutaio cremonese accanto
ai figli Omobono e Francesco.
Quindi ancora una importantissima precisazione . Il conte Cozio di Salabue NON AVEVA assolutamente MENTITO anche se aveva scritto di suo pugno gli appunti sulle etichette dei violini perche' non faceva riferimento alle date
della costruzione dei violini come molti hanno creduto.
E anche in questo caso si spazzano via libri, scritti , sicure affermazioni, supposizioni .
Poche note queste che il periodo e la possibilità di non poter portare a termine la pubblicazione
mi spinge a divulgare
MA SICURAMENTE DI ENORME IMPORTANZA e che spero di poter dare alle stampe se ..tutto andrà bene
Giuseppe Bartolomeo Guarneri nato a Casalbuttano come risulterebbe dal registro delle anime
e battezzato nella Chiesa del paese.
Clamorosa anteprima che verrà data domani al museo del violino dal suo direttore ( ma anlai la sa prima )
Se Andrea e Giuseppe risultano nelle anime di Casalbuttano dovremmo chiederci se lavoravano davvero
a Cremona o almeno sino a quando rimasero nel paese vicino.
Questa al di là della " scoperta" dovrebbe essere la vera notizia su cui indagare
ASSOCIAZIONE NAZIONALE LIUTERIA ARTISTICA ITALIANA APS Associazione Promozione Sociale
Via Levi 8 261200 Cremona Via Calatafimi 2 26100 Cremona tel 0372432891 3393029612
Direttivo Nazionale
NICOLINI cav. Prof Gualtiero Presidente
GUALAZZINI avv Cesare vice presidente
DUGO cav. Uff Salvatore
ALESSANDRINI Luca Urbino (PU)
CHILLEMI m° Giuseppe Alba ( AT)
EDREW m° Edrio Kazanlak Bulgaria
MAGGI m° Sergio Palmiro Cremona
MERLO m° Franco Bovolone ( Vr)
MIKOPULO m° Enrick Parabita ( Le)
PRILIPKO m° Valery Mosca Russia
SALADINO dott Antonio Palermo
X° CONCORSO INTERNAZIONALE DI LIUTERIA ANLAI
SESTO FIORENTINO settembre 2019
La giuria composta dal m' Mischa Myski presidente onorario, prof Gualtiero Nicolini presidente Anlai, m' Fabio Chiari presidente Scuola toscana di liuteria, m' Lorenzo Frignani presidente giuria dei maestri liutai e presidente dei liutai professionisti Ali ed i maestri liutai Marco Coppiardi, Pal Racz (Ungheria) e Davide Sora ha deciso di assegnare i seguenti premi
Maestri liutai professionisti
Chitarra classica Matteo Crotti Italia argento
Violoncello antichizzato Bibien Marjorie Francia argento
Violoncello Kazune Nemoto Giappone oro
Plamen Edrev Bulgaria argento
Edo Sartori
Italia bronzo
Viola antichizzata Cassutti Alberto Italia argento
Viola Ito Ryosuke Giappone argento
Plamen Edrev Bulgaria bronzo
Violino antichizzati Cassutti Alberto Italia oro
Alexia Warmbrodt Svizzera argento
Violino AkiraTakahashi Giappone oro
Xue Peng Cina argento
Hrachia Galstyan
Armenia bronzo
Liutai non professionisti
Chitarra classica Lavezzi Adalberto Italia
Cello Hong Jin Wook Corea del sud oro
Kim Juik Corea del sud argento
Viola Tan Chin Seng Malesia oro
Anna Capovilla Italia
argento
Hong Jin Wook Corea del sud bronzo
Violino antichizzato
Fagundes Fernando Brasile argento
Pasolini Alberto Italia
bronzo
Violino
Tan Chin Seng Malesia oro
Renzetti Guido Italia argento
Hong Jin Wook Corea del sud bronzo
Premi speciali
Premio Scuola di liuteria Toscana violino
"Emy" Fernando Faguntes miglior suono
Premio La soffitta Premio esordiente Daniele Gungui " il violino di Sara"
Premio BCC Pontassieve
Premio PERSONALITA' Adalberto Cassutti
Premio Musicrama sas. Premio Giovane partecipante ad "Africa " di Federico Castelluccio
Premio BCC Pontassieve premio
coraggio e inventiva a "Boccherini" di Bebien Marjorie
Premio CNA Firenze per Scelta stilistica personale innovativa ad "Emily" di Plamen Edrev
Ed inoltre Premio LIACC assegnato da Liacc a " Gallia" di Valery Prilipco " metodo cremonese
Premio Anlai Premio Personalità assegnato
da Anlai a Pietro Melia
Erano presenti liutai dei seguenti paesi Armenia, Bulgaria, Brasile, Cina, Corea del Sud, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Iran, Italia, Malesia, Messico, Russia e Svizzera
Concorso di liuteria postacchini ricuccci Fano
Strumenti moderni
Violino
1 Lee Seung Jin Corea del sud e premio di merito per estetica
2 Civa Emanuele Cremona
3 Lee Seung Jin Corea del Sud
Viola
1 Plamen Edrew Bulgaria
2 Gamberini Nicholas Cremona
3 Ito Ryosuke Giappone
Violoncello
1 Cheng Shuang Cina
2 Yi Yng Cina
Strumenti antichizzati
Violino
1 Gibertoni
Stefano Milano
2 Nalin Valerio Italia
3 Lu Xian Cina
Viola
1 Gibertoni Stefano Milano
Violoncello
1 Gibertoni Stefano Milano
Non professionisti
Strumenti
moderni
Violino
1 Chavero Morale Maria Guadalupe ( Messico ) e premio Acustica
2 Fiammeni Luca Italia
3 Ni Da Cina
Viola
1 Wang Yuanfeng Cina
Violoncello
1Muzio Roberto Giuseppe Enrico Italia
Contrabbasso
1 Muzio Roberto Giuseppe Enrico Italia
Antichizzati
Violino
1 Fagundes Fernando Brasile
2 Zani Ludovico Italia
Contrabbasso
1 Tarantelli Marco Italia
scompaiono i grandi della liuteria
addio a Francesco Bissolotti
E così Bisso te ne sei andato anche tu stanotte quasi in silenzio in punta di piedi senza clamore e a poca distanza dal tuo amico rivale di una vita Gio Batta che hai battuto stavolta di
sicuro per più anni di vita ..
Vi incontrerete forse per continuare a dibattere sulla forma interna o esterna o continuare nella pace e nell'abbraccio come negli ultimi giorni di vita di Gio Batta.
E magari ci saranno con voi altri grandi
della liuteria cremonese di un tempo il preside Renzi. Il vulcanico Antonio Bergonzi , il direttore Sartini, l'avv Ugo Gualazzini i giornalisti delle vostre "diatribe" Elia Santoro e Antonio Leoni e forse anche quelli .. di tanto prima da Puerari a Sgarabotto
a Sacconi a Fiorini
Uniti e divisi ma sempre uniti nel nome dei violini e della liuteria italiana e di Cremona
RIP Bisso un abbraccio
Mentre prosegue a Cremona l'ostracismo nei nostri confronti di chi ( Comune ) si rifiuta stupidamnente di voler dedicare una via a Giuseppe Fiorini come richiesto da 200 cittadini e 300 studiosi e liutai di tutto il mondo, ( CHI CI FA UNA FIGURA BARBINA NON SIAMO NOI CHE CHIEDIAMO MA CHI PENSA DI FARCI UN DISPETTO ) mentre si sottoscrivono accordi ridicoli ( basta una dichiarazione da parte del liutaio costruttore che dichiari che lo strumento è stato eseguito interamente a mano e secondo i canoni del metodo cremonese e con due parole ,lo strumento non necessita di alcun controllo ) mentre qualche piccolo personaggio si scaglia contro i nostri concorsi perchè rei di accogliere in categorie a parte anche i non professionisti a parteciparvi dimenticando che da sempre i concorsi nezionali devono cercare di scoprire giovani talenti e non liutai affermati ( senza contare che molti concorsi internazionali molto spesso proprio per i grandi interessi risulterebbero a voltre pilotati ) e senza tenere conto che concorsi prestigiosi come Baveno e Bagnacavallo sono stati chiusi per questo motivo ed infine mentre qualcuno contesta gli aiuti nostri a scuole nascenti di liuteria visto che a Cremona continuano imperterriti a non modificare il tipo di scuola e di insegnamento ( istituto professionale che si conclude con esame di maturita e una ventina di nuovi liutai ogni anno ) dimaenticando che tali nuove scuole nascono per volontà di altri e che noi ci limitiamo a dare consigli e a cercare di far nascere scuole che siano le più serie possibili...... il nostro 21esimo concorso si terrà A KAZANLAK in Bulgaria dal 27 maggio al 3 giugno 2018 per il festival delle rose e sarà il 9° Concorso internazionale di liuteria ANLAI per strumenti ad arco e per chitarra classica
il 22 esimo concorso si rivolgeinvece solo alla chitarra classica chitarra acustica e copie di strumenti antichi e si terrà nel cuore del Gran sasso e della Maiella in aprile
Nelle pagine Concorsi 2019 le modalità per iscriversi
CONCORSO ANLAI A SESTO FIORENTINO SETTEMBRE 2019
Sesto fiorentino X Concorso internazionale di liuteria Anlai settembre 2019
Il Cdn Anlai approva la giuria internazionale
Misha Maisky presidente Israele , Carlos Arceri Colombia, Fabio Chiari Firenze, Lorenzo Frignani Modena, Gualtiero Nicolini
Cremona, Racz Pal Ungheria, Davide Sora Cremona.
A maggio saremo al Maggio Sarmonetano e parteciperemo alle grandi manifestazioini di SERMONETA ( Latina)
CONCORSO DI CHITARRA CLASSICA ANLAI
Mostra di chitarre classiche a Sermoneta Il 27 e 28 maggio p.v. al Castello di Sermoneta si terrà grazie all'Anlai, al Comune di Sermoneta e alla locale Scuola di Liuteria tenuta dal m' Pietro Melia, nonché al m' Francesco Taranto , famoso musicista e grande collezionista una mostra ed un simposio sulla chitarra classica dal titolo " I capolavori della chitarra : da Guadagnini e Torres ai grandi liutai del novecento " Saranno presenti anche numerosi musicisti che si esibiranno in importanti concerti per evidenziare le diversità acustiche degli strumenti in mostra Il ragazzo italiano che ha inventato un super violino in seta di ragno CREMONA - Uno studente italiano che ha inventato un violino fatto di seta di ragno ha vinto il premio per lo studente internazionale più innovativo di Londra organizzato da London & Partners, la società di promozione ufficiale della capitale. Si tratta di Luca Alessandrini, un trentenne di Urbino che si è laureato in Italia ed ha conseguito un doppiomaster all’Imperial College di Londra. Il giovane ha battuto centinaia di concorrenti provenienti da 49 Paesi con la sua creazione, uno strumento musicale composto da seta di ragno e resina. Quando viene suonato, la seta fa vibrare la cassa emettendo un suono chepuò esseremodificato variando in modo esatto la fusione dei due materiali. La combinazione della seta e della resina infatti produce un unico tono che può venir alterato modificando le quantità dei due componenti originali. Un grande contributo è venuto ad Alessandrini dall'Anlai di Cremona, dai maestri liutai cremonesi in particolare Elisabetta Giordano, Massimo Ardoli, Davide Sora, Federico Fiora, ma anche Giorgio Scolari, Massimo Negroni, l'Academia Cremonensis oltre ai membri del direttivo Anlai Salvatore Dugo, Roberto Villa e ovviamente il presidente Gualtiero Nicolini. Luca Alessandrini davanti all’Imperial College di Londra con il suo super violino in seta Il violino costruito in seta di ragno è l'invenzione che ha portato Luca Alessandrini, un trentenne italiano, a vincere un concorso tra un centinaio di studenti universitari di diciassette paesi diversi, ricevendo un premio dal sindaco di Londra Sadiq Khan, che ammonta a diecimila sterline. Oggi grazie alla notizia apparsa sul Corriere ho ricevuto telefonate da Rai 2 Radio vaticana Sole 24 ore varie tv locali e nei giorni scorsi anche da Rai 3 Atlante. Sono felice per Luca e tramitre lui ringrazio gli amici Cesare Gualazzini, Salvatore Dugo, Elisabetta Giordano, Davide Sora, Massimo Ardoli, Federico Fiora, Massimo Negroni, Academia Cremonensis, Massimo Lucchi che unitamente all'Anlai hanno dato il loro contributo ed aiuto per i due prototipi con i quali Luca ha ottenuto il Master e quindi il grande riconoscimento Dai mobili ai violini Alessandrini ha cominciato a pensare al suo violino avveniristico meno di un anno fa, quando gli è stato assegnato l’incarico finale del master che stava seguendo a Londra. «Avevo sei mesi per un progetto che mettesse insieme biomateriali e nuovi sviluppi nel settore dell’acustica – racconta -. Visto che amo la musica e ho anche fatto qualche concerto, ho pensato subito al violino. E’ lo strumento più iconico, il più difficile da suonare, non ha subito mutamenti da 400 anni e ha alle spalle una cultura enorme. Trasformarlo mi è sembrato una provocazione in grado di stimolarmi», spiega ridendo. Per lui, cresciuto in una famiglia di mobilieri e abituato ad aver contatti con designer e creativi sin da bambino, le sfide sono il sale della vita. Per questo dopo aver lavorato in azienda per un po’, ha deciso di cambiare vita. «Mi sono iscritto a un master biennale del Royal College of Art e dell’Imperial College su innovazione, ingegneria e design – racconta - . Si tratta di un corso che ha una sola classe, con 38 allievi provenienti da tutto il mondo. Insieme abbiamo lavorato full time, senza sabati e domeniche, su progetti e ricerche rivoluzionari». Sei mesi prima del diploma, conseguito a giugno, è iniziata la rivoluzione del violino. I ragni australiani di Oxford «Prima di arrivare alla seta ho provato un sacco di materiali - ricapitola Alessandrini -. Ho coltivato batteri, sperimentato le bioresine, messo alla prova iuta e bambù; poi ho capito che per sfidare la fibra di carbonio, usata da vent’anni con successo, dovevo scegliere un materiale naturale di analoga qualità e mi è venuta in mente la seta». Il primo prototipo del suo violino è stato costruito con strati di seta donati dall’azienda Taroni di Como, legati con la bioresina, mentre per il secondo è stata aggiunta la seta di ragno, ottenuta grazie a una collaborazione con l’Università di Oxford, che nel dipartimento di zoologia ha un allevamento di ragni australiani che producono per le loro ragnatele un materiale cinque volte più resistente dell’acciaio ma molto più elastico. Alessandrini lo ha utilizzato per alcuni punti chiave del suo secondo prototipo, come ad esempio l’area sotto il ponticello. Approvato dai liutai di Cremona «A testare lo strumento sono stati i liutai di Cremona, grazie al sostegno che mi ha dato Gualtiero Nicolini, il presidente dell’associazione che li riunisce, – spiega il creativo - . Temevo che sarebbero stati scettici, invece hanno accolto con entusiasmo il progetto». Il violino fatto di seta tradizionale e di seta di ragno, del resto, ammalia anche i musicisti più esperti. Peter Sheppard Skaerved ha voluto provarlo alla Royal Music Academy, eseguendo lo stesso brano con questo strumento e con un prezioso Stradivari. «Non si è sentito di decretare il vincitore della sfida – spiega Alessandrini – ma ha sottolineato come il mio sia interessantissimo per la sua ricchezza armonica». Tanto che alcuni compositori, insieme a lui, stanno pensando a una partitura Un riconoscimento che entusiasma Alessandrini e lo spinge a guardare avanti. Chiuso il master, vinto il premio, il nuovo obiettivo sono altri materiali per l’acustica realizzati usando la seta, dalle casse del basso fino agli speaker dei computer. «Ho fondato una start up e sto lavorano su diversi progetti – conclude - . Nel giro di qualche mese lancerò una campagna di crowdfunding per diffondere questi nuovi materiali innovativi e rispettosi della Natura». Le loro potenzialità sono moltissime, tanto che, per evitare brutte sorprese, il giovane progettista ha già deciso di brevettare le applicazioni tecnologiche della sua scoperta.
NICOLINI cav. Prof Gualtiero Presidente
GUALAZZINI avv Cesare vice presidente
DUGO cav. Uff Salvatore
ALESSANDRINI Luca Urbino (PU)
CHILLEMI m° Giuseppe Alba ( AT)
EDREW m° Edrio Kazanlak Bulgaria
MAGGI m° Sergio Palmiro Cremona
MERLO m° Franco Bovolone ( Vr)
MIKOPULO m° Enrick Parabita ( Le)
PRILIPKO m° Valery Mosca Russia
SALADINO dott Antonio Palermo
Andrea Gaurneri 1690
NOSTRI CONCORSI
ASSOCIAZIONE NAZIONALE LIUTERIA ARTISTICA ITALIANA APS Associazione Promozione Sociale
Via Levi 8 261200 Cremona Via Calatafimi 2 26100 Cremona tel 0372432891 3393029612
Grande affermazione a Roma al *Concorso Internazionale di Santa Cecilia* della liuteria cinese con la vittoria nella sezione Violini moderni di *Yu Huidong*,
vincitore anche del recentissimo Concorso Internazionale di Pechino, ma anche della liuteria cremonese con la conquista di due Medaglie d'oro nella Viola e nel Violoncello da parte di *Marcello Villa*.
Lo svedese *Jens Johansson* si è
aggiudicato la vittoria nella sezione Violini antichizzati mentre nella sezione contrabbassi la Medaglia d'oro è stata attribuita al milanese *Roberto Muzio*.
Un servizio dedicato alla manifestazione uscirà sul numero di novembre-dicembre
di ARCHI magazine
DA " IL VASCELLO CREMONA "
Una notizia che dovrebbe far drizzare le orecchie sotto il Torrazzo
Santa Cecilia Roma - ANLAI diventano concorrenti della Triennale cremonese degli strumenti ad arco? Massiccia presenza internazi
Santa Cecilia Roma - ANLAI diventano concorrenti della Triennale cremonese degli strumenti ad arco? Massiccia presenza internazionale ai concorsi
foto Antonio Leoni ©
Le nazioni presenti ai concorsi di liuteria contemporanea che si terranno nei primi giorni di ottobre a Roma sono Brasile, Colombia, Canada, Stati Uniti oltre a vari paesi asiatici (in particolare Cina, Giappone e Corea del Sud ) ed a numerose nazioni europee ( Francia, Germania, Inghilterra,Spagna, Svezia,Ungheria, Bulgaria, Russia, Polonia ecc.)
Dopo 50 anni il Conservatorio di musica di Santa Cecilia e l'ANLAI, ( Associazione Nazionale Liuteria Artistica Italiana), in collaborazione anche con l'Accademia di Santa Cecilia e con il Museo degli Strumenti musicali, sono riusciti a far rinascere un concorso liutario riservato ai liutai professionisti che riguarderà gli strumenti moderni ma anche quelli antichizzati denominato Concorso di Santa Cecilia e che si rifà alle grandi tradizioni del passato ed alla manifestazione liutaria tenutasi nella capitale già negli anni venti coinvolgendo nelle sue varie edizioni i più importanti liutai italiani di fine ottocento e del primo novecento .
La giuria internazionale che valuterà le opere in gara vede la presenza di liutai italiani di grande fama come i maestri Renato Scrollavezza e Carlo Vettori e di grandi liutai stranieri quali il cinese Zhen Quan, il portoghese Antonio Capela e la giapponese Ikuko Suzuki Banda ed infine il grande esperto di strumenti antichizzati il m° Florian Leonhard .
In contemporanea si sottolinea anche una folta presenza di liutai non professionisti che si disputeranno la vittoria nel concorso di liuteria 1° Premio Città di Roma che sarà anch'esso ospitato presso il Conservatorio di via dei Greci e che riguarderà sia strumenti moderni che antichizzati. In entrambi i concorsi saranno valutati separatamente violini, viole, violoncelli e contrabbassi anche da parte di musicisti dell'Accademia di Santa Cecilia anch'essi membri di giuria cui spetterà il compito di valutare la sonorità. Le premiazioni si terranno il 9 ottobre alle ore 15 mentre il giorno precedente alla stessa ora saranno effettuate le prove acustiche pubbliche per gli strumenti finalisti. La mostra delle opere vincitrici ed ammesse ai concorsi resterà aperta sino al 22 ottobre . Da sottolineare infine che nei giorni 7, 8 e 9 ottobre si terrà sempre al Conservatorio si Santa Cecilia una mostra mercato di strumenti musicali ad arco e a pizzico, di accessori, di legname e di pubblicazioni liutarie ecc che richiamerà anch’essa sicuramente molti visitatori internazionali
Mercoledì 21 Settembre 2016
21 settembre 2016COMMENTA
Si sta rivelando uno straordinario successo il concorso di liuteria Anlai, costretto a emigrare a Roma per il diniego del Comune di Cremona a concedere i tradizionali spazi all'associazione nel timore che la stessa faccia ombra alla Triennale liutaria.
Si sta rivelando uno straordinario successo il concorso di liuteria Anlai, costretto a emigrare a Roma per il diniego del Comune di Cremona a concedere i tradizionali spazi all’associazione nel timore che la stessa faccia ombra alla Triennale liutaria. Le nazioni presenti alla manifestazione romana sono Brasile, Colombia, Canada, Stati Uniti oltre che diversi Paesi asiatici (tra cui Giappone e Corea del Sud) e a numerose nazioni europee (Francia, Germania, Gran Bretagna, Svezia, Ungheria, Bulgaria, Polonia e Russia). Dopo 50 anni il Conservatorio di musica Santa Cecilia e l’Anlai (Associazione Naizonale Liuteria Artistica Italiana), in collaborazione con l’Accademia Santa Cecilia e con il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, sono riusciti a far effettuare un concorso liutario riservato ai liutai professionisti nella capitale che riguarda sia strumenti moderni che antichizzati denominato “Concorso di Santa Cecilia”. La giuria internazionale delle opere in gara vede la presenza di liutai italiani di grande fama come Renato Scrollavezza, Carlo Vettorui e di grandi liutai stranieri come il cinese Zhen Quan, il portoghese Antonio Capela o il giapponese Ikuko Suzuki Banda o il grande esperto di strumenti antichizzati Florian Leonhard. Contemporaneamente vi sarà anche una folta presenza di liutai non professionisti che si disputeranno la vittoria nel concorso di liuteria 1° Premio Città di Roma. I musicisti dell’Accademia di Santa Cecilia ne valuteranno la sonorità.
PRECISAZIONE
Se è vero che l'Anlai ha dovuto migrare a Milano per il suo concorso nazionale per il " rifiuto" di Cremona nulla questo ha a che vedere con il Concorso internazionale di Santa Cecilia. L'Anlai ha infatti voluto " sacrificare" il suo concorso internazionale di Pisogne giunto alla 7° edizione per accogliere l'invito di realizzare con il Conservatorio di musica di Santa Cecilia e con l'Accademia di Santa Cecilia e il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali la " rinascita" del Concorso di Santa Cecilia 2016 un concorso liutario nato negli anni venti e rinato poi più tardi grazie all'ANLAI di allora sino al 1956 . Questo per la precisione.Grazie
Malta | Violin Making Competition™ | 2017
Un'altra conquista Anlai
A violin made from a composite material that includes spiders' silk, which enables its acoustics to be customised, has been developed at Imperial.
Spiders’ silk is strong and elastic. When a creature is caught in a web and is struggling to get free the web resonates or vibrates, sending the spider a message that it needs to swiftly scuttle across the web and make a meal out of its prey.
Now, Luca Alessandrini, a postgraduate from the Dyson School of Design Engineering at Imperial, has developed a composite material and made a prototype violin, which exploits the resonating properties of spiders’ silk. He impregnated the violin’s top side with three strands of golden silk, spun by an Australian Golden Orb Spider.
Luca Alessandrini and his composite violin
When played, the spiders’ silk vibrates the violin’s composite casing, which is emitted as sound. In the musical world this phenomenon is called propagation velocity. Instrument makers spend their entire lives experimenting with different types of wood and alternative materials such as carbon fibre to exploit this phenomenon in order to improve or vary the acoustic properties of instruments.
The composite material also consists of silk and a binding agent. The different fibres combined with the method of mixing them together enables Alessandrini to engineer the propagation velocity in his composite material. The advantage of this is that the acoustics of any musical instruments could be customised, depending on the sound that is required.
Golden
strands of spiders' silk
impregnated in the casing
This approach to making composite material with customisable acoustics could also be applied to the manufacturing process of other products such as speakers, amplifiers and headphones.
Alessandrini said: “The amazing properties of spider’s silk mean that it serves many purposes. It’s a home, a net for catching food and a means of communicating - via vibrations - when prey is ready to be pounced on and devoured. Spiders’ silk has only previously been exploited as string in bows for instruments, but I’ve discovered that the amazing resonating property of spiders’ silk has massive potential uses in instruments themselves.”
Alessandrini developed his prototype violin in conjunction with the Associazione Nazionale Liutai Artistici Italiani, one of the world’s most influential violin making associations. Its founder, Gualtiero Nicolini, put him in contact with 20 of the world’s leading violin makers and musical instrument repairers called luthiers in the City of Cremona, Italy. Home to more than 400 instrument makers, Cremona is the birthplace of Antonio Stradivari (1644 – 1737), creator of the world-famous Stradivarius violin.
Alessandrini has also showcased the violin to Peter Sheppard Skaerved, a Grammy nominated violinist and Viotti Lecturer at the Royal Academy of Music in London.
Sheppard Skaerved said: “I have been working with great violinists my entire career and I have been in discussions with makers and players about the limited capabilities of other manmade materials such as carbon fibre. These have not seemed to offer the organic subtleties of wood. My encounter with the prototype instrument developed by Luca has filled me with excitement. This approach offers a tremendous opportunity to move forward instrument making, using new materials in a way I have long hoped.”
The Golden Orb spiders’ silk was sourced from Professor Fritz Vollrath, from the Department of Zoology at Oxford University. One of the main reasons for choosing this silk is that it is one of the strongest in the world.
The technology was patented in June 2016. The next steps will see Alessandrini using more sophisticated technologies and modelling processes in the manufacturing process. He is also establishing a start-up business and is looking for partners. He predicts the technology will be in the marketplace by approximately 2017.
Alessandrini is a postgraduate who is doing a Masters course in Innovation Design Engineering, which is run jointly by Dyson School of Design Engineering at Imperial College London and the Royal College of Art. The violin will go on exhibit at the Imperial Final Show 2016, 6 July 2016; ShowRCA, 26 June to 3 July and the Royal Society Summer Science Exhibition, 4 July to 10 July 2016.
Paquita, l'ultima chitarra di Cesare Gualazzini, un trionfo al Castello Sforzesco
di Sandro Rizzi
MILANO - Nella Sala Panoramica del Castello Sforzesco di Milano è stata presentata domenica l'ultima chitarra di Cesare Gualazzini, avvocato-liutaio cremonese: l'ha chiamata Paquita, come la moglie, sua musa e angelo custode.
"Ho impiegato sei mesi a costruirla,- dice il liutaio - la chitarra è ancora 'opaca' per non toglierle sonorità in vista del concerto, la vernicerò al più presto. L'ho affidata
al Maestro Francesco Taranto, musicista di grande fama e sensibilità non soltanto esecutore ma anche compositore".
Tanti applausi per Francesco Taranto e per Cesare Gualazzini. ma soprattutto allo strumento di "incredibile sonorità",
a detta del musicista e del pubblico.Nella foto Cesare Gualazzini e Francesco Taranto con "Paquita".
ALTRA GRANDISSIMA MANIFESTAZIONE ANLAI
Preg.mo señor embajador
Cremona 15.6.2016
ANLAI (Asociación Nacional de Luthería Artistica Italiana), con sede en Cremona, es una organización sin fines de lucro, cuyo objetivo es la promoción
cultural, que opera en los ámbitos de la luthería y de la música.
ANLAI prevee llevar a cabo una muestra representiva de la luthería de los paeses latinoaméricaos, por lo tanto, tiene el placer de extenderles la presente
invitación para participar en la muestra de Luthería latinoamericana (en fase de preparación) “La Liuteria Latino-americana in Mostra in Italia”.
Para esta muestra contamos con la participación de diversos organismos
dedicados a la luthería y maestros latinoaméricanos, algunos de ellos establecidos en Italia, otros en Latinoamérica. Solicitamos entonces trabajos audivisuales que den razón del trabajo realizado por los participantes (presentación,
instrumentos -sea construidos, reparados y/o restaurados-, etapas de construcción, materiales, formación, clientes, etc) e idealmente, de ser posible, algunos instrumentos que deberían hacernos llegar. Pedimos de igual manera que las producciones
audiovisuales sean narradas o subtituladas en Italiano, se apreciaría también en Inglés (si posible). Se prevee una primera muestra que podrá realizarse muy probablemente en el Castillo Sforzesco de Milán del 4 al 24 de marzo
de 2017. Se contempla realizarla también en uno de los espacios institucionales de la cuidad de Cremona al igual que en otra ciudad del centro-sur de Italia.
A lo largo de su historia ANLAI ha realizado muestras musicales, conferencias y apoyo
a actividades cuya finalidad es el fortalecimiento de la luthería (formación específica en el área e investigación), colaborando de esta manera con organizaciones afines en el espacio latinoaméricano. En el presente
año se han llevado a cabo actividades en diversas ciudades Italianas, siendo la más reciente de ellas el X Concurso Nacional de Luthería ANLAI, cuya premiación y exposición de los instrumentos participantes (del 14 al 29
de mayo de 2016), en el Castillo Sforzesco de Milán, gracias a trabajo conjunto con la Fundación Antonio Carlo Monzino y su proyecto “Le Mani Sapienti”. Igualmente somos responsables del Concurso Internacional de Luthería Santa
Cecilia 2016, a realizarse en Roma del 3 al 22 de octubre del presente año en el Conservatorio Santa Cecilia.
De esta manera con organizaciones afines en el espacio latinoaméricano. En el presente año se han llevado a cabo actividades
en diversas ciudades Italianas, siendo la más reciente de ellas el X Concurso Nacional de Luthería ANLAI, cuya premiación y exposición de los instrumentos participantes (del 14 al 29 de mayo de 2016), en el Castillo Sforzesco de
Milán, gracias a trabajo conjunto con la Fundación Antonio Carlo Monzino y su proyecto “Le Mani Sapienti”. Igualmente somos responsables del Concurso Internacional de Luthería Santa Cecilia 2016, a realizarse en Roma del 3
al 22 de octubre del presente año en el Conservatorio Santa Cecilia.
De la misma manera apoyamos proyectos investigativos como aquel de Luca Alessandrini, estudiante de maestría Innovation Design Engineering Programme, de doble diplomación
en el Imperial College y el Royal College of Art de Londres, quien realiza investigaciones sobre nuevos materiales orgánicos y sus potenciales aplicaciones, por lo cual experimenta con ellos en el campo de la construcción de instrumentos musicales
y su respuesta acústica. Al igual que con el colombiano Carlos Alberto Ducón Niño, estudiante de maestría de la Universidad París Descartes (París 5) – Grupo Sorbona, quien se interesa por la formación
en Luthería y las posibilidades para su fortalecimiento desde su especialidad, la cooperación internacional. Este último realiza actualmente su práctica profesional en nuestra asociación y colabora en la preparación
y contactos para hacer posible esta muestra.
Il Presidente Il Segretario stagista ANLAI-Università Parigi
Gualtiero Nicolini
Roberto Villa Carlos Alberto Ducón Niño
Uno si impegna per anni a fare ricerche e pubblica varie edizioni di " Liutai italiani di ieri e di oggi " sino a pubblicare il " compendio" Liutai in Italia Violin Makers in Italy " poi da Taiwan spunta questo libro che non so cosa dica ( è scritto in cinese vedremo ) ma moltissime foto ed etichette sono uguali a quelle che sono pubblicate sul mio libro. Vedremo cosa potremo fare .......
ROMA 10 marzo 2016 - CONSERVATORIO SANTA CECILIA
Presentato il CONCORSO INTERNAZIONALE di LIUTERIA SANTA CECILIA
Alla presenza dei Presidenti
di Accademia Nazionale di santa Cecilia, ANLAI Associazione Nazionale Liuteria Artistica Italiana, Conservatorio di Santa Cecilia, della Sovraintendente del Museo degli Strumenti Musicale di S. Croce di Gerusalemme e del Direttore del Conservatorio di Santa
Cecilia è stato presentato il Concorso di Santa Cecilia che rinnoverà le antiche tradizioni liutarie romane.
Trascinato in una polemica
inutile da una persona cui ho voluto rispondere sperando potesse capire almeno il senso di un mio intervento costruttivo credo opportuno dare alcuni chiarimenti specifici anche perché il presidente e il vice presidente del Consorzio liutai Antonio Stradivari
sono oltre che amici di vecchia data, persone serie e corrette.
Forse qualcuno ha dimenticato che alla nascita del consorzio unitario si giunse anche grazie all'Ali quando il sottoscritto era presidente.
D'altronde, mentre ancora una
volta dopo l'uragano seguito alla pubblicazione delle foto del magazzino di strumenti in bianco in centro città di Cremona, in tanti cercano di mettere la sordina, come è capitato altre volte, e di minimizzare sperando che tutto si dimentichi
e che tutto continui come prima , io continuo invece a sostenere che questo grave problema va affrontato seriamente e risolto e a ribadire che il consorzio è in effetti l'unico ente cremonese che "certifica " che uno strumento è stato fatto "
a mano " da un liutaio aderente anche grazie alla documentazione relativa ad un certo numero di foto in fase di costruzione. È un fatto importante anche se sostengo anche che le foto dovrebbero essere di più e che i controlli dovrebbero essere
più severi ma sono punti su cui si potrebbe discutere e trovare di sicuro soluzioni. Quello che però invece non si vuole capire è che certificando solo alcuni strumenti (quelli che il liutaio aderente chiede di certificare sottoponendosi
alle norme stabilite essendo libero poi di produrre anche altri strumenti che non siano certificati ) non si può risolvere il problema della intera produzione annuale di ogni liutaio aderente e che questo lascia dubbi soprattutto se ci troviamo di fronte
in alcuni casi ad una produzione di un numero notevole di strumenti ogni anno.
È certamente comprensibile oggi che ogni singolo liutaio chieda di certificare un numero limitato di suoi strumenti anche perché la certificazione ha un
costo ma per alcuni potrebbe essere un alibi per poter vendere strumenti fatti anche da altri ( ad esempio eseguiti con l'aiuto di allievi) oppure addirittura i famosi strumenti cinesi, bulgari o rumeni o fatti fare in Germania come qualcuno correttamente
ha affermato di avere in bottega anche se in questo caso non sono firmati dal maestro liutaio.
Quindi il consorzio a mio parere potrebbe essere l' ente cremonese che garantisce la produzione seria e corretta ma dovrebbe essere gratuito ma soprattutto
dovrebbe essere in grado di coinvolgere tutta la produzione dei liutaio che vuole aderire alla liuteria di eccellenza e quindi anche essere messo in condizione di poter svolgere rigidi e seri controlli . A questo punto è perché no ? si potrebbe
anche pensare di richiedere che possa essere riconosciuto dall'Unesco
Un’ora di intervista per poche righe che dicono poco o nulla ..ma va bene lo stesso. Ci sono altre interviste unite alla mia del Consorzio
del Comune del Mdv . Ora FINALMENTE tutti SANNO e anche se continuano in parte a minimizzare pare che TUTTI VOGLIANO RISOLVERE IL PROBLEMA.
BENE SI ACCOMODINO MA MINIMIZZARE NON E’ PARTIRE COL PIEDE GIUSTO.
Comunque già dimostrare di
accettare l’esistenza del problema e dichiarare di volerlo risolvere è un primo passo. Purtroppo i cremonesi ci hanno abituato a tante belle promesse rimaste troppo spesso sulla carta . FORSE PER INCAPACITA ' ? Vedremo.
Quello che ci preoccupa
è chi si affanna a dire sottolineare e ribadire “ abbiamo fatto tantissimo” ( e nessuno glielo contesta) dimostrando di capire poco del problema di cui si sta discutendo come di tante altre cose purtroppo della città
Quindi come
faremo ? O meglio come faranno perché figuriamoci se delegheranno neppure in parte .
Ci penserà il Museo del Violino ? A che titolo ?
Bene auguri ma magari con chi di violini non ne ha mai costruito uno ? ( è solo
una battuta non arrabbiatevi )
Se davvero riuscissero davvero a risolvere il problema saremo i primi a sottoscrivere e a congratularci
Speriamo che si rifacciano comunque almeno in parte alle nostre idee e alle nostre proposte non perché con
modestia riteniamo che siano le uniche realmente possibili ma perché con altre strade abbiamo paura che non si vada da nessuna parte e che tra un po’ saremo ancora a discutere de.. i violini in bianco
I RISULTATI UFFICIALI
Il cremonese Marcello Villa si è aggiudicato due medaglie d'oro ( violino e violoncello ) nel X° Concorso nazionale di liuteria ANLAI che si è svolto al Castello Sforzesco di Milano sotto la presidenza di Zakhar Bron e che ha visto le opere ammesse e vincitrici in mostra sino al 29 maggio nelle Sale Panoramiche visitate da oltre 11 mila visitatori
Nelle sezione viole sempre per la categoria dei liutai professionisti la vittoria è stata assegnata dalla Giuria internazionale ad Andrea Lissoni di Lissone che si è aggiudicato anche il terzo premio nella sezione violini
Le medaglie d’argento sono state vinte dal coreano Shin il Dong (violino ), da Fabrizio Orippi di Cremona per la viola e da Francesco Piasentini di Ponte San Nicolo (Padova) per il violoncello. Terzi premi infine per Rodiana Edreva ( Bulgaria) per il Violino e per Gino Sfarra de L’Aquila per il violoncello . A Edo Sartori di Vicenza e ancora a Gino Sfarra sono stati assegnati anche i Premi ANLAI
Nella categoria Giovani liutai la giuria internazionale ha premiato il cinese Wang Hao e il coreano Jim Wook Hong ( due medaglie d'oro al cinese ed una d'oro ed una d'argento al coreano ) .
Il cinese Zhou Zhie si è aggiudicato una medaglia d'argento nella sezione violoncello e il Premio Capela mentre il premio per l'acustica e' stato assegnato al sud coreano Jun Ga Wang che ha ottenuto anche il terzo premio nella sezione viola
Secondo premio ( sezione violino ) e Premio per la miglior vernice alla giapponese Akiko Yashida , Terzo premio infine ( sezione violoncello ) al venezuelano Marcelo Obodia Nicollerat
Nel concorso libero ( liutai non professionisti ) affermazione con medaglia d’oro e d’argento del cinese Chen Xiang Wei nel violino. Primo premio a Marcelo Cavanna nato a Buenos Aires da genitori italo argentini e da anni residente a Cremona, per la viola .
Cavanna ha ottenuto con il suo strumento il punteggio più alto in assoluto sia per la costruzione che per l’acustica e si è aggiudicato quindi anche il Premio ANLAI per il miglior strumento presentato
Altra medaglia d’oro Primo premio alla coreana Yoo Eunbyul nel violoncello Medaglie di argento alla palermitana Antonella Calderone ( Viola ) e all’argentino Martin Gabbani ( cello ) e medaglia di bronzo al colombiano Dario Forero ( viola ) e alla giapponese Mika Orippi ( violino ) mentre al giapponese Nemoto Kazume e' stato assegnato il Premio Personalità
Alla competizione hanno partecipato 150 opere provenienti da 12 nazioni : Argentina, Bulgaria, Cina, Colombia, Corea del Sud , Francia, Giappone, Italia, Russia, Taiwan , Ungheria, Venezuela.
Nel loro intervento i maestri liutai membri della giuria Racz Pal e Joacquin Capela hanno sottolineato la validità delle opere in particolare dei giovani .
LA. CLASSE NON È' ACQUA
Qualcuno forse aveva pensato che negando non solo il patrocinio ma anche una location al concorso Anlai malgrado fosse in programma la sua decima edizione il Cdn della nostra assoccasione potesse trovarsi in grave difficoltà e magari decidesse di essere costretta a rinunciare. In effetti la notizia inaspettata e inattesa dopo che il sindaco Perri aveva concesso Santa Maria della Pietà per l'ottava edizione e il nuovo sindaco per la nona edizione il palazzo Comunale ha messo nel panico gli organizzatori anche perché c'era davvero pochissimo tempo disponibile. Ma neppure una settimana dopo alla fase critica e' subentrata quella propositiva e nel giro di un paio di mesi il Cdn Anlai ha concluso un accordo per la mostra nazionale al Castello Sforzesco di Milano un altro accordo per la rinascita del concorso internazionale di Santa Cecilia ora divenuto internazionale grazie alla collaborazione con le più prestigiose istituzioni musicali romane, ha ottenuto il patrocinio della Regione Lombardia per le iniziative importanti e potremmo aggiungere molto di piu visto ad esempio lo stage di un laureando dell' università di Parigi ricevuto da Scuola di Liuteria , da università di musicologia , da Fondazione Monzino ecc e non invece ricevuto ancora dal Museo del Violino e Comune. Sono infatti in programma tante altre iniziative
Forse non tutti sanno ( ma i liutai sì) che il legno ha una specie di codice a barre naturale formato dagli anelli .della crescita . Basterebbe far stampare anche un altro codice sul legno ( vedi nella foto ) che andrebbe mantenuto anche dopo aver segato il contorno in modo da poter avere sempre la prova di aver utilizzato quel legno. Le foto o meglio le riprese televisive delle varie fasi della lavorazione possono dare la conferma della costruzione di uno strumento completamente in modo artigianale e dalle stesse mani d'artista QUINDI cari cremonesi .... Volere è potere
Lettera scritta da Gualtiero Nicolini - presidente Anlai
Caro direttore,
da tempo l’Anlai denunciava inascoltata il fatto che alcuni liutai acquistavano strumenti in bianco e che Cremona stava rischiando di compromettere la sua immagine se non addirittura il riconoscimento dell’Unesco. Ricordo una mia intervista a Mondo Padano cui segui un enorme scalpore e altre interviste in cui una serie di maestri liutai con sdegno respingevano quella che definivano un’illazione.
Partecipai anche ad una trasmissione in Tv unitamente a molti esponenti di associazioni e istituzioni del settore durante la quale tutti dichiararono che il fenomeno o era inesistente o circoscritto a qualche “giovane” liutaio ribadendo in pratica che… l’Anlai gettava fango senza motivo.
Abbiamo continuato comunque a ribadire la nostra posizione invitando gli enti cremonesi a porre in atto azioni di controllo e di tutela della qualità degli strumenti ad arco perché Cremona deve la sua fama agli strumenti classici del passato e alla attuale produzione di alta qualità perché, lo abbiamo detto e lo ribadiamo, ci sono molti seri liutai a Cremona che lavorano seriamente e che proprio per questo andrebbero tutelati.
Ebbene oggi sul giornale locale è apparso un articolo in cui non solo si ammette che da tre o quattro anni la città è invasa da strumenti cinesi, rumeni, bulgari, da strumenti assemblati e via di seguito, ma c’è chi dichiara candidamente (ma almeno ha il coraggio di dirlo) che ha una triplice produzione nella sua bottega tra cui appunto quella di strumenti acquistati “intagliati all’estero principalmente in Germania…”.
Certamente è sempre meglio di chi acquista in bianco e poi non si vergogna di inserire la sua etichetta! Ma non è questo il punto così come il problema della qualità non si risolve con l’autocertificazione. Se qualcuno ha avuto il coraggio di firmare violini cinesi figuriamoci se si ferma di fronte ad una auto certificazione!
Ribadiamo ancora una volta la nostra proposta lineare ci devono essere i controlli da parte di una commissione seria ed esterna che possa certificare una produzione di qualità. E’ vero che qualche liutaio può rifiutarsi di aderire o di sottoporre la sua produzione al controllo ma poi non si può lamentare mentre coloro che aderiscono e accettano sarebbero tutelati e potrebbero garantire una produzione di qualità. Questa è a nostro avviso l’unica seria via da percorrere nella speranza che ormai non sia davvero troppo tardi.
Caro sindaco
Con grande sincerità
ma anche con grande tristezza Le scrivo questa lettera aperta
Credo che nessuno possa mettere in dubbio che il sottoscritto dopo essere capitato per caso a Cremona in giovanissima età ed essere approdato altrettanto per caso ad insegnare
alla scuola di liuteria abbia voluto spendere gran parte della sua vita per la liuteria
Questa splendida malattia incurabile come mi piace chiamarla, la liuteria appunto, mi ha coinvolto a tal punto da farmi scrivere moltissimi libri in particolare
di storia della liuteria , sui liutai, sulla costruzione del violino, ma anche un romanzo su Guarneri del Gesu ecc che oggi senza falsa modestia, molti conoscono a livello internazionale.
Non ho fatto soldi in questo campo anzi ho indicato la strada ad
altri, alcuni dei quali con pubblicazioni di rilievo ma anche notevolmente sovvenzionate, li hanno potuti fare, ma non sono né invidioso né arrabbiato per questo , anzi, mi creda, sono felice che anche il settore delle pubblicazioni liutarie
abbia potuto essere determinante per lo sviluppo della liuteria e della conoscenza di Cremona.
Ho avuto quasi un migliaio di allievi di tutto il mondo nella scuola, che ora sono liutai e molti dei quali continuano ad essere amici, ho fatto molti
viaggi in vari continenti e sono stato presidente di associazioni liutarie quali, Ali, Acisa e quindi Anlai e tutto questo è comunque un fatto per me estremamente positivo.
Mi sono dedicato in particolare ai concorsi specie per i giovani
e ne ho organizzati una trentina nel corso di circa quarant'anni; ho organizzato anche convegni, mostre, alcune molto importanti, e anche in questo settore non mi sono arricchito anzi ho quasi sempre chiuso i conti in rosso, ma è stato comunque bellissimo.
Lei sa benissimo che il Comune di Cremona non ha mai sborsato una lira o un euro in mio favore o in favore delle associazioni che ho presieduto e nessuno potrà quindi dire che abbiamo fatto tutto questo per interesse personale.
Concludo
questa mia lunga premessa sottolineando che nessuno potrà mai dire anche che non abbia sempre agito, magari sbagliando certamente è possibile, secondo quelli che ho ritenuto gli interessi della liuteria italiana e cremonese in particolare e ricordo
per brevità in particolare solo le mie continue battaglie per la formazione ( Scuola di Liuteria) e per la qualità della produzione liutaria cremonese.
Venendo al motivo di questa mia lettera,volevo semplicemente
ricordarLe che l' Anlai, che ha sempre ritenuto molto importante l'organizzazione dei concorsi nazionali specie per i giovani, che possono in tali occasioni avere esperienze importanti e determinanti per il loro futuro, dopo tanti anni trascorsi lontano da
Cremona perché l'ostracismo arriva da lontano, ( 18 anni a Baveno , 7 a Pisogne ed 1 al Castello del Seprio ) malgrado la presenza di grandi maestri liutai in giuria e personaggi illustri come presidenti, da Rostropovich a Ugo Ughi , a Zakahr Bron e
potrei continuare a lungo, era riuscita finalmente grazie all'ex sindaco Perri a poter organizzare a Cremona nel 2014 un concorso nazionale ; l'anno successivo nel 2015 anche Lei sembrò entusiasta nel concedere addirittura il palazzo comunale per questa
manifestazione che, ne converrà, ha ottenuto un grande successo .
Con grande meraviglia abbiamo quindi appreso che quest'anno, ( e per la decima edizione del concorso ) non ci sarebbero stati concessi ne' il patrocinio ne' la collaborazione del
Comune e di conseguenza anche che non avremmo potuto contare su nessuna location comunale. Probabilmente c'era chi aveva posto il veto alla nostra manifestazione ! E Lei si era giustamente adeguato. La cosa per noi però è inaccettabile e riteniamo
non abbia giustificazioni ma il problema è risultato ancora più grave perché lo stessa cosa è accaduta per quasi tutti i progetti che l'anlai ha proposto ritenendoli validi e idonei per una affermazione della liuteria cremonese
a Cremona Partecipata.
Otto su dieci progetti infatti non hanno potuto avere il patrocinio e la collaborazione del Comune perché bocciati dalla commissione e sempre con motivazioni a nostro avviso assurde e sebbene quasi tutti non sarebbero
costati un euro al Comune.
Lei caro Sindaco ci ha chiaramente detto e mi scusi se sintetizzo : " Non ci interessa un convegno sulle vernici in liuteria perché noi abbiamo i laboratori universitari, non ci interessa una importante manifestazione
sulle chitarre classiche perché noi puntiamo sul violino, non ci interessa il concorso nazionale di liuteria perché noi puntiamo sulla triennale, così come non ci interessano quasi tutti gli altri vostri progetti e pertanto anche se non
ci chiedete fondi noi non vi concediamo gli spazi ove poterli organizzare; al massimo sarà la governance che potrà decidere diversamente al riguardo perché le cose in questo settore così importante ...... si fanno tutti insieme
".
Solo per chiarezza Le sottolineo che i nostri progetti bocciati dalla commissione non sono mai stati portati in discussione nella governance ed erano quindi ......bocciati senza appello.
Con una chiusura così totale e con delle motivazioni
così assurde ritiene che davvero fosse poi possibile e giusta una nostra collaborazione ?
E cosa avremmo dovuto fare secondo Lei ? Rinunciare ai nostri progetti perché non graditi ?
Abbiamo invece iniziato a realizzarli
in città in spazi presi in affitto o ottenuti da altri enti cui sta a cuore la cultura liutaria perche li ritenevamo validi ed il successo di pubblico e di critica ci ha dato ragione e quando, per ragioni di spazio e di visibilità, ci siamo resi
conto che la città di Cremona non ci poteva ospitare se non in location di privati e a cifre esorbitanti, ce ne siamo andati ( vedi a Milano al Castello Sforzesco dove siamo stati accolti a braccia aperte da Comune e fondazioni ).
Non so
se Lei sia contento; a noi invece dispiace e riteniamo sinceramente che Lei e i suoi amici abbiate sbagliato di brutto per la città e per la liuteria. Ma certamente è una opinione opinabile.
Le stesse cose possiamo dire per il concorso
internazionale che da anni organizzavamo a Pisogne e che certamente ( non abbiamo dubbi) sarebbe interessato a Lei ancor meno del concorso nazionale visto che Cremona vuole puntare tutto sulla triennale ed anche qui sui costi di questa manifestazione e sulle
modalità di esecuzione ci sarebbero tante cose da dire da parte nostra ma non è questa la sede e certamente non ci compete.
Ci è stato richiesto invece di trasferire il nostro concorso a Roma; abbiamo accettato e abbiamo dato
la nostra disponibilità a collaborare per far rinascere anche il prestigioso concorso di Santa Cecilia dopo 70'anni di silenzio una manifestazione che riteniamo utile per l'Italia e la liuteria italiana. Anche in questo caso molto probabilmente abbiamo
opinioni diverse, ma viva la differenza,
Per concludere questo lungo e articolato intervento,veniamo da ultimo a quello che a nostro parere è il problema più grave per Cremona e per il quale, non potrà negarlo, mi batto purtroppo inutilmente da tanti anni: la qualità della produzione liutaria cremonese ora riconosciuta come patrimonio unesco.
Non mi potrà dire che non ha seguito alcuni dei miei interventi, letto dei miei
articoli, ascoltato delle mie trasmissioni televisive , visto o letto delle mie interviste ,
Come sa, quindi, malgrado il mio impegno, sembra che tutto sia stato sino ad ora inutile perché tutti a Cremona hanno sempre cercato di minimizzare
quanto andavo dicendo sui pericoli della diffusione di violini non all'altezza della fama di Cremona e del riconoscimento unesco , sulla mancanza di regole e di controlli e su ciò che questo avrebbe potuto comportare.
Anche
ora quindi che giornali e TV nazionali parlano in maniera scandalistica di quanto scoperchiato sembra che questi fatti non vi abbiano scosso più di tanto. Infatti affermare che la laurea in restauro di 5 privilegiati il cui corso comincerà il
prossimo anno, che i passi positivi compiuti dai laboratori universitari e che le tante belle iniziative che si stanno facendo a Cremona siano a favore dei liutai e della qualità ha certamente un senso ma dimostra ancora una volta che siete fuori dalla
realtà e che purtroppo non siete in grado di affrontare ancora il problema del controllo e della certificazione che è il problema fondamentale per la liuteria di eccellenza perché nessun passo è stato mai fatto in concreto in questo
senso.
Non le sembra che con queste affermazioni siamo ancora una volta un po' fuori tema ? Non pensa che le grandi e costose trasferte per reclamizzare Cremona non rischino di naufragare se non si risolve urgentemente proprio il problema dei controlli
e se non si inizia seriamente la lotta ai violini contraffatti ? A noi pare così ma forse ancora una volta sbagliamo
Ricordando da ultimo che anche la nostra richiesta ( ora anche suffragata dalle centinaia di firme di cremonesi richieste), oltre alle tante altre di non cremonesi, per una via o piazza adeguata a Giuseppe Fiorini, mai ringraziato in vita e neppure dopo 150 anni da Cremona per il suo grande dono nel campo della liuteria non è ancora stata minimamente presa in considerazione, Le diciamo che non esiste più davvero la possibilità di una qualsiasi forma di collaborazione.
Siamo stati sinceramente disponibili a dare tutto il nostro apporto disinteressato e a mettere
a disposizione la nostra esperienza ma è evidente che ciò non v interessa e che sono ritenute inutili e forse anche dannose,
Pertanto togliamo il disturbo e vi lasciamo lavorare in santa pace.
Auguriamo a Lei dal più profondo
del cuore Buona fortuna per quello che potrà fare nel periodo del suo mandato nel settore della liuteria e speriamo di sbagliarci nell'interesse di Cremona e della liuteria riguardo alle nostre perplessità, ma ci consenta, date tutte queste premesse
, almeno........il beneficio del dubbio
Distinti saluti
Gualtiero Nicolini presidente Anlai
Un'altra "battaglia" ANLAI vinta !
Di recente l'Anlai aveva preso posizione contro il Comune di Aversa per lo stato di degrado in cui versava la casa di Cimarosa
Ecco la notizia
In gioco ci sono la direzione dei lavori,
il coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione e l’incarico di collaudo tecnico amministrativo
AVERSA - Si è tenuta questa mattina una seduta di giunta a cui hanno preso parte tutti gli assessori della giunta presieduta dal sindaco Giuseppe Sagliocco. Nel corso della riunione sono stati adottati alcuni provvedimenti che consentono il prosieguo di alcune opere inserite nel programma Piu Europa.
In particolare si è provveduto all’adeguamento del Piano delle attività di assistenza tecnica relativamente ai lavori dei recupero e riqualificazione del Parco Urbano Salvino Pozzi ( ex campo profughi). Per ciò che concerne i lavori di completamento statico, recupero e restauro di Casa Cimarosa, invece, sono stati adottati atti di indirizzo per consentire al dirigente l’affidamento di incarichi esterni concernenti la direzione dei lavori, il coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione e l’incarico di collaudo tecnico amministrativo. Sempre nell’ambito del Piu Europa, è stato approvato uno schema addendum alla convenzione sottoscritta con la Seconda Università degli Studi di Napoli il 29 maggio 2012 per il restauro, ristrutturazione ed adeguamento funzionale della Real Casa dell’Annunziata e per i lavori di adeguamento funzionale e ripristino dei locali dell’ex presidenza e laboratorio di idraulica della facoltà di Ingegneria.
CONGRATULAZIONI DOTT GIO BATTA MORASSI
Dopo anni di denunce e di richieste non accolte e non ascoltate LA SCUOLA , IL MARCHIO, IL COLLEGIO PERITALE, LA SALVAGUARDIA DELLA LIUTERIA VERA SERIA ED ONESTA... forse le nostre battaglie non sono state vane ?
su "MONDO PADANO"
LA LIUTERIA DELLA VERGONA
Da anni sosteniamo che l' unica possibilità seria e' il violino DOC certificato in tutte le fasi di costruzione da un organismo "esterno" , che può essere anche la CCIAA o il Consorzio ma con procedure serie e indiscutibili e di tutta la produzione di ogni liutaio professionista non di qualche strumento e gli altri......." Liberi " da ogni certificazione. Da anni come anlai combattiamo inascoltati contro i "furetti" o meglio i disonesti che infangano il nome di Cremona e la liuteria italiana arricchendosi alle spalle dei liutai seri e coscienziosi .Ma servirà' ? O come per la scuola di liuteria domani sarà ancora non un altro giorno ma ....un di' come sempre ?
Non intendiamo aggiungere molto alle prese di posizione assunte nel corso degli anni e che richiamiamo solo sinteticamente nel caso si faccia strada la volontà di affrontare seriamente e serenamente alcuni problemi liutari :
- la formazione ( e quindi la Scuola di liuteria di Cremona ) ;
- il collegio peritale ( e quindi la valutazione corretta degli strumenti ad arco antichi in considerazione anche del fatto che il patrimonio strumentale storico è stato ormai quasi completamente alienato all'estero malgrado la rigida legislazione esistente) ;
- il restauro ( ed anche in questo caso i problemi del rispetto delle normative vigenti ), ed infine ovviamente
- i controlli di qualità della produzione ( il che significa anche il superamento di alcuni livelli standard, ma soprattutto il riconoscimento del " fatto a Cremona " e del " fatto a mano " in tutte le fasi di produzione e da un unico autore, colui che firma l'opera ).
Visto il clamore suscitato a livello nazionale ed internazionale dall'articolo di Mondo Padano e proprio in considerazione del riconoscimento dell'Unesco, crediamo che sarebbe opportuno che alcuni enti locali si assumano la responsabilità di garantire non solo l'utilizzo di materie prime idonee ma anche tutte le varie fasi costruttive di ogni opera certificata.
E’ evidente ( non ci nascondiamo dietro un dito o proclami di facciata ) che esistono grossi problemi e difficoltà ma è impensabile credere che bastino 8 foto e dei controlli non rigorosi ed eseguiti solo su alcuni strumenti tra quelli di cui si richiede il marchio e che la garanzia non debba essere invece estesa a tutta la produzione di ogni liutaio “ certificato “ .
Solo in tal caso gli enti locali potrebbero infatti correttamente assumersi la responsabilità di dichiarare e di garantire ........ una “produzione locale e garantita”.
Non è opportuno entrare nei dettagli e presentare nostre concrete proposte ( d’altronde da troppo tempo inascoltate ) e non pretendiamo comunque di avere la migliore soluzione. Pensiamo però che sarebbe giusto- e lo diciamo ancora una volta- che si cerchino e si trovino delle soluzioni e che vengano attuate al più presto per il nome di Cremona nel mondo e perché il rischio che si corre ormai coinvolge tutti.
CDN Anlai
dalla parte dell'orchstra Falcone e Borsellino di Catania
Il Consiglio Direttivo dell’ANLAI si è riunito in Cremona per l’assemblea annuale convocata in considerazione della prossima apertura di Mondomusica e della rassegna “Liutai italiani del XXI secolo che si tiene al Museo del Violino.
Al termine della discussione dei vari punti all’odg, sentita la relazione del Presidente prof. Gualtiero Nicolini relativa alle problematiche della Fondazione La città Invisibile di Biancavilla di Catania da anni seguita dall’ANLAI ed appresa in particolare la notizia della situazione in cui versa l’Orchestra giovanile Falcone e Borsellino che risulta da tempo priva di una sede malgrado il numero notevole di giovani componenti che vengono preparati con il metodo Abreu cui molti liutai e iscritti dell’associazione hanno con gioia e partecipazione donato strumenti da loro costruiti o acquistati ha espresso il più profondo rammarico e la più vibrata protesta nei confronti dell’amministrazione comunale di Catania che dimostra non solo grande insensibilità ma anche assoluta mancanza di lungimiranza e notevoli limiti non rendendosi conto sia dell’importanza della musica per i giovani sia della fondamentali opportunità che grazie alla musica, alla aggregazione e all’esperienze positive possono consentire il recupero di alcuni giovani che vivono in ambienti disagiati.
Il CDN ANLAI si augura che in tempi brevi si possano trovare soluzioni idonee. Assicura comunque il completo appoggio alla Fondazione e all’orchestra giovanile e dichiara formalmente che sino a quando non sarà reperita in maniera soddisfacente una sede adeguata continuerà in ogni modo a rimarcare a livello nazionale ed anche internazionale l’assurdo e inspiegabile comportamento delle istituzioni locali catanesi
A SAN PIETROBURGO OTTOBRE 2014 L'
anlai
al Museo della Musica
qUESTO ILO CONCERTO DI GIUGNO
CREMONA - Sono state inaugurate martedì a Cremona in Santa Maria della Pietà dai dirigenti ANLAI ( Associazione Nazionale Liuteria Artistica Italiana) tre mostre di grande rilevanza che consentiranno di portare a Cremona anche in occasione della Notte dei Musei un numero notevole di appassionai liutai, musicisti e visitatori in genere .
Circa un centinaio di violini e di viole, opere ammesse all’8° Concorso Nazionale di Liuteria per strumenti ad arco, sono esposte nella prima parte del grande salone già lazzaretto e vecchio ospedale di Cremona che in passato ha accolto varie edizioni delle Triennali Internazionali di strumenti ad arco, unitamente ad opere ispirate alla musica del grande pittore Donato Frisia.
La giuria internazionale presieduta dal maestro Antonio Capela, già presidente dell’associazione liutai portoghesi, e da Danilo Rossi , prima viola solista de La Scala ha selezionalo di recente più di cento strumenti iscritti al Concorso di maestri liutai professionisti, del concorso libero ( liutai non iscritti alla rispettive Camere di Commercio ) e di giovani studenti delle Scuole di Liuteria italiane o diplomati da non più di due anni e ha decretato i vincitori nelle varie categorie dopo la affollata prova acustica pubblica.
Ora le opere provenienti da una ventina di paesi, in quanto possono partecipare al concorso anche gli stranieri residenti in Italia e gli stranieri iscritti nelle scuole di liuteria italiane ( provenienti quindi da Argentina, Albania, Bulgaria, Malesia, Venezuela, Usa, ecc ecc oltre ovviamente ai paesi del terzo mondo Cina, Taiwan, Corea del Sud e Giappone che hanno ottenuto notevoli consensi., sono in bella mostra.
Successo anche comunque per i giovani diplomati della Scuola Civica di Milano cui è andato il Premio Cremona 2014 e che hanno ottenuto anche una medaglia d’oro e dei liutai professionisti cremonesi che si sono aggiudicati una medaglia d’oro, due medaglie d’argento ed il premio per l’acustica. L’Anlai che ha potuto organizzare per la prima volta un concorso interamente a Cremona si appresta ira a realizzare un nuovo importante appuntamento: l’organizzazione del 5° Concorso internazionale per strumenti antichizzati che si svolgerà alla fine di settembre a Lovere e Pisogne e vedrà la partecipazione in giuria dei più importanti maestri liutai internazionali dal tedesco Florian Leonhard, al cinese Zhen Quan, il ceco Jan Spidlen, al portoghese Joaquin Capela e all’armeno Ashot vartanian Asparukovic oltre al cremonese Roberto Collini . In giuria per l’occasione anche la violinista svizzera Maristella Patuzzi che si esibirà a Lovere con uno degli Stradivari più belli del primo periodo e i maestri d’orchestra Stefano Marcon e Massimo Incarbone
Per tornare alle esposizioni liutarie di questi giorni in Santa Maria della Pietà a Cremona altra mostra irripetibile “L’estetica dell’arte” una serie di opere di Giorgio Piacentini definito “l’erede del Bertesi” che con la sua arte dell’intaglio ci dona opere fantastiche , monumenti d’arte tra cui ad esempio anche il violino e la viola intagliati: unica viola al mondo in grado anche di essere suonata e con la quale sono stati tenuti anche dei concerti importanti.
E’ una occasione da non perdere. Infine l’Anlai espone nella mostra pubblicizzata anche dal Touring Club Italia “Strumenti e Musica dal Mondo“ una sessantina di strumenti della grande collezione Maggi di enorme interesse.
Dai mandolini dei Vinaccia e da una sere di carillons e organetti tra cui spicca la scatola sonante di Mozart al violino bastone, al melofono uno
strumento che si suona schiacciando i piccoli tasti sul manico e aspirando un particolare mantice di cui esistono solo otto esemplari oggi nel mondo, a strumenti africani in avorio, strumenti della cultura popolare ucraina, indiana, croata , cinese ecc
raccolti in anni di ricerche e di restauri quindi ricostruzioni di strumenti rarissimi ottenuti seguendo le indicazioni di disegni selezionati nei principali musei musicali di varie parti del mondo.
Di particolare rilevanza infine
l’ultima mostra presente ancora negli spazi espositivi di Santa Maria della pietà “ I gatti di Gatti” opere di un collezionista milanese che ha messo a disposizione centinaia e centinaia di quadri e sculture
ma anche oggettistica varia raffiguranti i felini denominata “ Due secoli di gatti nell’arte da Goya a Mimmo Paladino” una esperienza originale e nel contempo affascinante organizzata dal Lions ed ancora dall’Anlai
come service per una associazione di volontariato per la Sclerosi Multipla ( Associazione per la Sclerosi Multipla Onlus Cremona ). Esperienza e appuntamenti veramente da non perdere. Le mostre sono aperte a ingresso libero sino al 29 maggio dalle
10,00 alle 12,00 e dalle 17,00 alle 19.00 ( chiuso il lunedì per turno di riposo )
Il “Cannone” non .. suona più
lo strumento principe del “Violinista del Diavolo” in un “ sarcofago” di cristallo
di Gualtiero Nicolini
Il Cannone di Paganini in un sarcofago di cristallo
di Gualtiero Nicolini. Presidente ANLAI
Alcuni anni fa, quando stavo dando alle stampe il mio romanzo su Giuseppe Guarneri del Gesù " Gli arcani dell'anima",
chiesi all'amico Carlo Vettori, uno dei liutai italiani più validi, di scrivere, per quella che poi fu la prima edizione del libro, una appendice tecnica incentrata sulle opere più importanti del grande liutaio “ maledetto “ cremonese.
Ne uscì uno studio di grande interesse in particolare sulla mostra di New York del 1994 nella quale erano stati esposti
i suoi principali strumenti. Analizzando le note di Vettori emerge in maniera indiscussa ( d’altronde analogo giudizio è stato espresso anche da personaggi quali Peter Biddulph, Roger Hargrave, Stewart Pollens) che “ il Cannone” è
indubbiamente lo strumento migliore del Guarneri e che rappresentava il culmine della sua splendida carriera.
Un po’
più largo rispetto agli strumenti precedenti, più bombato e con spessori più alti era in grado quindi di dare il suono voluto dal suo costruttore e datogli poi anche da Niccolò Paganini. Tutti sappiamo che proprio due giorni fa
è uscito il film “ Il violinista del diavolo” di Bernard Rose nel quale il personaggio di Paganini è interpretato da David Garret il violinista tedesco statunitense ( è la prima volta che il personaggio di un musicista è
interpretato in un film da un musicista) che si dimostrerà sicuramente proprio per questo in grado di rendere giustizia alle evoluzioni musicali che resero famoso Paganini in un opera che otterrà di sicuro un successo notevole.
A margine di questa notizia un’altra non meno particolare proprio perché il Garret si è recato nei giorni scorsi a Genova per
rendere omaggio al “ Cannone”, al suo costruttore e al donatore che resta una delle figure più affascinanti della storia della musica ( Paganini lo ha donato infatti al Comune di Genova con regolare atto notarile in data 27 maggio 1837 ).
In questa occasione forse perché pressato da giornalisti, fotoreporter, operatori Tv, al celebre musicista di oggi ed
ora anche attore è stato concesso solamente e con mille precauzioni di prendere in mano il cimelio, di rigirarlo più volte, di ammirarlo per pochi minuti ma non di suonarlo! E questo in ottemperanza alle disposizioni rigidissime del Comune che
in pratica relegano lo strumento ermeticamente chiuso in una teca del Palazzo Doria Tirsi.
E' vero che il manico, corto
e poco inclinato si sta consumando e che nessun restauratore lo ha più toccato dal 1937 (dopo Cesare Candi) e che anche i bordi superiori del fondo necessiterebbero di indispensabili interventi minimi Lo strumento merita quindi giustamente di grande
cura e nel caso anche di un utilizzo attento; andrebbe concesso al massimo solo a pochi musicisti e di grande spessore perché va salvaguardata l'originalità dell’opera e … la “presenza” di Paganini che ha impresso indubbiamente
su di essa la sua grandissima personalità e non solo.
Ad esempio egli posizionava il pollice sinistro sulla base
del manico come punto di appoggio per raggiungere con le dita qualsiasi punto della tastiera e ciò è evidente e ben visibile, così come lo strumento presenta anche una abrasione di parte della vernice in corrispondenza del mento in quanto
ancora Paganini non ha mai usato la mentoniera.
Ma nel passato si arrivava all’ “assurdo” di concedere
lo strumento per due anni al vincitore del “Premio Paganini” e questo era certamente un grave errore, così come sulla carta una delibera del comune di Genova del 2003 prevede la possibilità ( e dico prevede perché non mi pare
sia stata abrogata) di prestito e di uso temporaneo dello strumento che è stato suonato dai più celebri musicisti e che era noto per l’intensità, la sonorità, la potenza in particolare per le sue note acute e che si distingueva
anche per la sua “aggressività”.
Da un po’ di tempo solerti impiegati e responsabili funzionari
particolarmente sensibili si sono impegnati per salvaguardare l’ opera.. forse fin troppo zelantemente- Mentre ad esempio i cimeli della Collezione del Comune di Cremona ora nel Museo del Violino secondo alcuni viaggiano troppo e girano il mondo pur
con mille garanzie ( accompagnatore emerito, scorte armate, viaggio in prima classe ecc), il “Cannone” è ora praticamente sepolto nella sua “ cripta” di cristallo e non viene più suonato o rarissimamente anche dal conservatore
contrariamente a quanto previsto comunemente per gli strumenti ad arco che secondo alcuni dovrebbero essere suonati quotidianamente.
Uno studio dell’Università di Firenze commissionato dal Comune di Genova ha giustamente infatti evidenziato le difficoltà e i pericoli per lo strumento sottolineandone la originalità e la vernice intatta dell’epoca.
Ma “est modus in rebus ”. Giusti tutti gli accorgimenti a nostro parere per tutelare l’opera ed evitare magari gli eccessi delle gestioni precedenti, ma appunto proprio ora che lo strumento sta per ottenere il massimo dell’ interesse
grazie alla pellicola di successo, si eviti per favore di “ ucciderlo” in un altro modo nel suo sarcofago di cristallo
APPROVATI I NUOVI REGOLAMENTI DEI CONCORSI ANLAI 2014
MAGGIO 2014 8° CONCORSO NAZIONALE STRUMENTI AD ARCO - CREMONA ROMA
SETTEMBRE 2014 4° CONCORSO INTERNAZIONALE STRUMENTI ANTICHIZZATI DI PISOGNE ( Cremona- Lovere
CONCERTI DEL VENERDI' ANLAI
iniziata la registrazione dei nostri concerti
Notevole successo
dell'orchestra dell'Accademia La Certosa diretta dal m° Paolo Fumei che si è esibita ieri nella chiesa di Brancere accompagnando in alcuni brani di Vivaldi e di Mozart la splendida voce del soprano Dominika Zamara una delle artiste più promettenti
nel panorama lirico europeo che ha aperto I CONCERTI DEL VENERDI' DELL'ANLAI che andranno anche in onda in TV su Cremona 1
Ottime le interpretazioni dei musicisti dell'orchestra e in particolare del primo violino Michele Lot.
E' seguito il
concerto per organo e viola in cui si sono esibiti il m° Alessandro Lupo Pasini e il violista Wim Janssen che hanno anch'essi ottenuto grande successo con un repertorio classico religioso
RITROVATO IL VIOLINO POGGI
RUBATO ANNI FA' A ROBERTO REGAZZI
ne siamo lieti !!!
BISIGNANO
UN BORGO LIUTARIO
CHE VIVE
Bisignano osservato speciale? Sì, per la sua eccellenza: la liuteria. Il presidente Gualtiero Nicolini dell’Associazione Nazionale Liuteria Artistica Italiana ha visitato, per la prima volta, la città dei liutai. Nicolini, massimo esperto di liuteria italiana e internazionale, ha voluto testimoniare il suo interesse concreto per il progetto “Bisignano, risuona la storia di un borgo che vive”. “Questo progetto di promozione merita tutto il mio sostegno e la collaborazione dell’associazione - ha spiegato Nicolini, durante un incontro con il presidente della Fondazione Carical, Mario Bozzo - perché può dare finalmente un futuro all’antica tradizione liutaia bisignanese. Una lunga storia, incarnata dai maestri Nicola e Vincenzo De Bonis, che rischia l’estinzione e che quindi deve essere conservata e tramandata nel segno della continuità. Una volta avviato il progetto, non può e non deve fermarsi”. L’Amministrazione comunale di Bisignano persegue con determinazione la realizzazione di questa iniziativa, coordinata dall’Associazione Trait d’Union, che prevede l’apertura del Museo della liuteria, la nascita della nuova Scuola di Alta Formazione di Liuteria, la realizzazione del Festival internazionale della chitarra battente e degli strumenti a corda e la riqualificazione del borgo storico.
Al progetto hanno già aderito importanti istituzioni: la Fondazione Carical, la BCC Mediocrati, la Provincia di Cosenza e la Camera di Commercio di Cosenza. Con la visita di Gualtiero Nicolini e la sua autorevole esperienza (in particolare sulla Scuola di Liuteria di Cremona), il progetto “Bisignano, il borgo che vive” conquista un’importante riconoscimento e rinnovata forza per proseguire nella sua complessa realizzazione.
Tra i primi obiettivi del progetto l’apertura del Museo della liuteria, sul quale il presidente dell’ANLAI ha espresso apprezzamento per la struttura e la posizione, indicando quali sono oggi le prerogative di un museo: partecipazione e innovazione. Entusiasta anche il parere sulla Scuola di liuteria, chiusa da circa 8 anni, è una struttura molto grande e ben attrezzata che Nicolini auspica diventi una sorta di Accademia di alta formazione per studenti provenienti da tutto il mondo “perché - ha ribadito il presidente - solo un carattere internazionale potrà dare richiamo e fama alla scuola. Gli studenti, come succede all’estero, devono essere culturalmente all’altezza, laureati o con una buona istruzione. E devono venire a Bisignano per imparare con maestri liutai di fama internazionale che hanno voglia di studiare e sperimentare il metodo De Bonis. Un metodo che non è stato ancora divulgato e che meriterebbe una pubblicazione”.
Tappa all’insegna della bellezza, la visita alla nuova bottega di Rosalba De Bonis, erede della dinastia di liutai De Bonis, che ha mostrato al presidente Nicolini stupendi strumenti realizzati da Vincenzo: violini, chitarre classiche e battenti, mandolini. “Sono tutti magnifici!” ha commentato il presidente, accompagnato da un membro del consiglio direttivo ANLAI, Roberto Villa, che ha dedicato agli strumenti un vero servizio fotografico. Un pezzo è stato giudicato con particolare attenzione da Nicolini: la prima chitarra classica realizzata da Rosalba che realizza già ottime chitarre battenti. “L’Associazione certifica le produzioni di qualità, filmando il processo di produzione dello strumento – ha spiegato Nicolini – dalla scelta del legno fino all’ultimo passaggio. Questo è l’unico modo per garantire e accertare la qualità. Credo che Rosalba De Bonis abbia le carte in regola per partecipare alla nostra certificazione.”
Il tour bisignanese è stato seguito dall’assessore alla Cultura, Damiano Grispo, che ha mostrato al presidente tutte le potenzialità turistiche e culturali della città: il Museo Diocesano, le numerose chiese e la Riforma dedicata a Sant’Umile che, dopo il restauro, sarà restituita ai fedeli e al pubblico.
Bisignano chiama, l’Italia risponde. “Mi impegnerò per la realizzazione di numerosi appuntamenti musicali e culturali prima dei grandi eventi di apertura del Museo e della Scuola – ha sostenuto Nicolini – adesso che ho imparato la strada. Sarò qui molto più spesso. Grazie Bisignano.”.
Francesca Alonzo
BASTA NON SCHERZIAMO PIU'
Preg.mo Sig Presidente
Corte di giustizia dell’Unione Europea
Palais de la Cour de Justice
Boulevard Konrad Adenauer
Kirchberg L-2925 Luxembourg
Luxembourg
Preg.mo Sig Presidente Giorgio Napolitano
Piazza del Quirinale, 0018
Preg.mo Sig Presidente Corte dei Conti
Viale Giuseppe Mazzini, n. 105
00195 Roma - Italia
Preg.mo Sig Presidente Senato della Repubblica
Piazza Madama, 00186 Roma
Preg.mo Sig Presidente Camera dei deputati
Piazza Montecitorio
00186 - Roma
Cremona 3.1.2014
Riportiamo l’ articolo dell’Espresso per rimarcare la nostra indignazione e l’auspicio che possano essere rilevate nella legge di stabilità inadempienze dal punto di vista
legale e legislativo e chiediamo pertanto l’annullamento o nuove disposizioni di legge correttive degli emendamenti approvati
Distinti saluti
CDN Anlai
Dire che siamo indignati, è dire poco: è un'indecenza”.
Marco Parri, direttore generale della fondazione Orchestra della Toscana, una delle più prestigiose in Italia, testimonia la rabbia che sembra pervadere, in questi giorni, tutto il comparto della musica classica.
E d'altro canto, la vicenda è
di quelle che dimostrano come alcuni dei princìpi sanciti dai padri costituenti – l'uguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge (articolo 3), o il dovere di imparzialità della pubblica amministrazione (articolo 97) - nel Belpaese contino
ancora poco o nulla rispetto alla regola aurea canonizzata dal vecchio George Orwell: “Tutti gli animali sono uguali. Ma alcuni sono più uguali degli altri”.
Questi i fatti. Con due distinti emendamenti alla legge di stabilità
approvata lo scorso 27 dicembre, il parlamento ha devoluto un contributo straordinario a favore di altrettante orchestre: 300 mila euro, per I virtuosi italiani di Verona; e 1 milione di euro per l'Orchestra del Mediterraneo presso il San Carlo, che per inciso
non esiste ancora (dovrebbe essere costituita nei prossimi mesi con un bando rivolto ai “giovani musicisti del bacino del Mediterraneo”).
A guardarla con gli occhi del profano, l'iniziativa potrebbe apparire addirittura meritevole, visto che
si parla sempre dell'esigenza di sostenere maggiormente la cultura. In realtà, per scoprire le magagne, basta andare appena sotto la superficie.
In primo luogo, una considerazione preliminare. La legge di stabilità serve a regolare la vita
economica del Paese: è lo strumento di attuazione degli obiettivi programmatici, non certo il bilancio di un piccolo Comune, con cui si assegnano finanziamenti straordinari a bande musicali o sagre di paese.Inoltre, come evidenziano molti autorevoli
rappresentanti del settore che abbiamo interpellato, aggirando le leggi vigenti, si crea una situazione di privilegio che penalizza i diritti di altre orchestre, mortificando il merito e la trasparenza.
Da circa 20 anni, infatti - e cioè da quando
è stato istituito il Fus (Fondo unico per lo spettacolo), per “fornire sostegno finanziario a enti, istituzioni, associazioni, organismi e imprese operanti in cinema, musica, danza, teatro, circo e spettacolo viaggiante” - ogni contributo
viene erogato dal ministero esclusivamente previa valutazione dei progetti da parte di un'apposita commissione consultiva, che giudica sulla base di parametri oggettivi.
Criteri che, a seguito delle polemiche degli anni scorsi sulla gestione clientelare
dei fondi, a partire dal 2007 (decreto Rutelli), si sono fatti sempre più stringenti e selettivi.
E nel caso di specie, i contributi destinati a I virtuosi italiani e all'Orchestra del Mediterraneo non scaturiscono da alcuna valutazione tecnica
di un progetto: rappresentano un riconoscimento dovuto alla “benevolenza” di singoli parlamentari.
In particolare, a perorare la causa dell'orchestra veronese sarebbe stata la senatrice di Forza Italia, Cinzia Bonfrisco (anche se la firma
sull'emendamento è del deputato del Nuovo Centro Destra, Antonio Leone). Mentre, a dar credito alle voci di corridoio, per il milione di euro a favore di quella del Mediterraneo, si sarebbe speso direttamente il ministro della Difesa Mario Mauro, amico
personale della soprintendente del San Carlo, Rosanna Purchia (che ha lavorato per trent’anni al Piccolo di Milano).
Ed oltretutto, la copertura finanziaria non è avvenuta con risorse aggiuntive: bensì, tagliando al Fus i soldi necessari."Prima
dell'approvazione della legge di stabilità – racconta Parri – abbiamo provato a spiegare, attraverso la mediazione di qualche deputato amico, che si trattava di uno schiaffo dato a tutte le altre orchestre italiane, che rispettano le norme
vigenti e che hanno regolarmente partecipato al bando. Ci hanno risposto che, essendo stata posta la questione di fiducia, non si poteva fare più nulla. Certo, mi piacerebbe sapere cosa ne pensa il ministro Bray, considerato che la vicenda vanifica
tutti i suoi sforzi, concretizzati col cosiddetto 'decreto Valore', per porre fine ad un utilizzo del Fus improntato alla logica della sovvenzione, vincolando i finanziamenti alle reali esigenze produttive. Alla base di tutto dovrebbe esserci il valore effettivo
degli artisti, non le logiche clientelari. Ma sarebbe interessante anche capire in che modo saranno utilizzati i fondi destinati all'orchestra del San Carlo, sulla quale non si possiede alcun elemento di valutazione: anche perché nella maggior parte
dei casi la creazione di nuove orchestre serve solo a finanziare contratti integrativi”.Paolo Maluberti, presidente delle Ico (Istituzioni concertistico-orchestrali), ricorda che “da anni il Fus è oggetto di continui tagli. E quest'anno
– sottolinea - alle Ico sono stati sottratti ulteriori 500 mila euro. Ma, paradossalmente, si spendono 1 milione e 300 mila per finanziare extra-budget un'orchestra privata ed un'altra che non esiste ”. Per Franco Petracchi, uno dei più
grandi musicisti italiani viventi (accademico di Santa Cecilia, caposcuola del contrabbasso, cofondatore con Accardo, Giuranna e Filippini dell'Accademia per archi "Walter Stauffer"), il problema è alla radice: “Il settore vive una fase difficilissima.
Anche orchestre e kermesse che possono vantare una storia e un prestigio consolidati da anni, e universalmente riconosciuti, rischiano di scomparire per le difficoltà finanziarie. Si sa già, ad esempio, che quest'anno chiuderà i battenti
l'attività concertistica Chigiana: resteranno solo i corsi. E forse anche il Maggio Musicale Fiorentino, che probabilmente, se si fosse visto riconosciuto il milione di euro concesso all'orchestra del Mediterraneo, sarebbe riuscito a salvarsi. In questa
situazione già drammatica, è evidente che la politica dovrebbe evitare le ingerenze indebite, che ci riportano a 40 anni indietro”.
Ma è davvero così? Accadevano cose del genere nella Prima Repubblica? Abbiamo provato
a chiederlo a un esperto come Paolo Cirino Pomicino: “Ma scherza? Ai miei tempi non s'è mai visto nulla di simile: un contributo a un'associazione o ad una manifestazione stanziato direttamente in Finanziaria, come spesa corrente. Certo, poteva
capitare di dover sostenere un progetto, un'iniziativa: ma lo si faceva in conto capitale, stanziando i fondi nel bilancio del ministero di riferimento, che poi provvedeva a girarli a chi di dovere. Mi domando perché abbiano commesso un errore così
marchiano: forse non si fidano del ministero?”.
In realtà, la ragione è più semplice: in base ai criteri stabiliti dalla normativa vigente, le due orchestre di cui sopra non avrebbero potuto beneficiare del sostegno ministeriale.
Non solo, infatti, “nessun soggetto può essere ammesso a contributo se non ha svolto almeno tre anni di attività nel settore musicale”. Ma una delle precondizioni dell'ammissibilità dei progetti è rappresentata dall'avere
entrate proprie “non inferiori al 50 per cento del contributo richiesto”. In pratica, come si diceva, si finanzia solo chi è in grado di stare davvero sul mercato.
Ma Pomicino va oltre: “Quello della 'legge mancia', cioè
dell'obolo concesso a fine anno ai singoli parlamentari, che poi lo gestiscono a piacimento, è un malcostume introdotto da Tremonti. L'ho scoperto quando sono rientrato in parlamento, nel 2006. Ma oltre ad essere eticamente discutibile, un vero segno
di degrado, è economicamente insostenibile coi tempi che corrono. E credo che la responsabilità di quanto avvenuto vada attribuita anche e soprattutto ai presidenti delle commissioni Bilancio delle due Camere, che avrebbero dovuto garantire un
filtro alle proposte insensate: così, almeno, accadeva ai miei tempi”.
02 gennaio 2014
Qualche considerazione sulla presentazione a Milano di “Mondomusica” New York, salone degli strumenti musicali promosso dall’Ente Fiera Cremona. Saranno presenti il Sindaco di Cremona Oreste Perri, il Presidente della Provincia Massimo Salini, il Presidente della Camera di Commercio Giandomenico Auricchio, nonché Presidente del Consorzio Liutai A. Stradivari ed il Presidente del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.
All’evento non parteciperanno invece gli esponenti di altre Istituzioni di prestigio sia cremonesi che italiane e le associazioni liutarie.
Si apprende anche che al Salone di New York, dal 15-17 marzo 2013, esporranno in uno stand collettivo i liutai del Consorzio A. Stradivari di Cremona, altri 5 stand saranno occupati da liutai di Cremona aderenti al Consorzio mentre la presenza di liutai italiani che non operano a Cremona sarà molto esigua.
Le nostre previsioni si sono pertanto avverate e a New York si verificherà l’assenza di molti esponenti della buona liuteria cremonese, quella degna di essere esportata e che a nostro avviso si doveva far conoscere al meglio delle sue qualità e della sua unicità, anche in terra statunitense, dove la Cina si sta insediando con un artigianato di profilo inferiore ma a prezzi concorrenziali e dove saranno presenti invece molti paesi nostri “ concorrenti” in una passerella da noi creata grazie anche ad eventi di prestigio e agli strumenti e ai cimeli Stradivariani .
Vogliamo ricordare che negli ultimi mesi, l’ A.N.L.A.I aveva avanzato la proposta di un contributo consistente per i liutai cremonesi in modo che fossero invogliati a partecipare ed aveva auspicato un colloquio serio e costruttivo; New York avrebbe potuto essere l’occasione per compattare il mondo della liuteria smorzando le polemiche.
Insistiamo quindi nell’affermare che, a nostro parere, l’esiguo numero delle adesioni al Salone di New York è la conferma di un imperdonabile errore e lascia l’amaro in bocca a chi avrebbe potuto rappresentare altrettanto degnamente “ l’arte di saper fare il liutaio” nel mondo.
In un momento in cui il riconoscimento dell’UNESCO e la consacrazione di un Museo del Violino offrono nuovi orizzonti sul mercato internazionale, non vi è stata la sensibilità sufficiente per dare a chi non ha accesso ai finanziamenti pubblici la possibilità di essere presente e sentirsi parte di una realtà artigianale forte ed è questo un altro episodio che non va certo a ristabilire l’armonia e la collaborazione fra i diversi protagonisti del mondo liutario ed a favore del mercato artigianale di qualità.
Ci poniamo anche una domanda : perché le forze politiche impegnate proprio in questo momento di campagna elettorale non hanno nulla da dire al riguardo?
L’esecutivo ANLAI
Prof. Gualtiero Nicolini
Presidente A.N.L.A.I. (Associazione nazionale liuteria artistica italiana)
In data 11 febbraio alle ore 12,00 circa ai mestri liutai cremonesi è giunta la seguente e mail da parte di Mondomusica a New York che offre opportunità di contributi così formulata:
" Ho il piacere di informarla che la REGIONE LOMBARDIA ha predisposto un bando per la concessione di contributi per la partecipazione a Mondomusica a New York 15-17 Marzo 2013 " si affretti!i posti ancora disponibili per partecipare sono pochissimi! "
ALCUNE CONSIDERAZIONI ANLAI
1) Meglio tardi che mai 2) A Milano alla Conferenza stampa era stato dichiarato che i posti erano tutti esauriti 3) Se i nostri appelli ANLAI e le nostre critiche fossero entrambi serviti a riuscire a presentare a New York la nostra liuteria al meglio non potremmo che esserne felici 4) Ma se si fosse voluto veramente trovare soluzioni " accettabili" sarebbe stato molto meglio muoversi prima e con spirito veramente costruttivo.
ESECUTIVO ANLAI
Mondomusica
a New York è un evento
per pochi
da QUADERNICORSARI • 5 FEBBRAIO 2013 • PRINT-FRIENDLY
In margine all’intervento del Presidente della Fondazione Stradivari Bodini che ha affermato giustamente che nei prossimi anni 200 milioni di cinesi visiteranno l’Europa dei quali almeno 20 mila dovrebbero venire in Italia aggiungendo che però ci vuole marketing, desidero fare una piccola precisazione : solo qualche anno fa l’ANLAI ( il sottoscritto personalmente ) propose al Comune di Cremona il gemellaggio con la città di Suzhou definita la Venezia cinese (allora ancora ” a misura d’uomo ” mentre ora ha raggiunto vari milioni di abitanti ) grazie alla disponibilità del regista cinese vincitore di due Oscar Gu Rong che era venuto in città sperando di poter realizzare un film su Guarneri del Gesù ( era interessato al mio libro ” Gli arcani dell’anima” ).
Dopo qualche scambio di lettere e di inviti non raccolti la cosa è decaduta anche perché, come ho detto, nel frattempo,
come tutte le città cinesi, anche Suzhou si è notevolmente sviluppata.
Ripensandoci adesso : che grande occasione perduta per la città ( e per l’Italia) ! Una delle tante purtroppo !
Gualtiero Nicolini Presidente ANLAI
RELAZIONE DEL PRESIDENTE ANLAI AL CONVEGNO DI COSENZA 14 Novembre 2013
BISIGNANO RISUONA LA STORIA DI UN BORGO CHE VIVE
Comune di Bisignano - Provincia di Cosenza -Fondazione Carical-CCIAA Cosenza- BCC Mediocrati
Laliuteria è sicuramente un settore di nicchia, come si suol dire, specie in Italia dove la musica, che è stata un elemento importantissimo nel passato, è relegata ora dai nostri governanti e ormai da tempo, in una situazione pietosa.
Mi riferisco allo studio della musica nelle scuole che è praticamente inesistente, mi riferisco alle leggi sui conservatori che sono le più assurde, mi riferisco alla legislazione sui teatri, sulle orchestre, sui concorsi per l’accesso all’insegnamento e potrei continuare sottolineando anche esempi delle tantissime lacune, delle incongruenze, degli intoppi burocratici, delle incapacità, delle incompetenze legislative ….ma ve le risparmio.
Piange il cuore vedere quando siamo all’estero in quasi tutti i paesi europei giovani che girano per le città con in mano o a tracolla strumenti musicali, cosa che non vediamo quasi mai qui in Italia ; al massimo possiamo vedere qualche giovane con la chitarra ed è già comunque qualcosa.
Piange il cuore vedere sempre all’estero i teatri pieni di giovani che assistono ai concerti, alle opere, ai balletti ed invece qui da noi nei teatri .. quasi nessun giovane
Qui semmai li vediamo anche in folle oceaniche attratti da “Amici” e dalle selezioni di “ X factor” ed anche nei concerti musica leggera ed è già , ripeto, comunque qualcosa.
Ma non voglio divagare volevo solo sottolineare che in un sistema di questo tipo a livello nazionale, viste queste premesse ed il disinteresse dei nostri governanti per la musica in generale, malgrado il gloriosissimo passato, la liuteria non può essere in Italia un fenomeno di massa.
Eppure musica significa linguaggio universale, significa armonia, comprensione, collaborazione. A questo proposito desidero fare un esempio concreto: ho organizzato per alcuni anni con la Disma, l’associazione che raggruppa importatori ed esportatori di strumenti musicali, un concorso nelle scuole.
Seguivo solamente il settore delle ricerche. mentre altri si interessavano dei piccoli complessi scolastici che venivano invitati ad esibirsi e ad effettuare delle registrazioni per la loro partecipazione al concorso.
Il mio compito era quindi riferito solo alle ricerche che dovevano vertere su di un argomento musicale, su un autore classico ad esempio, o su uno strumento musicale, sulle tradizioni musicali ecc
Unica clausola richiesta era ovviamente quella che le ricerche dovevano essere interdisciplinari.
L’invito arrivava quindi dalla Disma a tutte le scuole d’ Italia con manifesti, locandine, pieghevoli, materiale divulgativo ecc eec e… questi eranopoi i risultati: il 99.9 % degli istituti ... non aderiva.
1) perché le segreterie cestinavano subito l’invito appena arrivato
2) perché, se l’invito arrivava ai direttori didattici, quasi tutti lo fermavano
3) perché, se la proposta arrivava al Collegio docenti, se già non era stato fermato dal Consiglio di Istituto, in genere quasi tutti lo bocciavano
4) Risultato finale era appunto che partecipava al concorso l’1 per mille delle scuole : si e no un centinaio di classi in totale in tutta ITALIA .
Il motivo ? La paura di dover lavorare troppo ? La paura di confrontarsi? Il timore di perdere qualche ora che poteva essere dedicata ad altre materie ?
Eppure quando arrivavamo alle premiazioni a Rimini i docenti di quelle pochissime classi che avevano deciso di partecipare ci dicevano entusiasti che l’esperienza era stata molto positiva, che quella ricerca interdisciplinare aveva coinvolto veramente tutti i loro allievi, anche coloro che sempre si erano dimostrati in passato i più svogliati e refrattari allo studio e disinteressati ad ogni stimolo, che si erano invece in questa occasione impegnati seriamente accanto agli altri allievi della classe sulla ricerca, sullo strumento musicale e magari avevano costruito insieme uno violino di carta o un flauto con una canna di bambù ….faccio solo degli esempi.
La classe ne aveva guadagnato in disciplina, in collaborazione, nell’ interesse anche per le altre materie. Si era riusciti ad amalgamare tra loro i giovani, a suscitare in loro l’ interesse per lo studio in genere ad instaurare un clima di collaborazione tra di loro che andava oltre le ore di lezione E questo in ogni classe che aveva partecipato al concorso.
Scusate la premessa forse troppo lunga ma, stando così le cose non è certo possibile pretendere che liuteria possa essere nel nostro paese qualcosa di più di un piccolo mondo molto ristretto.
Ma la liuteria interessa innanzi tutto i nostri musicisti quelli del settore cioè chi suona e chi studia gli strumenti ad arco, a pizzico,
a plettro.
Interessa i collezionisti; parlo soprattutto ovviamente e specialmente per gli strumenti ad arco che hanno raggiunto quotazioni astronomiche. Uno Stradivari, un Guarneri del Gesù o uno strumento degli altri Guarneri, di Ruggeri o Bergonzi per citare qualche nome, hanno oggi quotazioni impensabili nelle aste di Christie’s di New York o dei Sotheby di Londra ( è di questi giorni l’asta del violino del Titanic che è stato battuto a un milione di euro ) ma notevoli valori sono stati raggiunti anche per gli autori dell’ ottocento come un Pressenda o un Rocca ad esempio per dire due nomi qualsiasi ed anche per liutai del primo novecento e addirittura anche per la liuteria moderna e contemporanea le quotazioni sono oggi molto alte.
Le opere liutarie hanno avuto infatti in questi anni una rivalutazione elevatissima e sono considerate uno dei beni rifugio più interessanti.
Addirittura banche e fondazioni hanno acquistato strumenti di grandi liutai del passato e i grafici di rendimento degli ultimi 20 anni mettono appunto gli strumenti musicali tra i primi posti come maggiore utile investimento.
La liuteria quindi interessa il commercio con l’estero La vendita all’estero dei nostri prodotti ha come aspetto negativo il depauperamento del nostro patrimonio artistico in quanto malgrado esistano seri vincoli all’esportazione di opere d’arte quasi tutti i commercianti - sia italiani che stranieri - non li rispettano e/o sanno come aggirarli. Ma, restando comunque nel campo degli strumenti moderni e contemporanei, la vendita all’estero è un importante aiuto alla bilancia commerciale del nostro paese.
La liuteria infine interessa il turismo
A questo proposito ho apprezzato e condiviso la relazione e lo studio della dott.ssa Francesca Alonzo che è alla base di questo convegno.
Vorrei dare solo alcuni dati a riferiti a Cremona in quest’ultimo periodo;
grazie alla inaugurazione del Museo del violino in un solo mese sono giunti appositamente in città 8 mila visitatori e le casse dell’ente hanno registrato un’ entrata di 130 mila euro (per la verità se ne sono spesi in 4 mesi un milione e 400 mila ma questa è un’altra storia anche perché bisognava mettere la struttura a regime e vedremo inoltre come poter risolvere il problema della manutenzione di questo palazzo e delle collezioni)
Voglio solo sottolineare che 8 mila persone e 130 mila euro di entrate sono cifre di un certo valore ed un fattore molto positivo che devono far riflettere anche altre realtà.
Altro argomento interessante che vorrei evidenziare relativo alla liuteria sono i Concorsi anch’essi molto importanti per far conoscere le località ove si svolgono e incrementare il turismo.
Come Anlai, senza falsa modestia, posso dire che siamo l’unica associazione che li organizzano in alcuni settori e una delle poche in altri .
Nel campo degli strumenti ad arco in Italia infatti vi è un solo concorso importantissimo che è la Triennale degli strumenti ad Arco di Cremona che ha però dei costi elevatissimi. Richiama ogni tre anni circa 6oo liutai da tutto il mondo, ha una giuria strepitosa in ogni edizione ma appunto costosissima e a volte anche molto interessata.
L'Anlai organizza annualmente un concorso nazionale che è giunto ormai alla ottava edizione ed in precedenza ne abbiamo organizzati altri otto a Baveno come Ali Si trattava di un concorso biennale pertanto abbiamo coperto un periodo temporale di 16 anni ed in conclusione questo in settore siamo …. sulla “ breccia “ da oltre 24 anni !
Organizziamo sempre come Anlai anche il concorso internazionale - unico al mondo - per strumenti ad arco antichizzati che è giunto alla sua quinta edizione ( mi riferisco al concorso Anlai di Pisogne).
Abbiamo infine organizzato anche tre concorsi per “ copie di strumenti antichi “, un concorso di chitarra classica a Cremona mentre a Baveno abbiamo organizzato altre quattro edizioni di un concorso internazionale sempre di chitarra classica
Tutto ciò premesso, possiamo dire che l’Anlai ha una esperienza che nessuno in Italia e in quasi tutta Europa e nel mondo può vantare.
Rimanendo in questo settore mi sembra giusto ricordare i concorsi sicuramente importanti con i quali non abbiamo alcun collegamento: quello di Celano in provincia di L’Aquila e quello di Monterotondo località sita vicino a Roma
Vorrei quindi sottolineare il fatto che località come Baveno e Pisogne sono diventate famose per la liuteria ( e per tutti coloro che seguono questo settore e si muovo attorno alla liuteria) , non solo in Italia ma in tutto il mondo poiché ad ogni edizione hanno partecipato liutai che provenivano da 40 e anche 50 nazioni di tutti i continenti e quindi ne hanno parlato giornali, tv ecc a livello internazionale
Posso sottolienare l'importanza di Bagnacavallo, la cittadina romagnola che ha dato i natali al m° Lucci, che ha visto per una trentina di anni la realizzazione di un concorso e della mostra mercato che erano diventati un punto di riferimento per tutta la liuteria italiana
Nel corso degli anni nel periodo che va dell’inizio ottocento alla fine del novecento, accanto a grandi città che organizzarono concorsi importanti come Milano,Torino, Roma, Napoli, Firenze, Bologna, Genova, Palermo ecc ci sono state altre città più piccole come Cremona ( famoso il concorso del Bicentenario stradivariano voluto da Farinacci e costato un miliardo di lire di allora e quello poi del 1949 e successivamente le varie biennali degli anni sessanta che hanno preceduto la triennale degli strumenti ad arco ) ma anche Ascoli Piceno, Modena, Padova quindi Pegli, Ortona.
Piccole cittadine come queste ultime sono diventate famosissime nel mondo sempre per il settore liutario come Bagnacavallo, Baveno, Pisogne e recentemente si è unita anche Mozzate dove nel suo castello del Seprio si è tenuto il 7° concorso nazionale di liuteria classica.
Bisignano ha avuto anch’essa di recente il suo 1° concorso di liuteria di chitarra classica così come ha avuto per tanti anni una scuola di liuteria importantissima.
A questo proposito le scuole di liuteria sono anch’esse molto importanti nel panorama liutario perché sono quelle che creano gli artigiani e gli artisti del settore.
In Italia ovviamente la più famosa è quella Cremona, la scuola che ha ormai 75 anni e in cui sono stati diplomati coloro che oggi sono considerati i migliori liutai italiani Francesco Bissolotti, Gio Batta Morassi e Renato Scrollavezza per citare i più famosi.
Lo stesso Scrollavezza ha creato poi la scuola di Liuteria di Parma che è stata annessa per anni al Conservatorio e all’Università
Altra scuola importante che si dedica anche agli archi, al restauro e alle copie degli strumenti antichi è la Scuola civica di Liuteria di Milano. Poi abbiamo quella di Gubbio del compianto maestro Guerriero Spataffi indirizzata principalmente alle chitarre ed infine la Scuola di Pieve di Cento in provincia di Bologna che ha più che altro un indirizzo hobbistico.
Bisignano aveva la scuola che si rifaceva alle tradizioni dei De Bonis che è stata chiusa otto anni fa e che pare possa finalmente riaprire i battenti il prossimo anno se le notizie che ho non sono errate
Si sta aprendo in questi giorni una scuola a Sesto fiorentino così detta la scuola toscana che dovremo valutare al più presto. Ci sono stati inoltre in passato alcuni corsi anche importanti in varie parti d’Italia così come ogni tanto leggiamo come in questi giorni magari su fb che se ne aprirà uno a Roma a Santa Cecilia.
Voglio citare invece il corso tenutosi a Marineo presso Palermo alcuni a anni fa in cui fu coinvolta l’Anlai. Fu un corso che vide la formazione di alcuni liutai di un certo spessore che operano oggi in Sicilia e che è stato chiuso malgrado la sua positività dalla Regione con un dispendio di denaro assurdo non tanto per il corso ( anzi le spese erano state molto limitate in questo senso ) quanto per aver buttato via una esperienza estremamente positiva per aprire altre strade inutili senza alcuna prospettiva di impiego e solo per motivi clientelari
Tornando alle scuole serie c’è da sottolineare che richiamano molti allievi spesso anche dall’estero. Vi è quindi la necessità che siano a numero chiuso
A Cremona in questi 75 anni ci sono stati allievi di un centinaio di nazioni ma presenze di stranieri si registravano e si registrano anche in altre scuole specie a Gubbio e a Parma
Ci sono quindi anche i corsi di archetti, i corsi di chitarra classica , corsi di strumenti a pletto e a pizzico, corsi di arpa ecc.
A parte l’esperienza recente del museo del violino e la sua Scuola, Cremona da tempo esercita grande intesse turistico soprattutto per i capolavori dell’arte classica dagli Amati ( a cominciare dal “Carlo IX di Francia” di Andrea agli strumenti di Nicola detto il grande ) agli Stradivari ( il Cremonese 1715, il Vesuvio ecc ) e agli altri strumenti classici da Guarneri del Gesù, a Ruggeri , Bergonzi ecc ma anche e soprattutto per i cimeli stradivariani donati a Cremona dal maestro liutaio Giuseppe Fiorini di Bologna
Una parentesi doverosa : questo grandissimo personaggio cui si deve la rinascita della liuteria italiana nell’ottocento, osannato in Germania dove si era trasferito e divenuto capo della associazione liuteria tedesca è stato bistrattato in patria e neppure ringraziato concretamente per il grandissimo dono da lui profumatamente oltrettutto pagato direttamente ( 100 mila lire negli anni venti !!) a costo di grandi sacrifici personali e che meriterebbe davvero qualcosa di grande
Cremona, ingrata, invece ancora oggi non gli ha dedicato neppure una strada, una statua e solamente una inutile lapide !
Veniamo quindi alle mostre. Non possiamo non parlare di Mondomusica un salone importantissimo, il più importante in Italia per gli strumenti ad arco che si tiene ogni fine settembre e che da alcuni anni è dedicato anche al pianoforte oltre che agli strumenti ad arco. E’ una manifestazione importantissima ma che sta compiendo ultimamente, a mio avviso, errori madornali in quanto organizza anche una specie di un suo “doppione” negli Usa ( “Mondomusica a New York” ) con il risultato di non rendere indispensabile la presenza a Cremona di coloro che possono quindi evitare la trasferta, ma anche perché consente l’esposizione di strumenti di fabbrica ed infine perché non riesce a creare un dialogo con la maggior parte dei maestri liutai di Cremona ecc
Accanto a Mondomusica ci sono da segnalare le mostre della Disma esempio quella di Sarzana importante per la chitarra ( classica ed elettrica) e quella di Bologna che nel passato aveva trovato sede a Rimini e a Milano
Un esperienza interessante si è tenuta in questi anni a Mutignano un paese intero degli Abruzzi aperto alla esposizione di strumenti
Sto volutamente facendo dei flash per indicare manifestazioni, mostre concorsi, la presenza di scuole ecc come punti di richiamo ed importanti per convogliare l’attenzione ed anche la presenza in questi luoghi di molti visitatori
Un altro esempio: come Anlai abbiamo organizzato quest’anno alcune mostre di grande risonanza a Pisogne : “I grandi quartetti della liuteria italiana” dove abbiamo presentato una quindicina di quartetti - strumenti di non facile reperimento e di grande interesse - dell’ottocento e del primo novecento di grandi autori italiani e “Omaggio a Mario Maggi” in pratica l’esposizione di un museo di strumenti musicali di ogni tipo e di quindi grande interesse e successivamente a Rimini nel Museo della città abbiamo organizzato in collaborazione con il Comune la mostra“ L’arte del suono; il mestiere del liutaio” con quadri del Baschenis, del Bettera ecc che ritraevano strumenti musicali , con sculture es di Floriano Bodini ( il bozzetto della statua di Stradivari bambino ) e quindi con opere di grandi liutai della scuola emiliano romagnola da Soffritti, Pollastri, Bignami Capicchioni Utili, ecc sino ai giorni nostri, spiegando inoltre la costruzione dello strumento con i lavori delle scuole della Regione. Moltissimi i concerti, la presentazione di opere liutarie, conferenze ecc
Vorrei citare anche una mostra sempre organizzata dalla nostra associazione a Pisogne mostra di chitarre bettenti, una conferenza con un concerto del m° Loccisano con la chitarra battente tenutesi alcuni anni fa’ per indicare che i De Bonis non sono certo una novità e una scoperta per noi dell’Anlai
Due righe solo per sottolineare che l’Anlai organizza anche molti concerti e masterclass e ha rapporti di grande importanza e amicizia con maestri tra i più famosi che sono stati anche presidenti dei vari concorsi da Zakhar Bron a Yuri Bashmet, Uto Ughi, Roby Lakatos Cristiano Rossi, Massimo Quarta e al grande e compianto Slava Rostropovich
La mia relazione poterebbe ora essere molto più lunga ed esaustiva per passare in rassegna la liuteria in generale, i grandi liutai e la situazione attuale in Italia della liuteria
Molti sono i lati positivi ma molti anche quelli molto negativi.
Cercherò di sintetizzare i vari concetti
Ancora oggi la liuteria italiana ( e cremonese in particolare ) è vista come la migliore al mondo. Vari paesi, compresa la Cina ad esempio, dove si costruiscono strumenti che con l’archetto e la custodia si possono acquistare in Italia per poche centinaia di euro, hanno compiuto importanti evoluzioni; basti pensare che nei concorsi internazionali degli ultimi anni americani, tedeschi francesi, russi, slovacchi ecc ed appunto cinesi e giapponesi hanno registrato affermazioni anche eclatanti
Eppure nell’immaginario collettivo grazie a Stradivari e Guarneri la liuteria italiana è vista ancora e per fortuna come la migliore al mondo e le valutazione degli strumenti italiani rispetto alle altre scuole liutarie lo dimostra,
Se in uno strumento vi è la etichetta che indica che è stato costruito a Cremona vale di più, se il liutaio ha il nome italiano idem. E’ per questo che molti liutai stranieri si sono stabiliti a Cremona sia che abbiano conseguito il diploma alla Scuola di Cremona o in altre scuole italiane sia che non si siano neppure diplomati in Italia . L’8% dei liutai di tutto il mondo abita oggi a Cremona Molti stranieri hanno italianizzato il loro nome, altri se lo sono cambiato per farsi credere italiani,
Questa situazione così rosea ( il primato della liuteria italiana intendo ) a molti operatori del settore disonesti non basta per cui assemblano strumenti, per cui li comprano all’estero Cina Bulgaria, ecc in bianco, per cui li fanno costruire ad altri, per cui inseriscono la loro etichetta in strumenti di altri, per cui non rispettano i canoni della costruzione classica e persino il Consorzio Stradivari che dovrebbe essere sinonimo di garanzia certifica solo la provenienza degli strumenti non la loro qualità oppure al massimo ultimamente certifica anche la qualità ma solo di quello strumento non di tutta la produzione di un maestro liutaio.
Non vorrei insistere su questo argomento ma sottolineo che Cremona potrebbe rischiare - e sarebbe anche giusto se non si corre ai ripari - di perdere il riconoscimento Unesco appena ottenuto il che sarebbe un danno catastrofico per tutta la liuteria italiana in generale.
Tuttavia gli enti preposti sembrano far orecchie da mercanti ai nostri richiami e solleciti accorati e non approvano o non mettono in pratica misure che impongano l’obbligo di una produzione certificata che come ANLAI abbiamo proposto e continuiamo a richiedere
Nel mio libro uscito un paio di anni fa “ Liutai in Italia - Violin Makers in Italy “ ( una specie di vocabolario ) che fa seguito alla pubblicazione di “Liutai italiani di ieri e di oggi “ ed ai libri sulla scuola di liuteria che ha visto la presenza di tantissimi liutai di oggi in Italia segnalo dove risiedono, dove hanno lavorato, che tipo di produzione si deve loro attribuire e in molti casi sono riportate le loro foto e i loro cartigli, le loro etichette . Sono registrati migliaia di maestri liutai di ieri e di oggi professionisti ma la stragrande non professionisti perché la liuteria per molti è un secondo lavoro o un hobby che può dare soddisfazione anche di natura economica.
Ci sono indicate le varie scuole liutarie italiane perché a differenza di altri paesi nella nostra penisola le scuole sono sempre state molte e hanno ed hanno avuto caratteristiche particolari Ad esempio la scuola toscana si avvicina per molti versi a quella tedesca, la scuola emiliano romagnola è sparsa in mille località oggi come in passato quando c’era un liutaio sotto ogni campanile che faceva anche il bottaro, il contadino, l’idraulico, il falegname, il restauratore di mobili o il meccanico delle biciclette.
Le scuole più importanti sono sempre state le più antiche, quella cremonese e bresciana ma anche la mantovana ; la milanese fu la più famosa nel premo ‘900 mentre quella piemontese ebbe il suo massimo splendore nell’ottocento : La scuola napoletana si è sempre distinta anche per i mandolini e chitarre e potremo parlare a lungo di questi argomenti particolari. Mi soffermo non solo per dovere di ospitalità sui De Bonis. Il capostipite fu Vincenzo I che iniziò ad operare agli inizi dell’ottocento seguito poco dopo da Antonio I e Pasquale I. A loro seguiranno a metà ottocento Michele II, Umile I, Giacinto I , Nicola I, Francesco I ed alla fine del secolo Antonio II e Rosario I ed ai primi anni del ‘900 Giacinto II e Nicola III. Le tradizioni familiari furono riprese quindi da Luigi che è deceduto nel 2001 da Vincenzo II, nato nel 1929, da Costantino che è nato nel 1937 ed infine da Rosalba De Bonis l’ultima discendente.
Una famiglia davvero di grandi maestri e con una tradizione invidiabile.
Nicola III è considerato tra i più grandi esponenti della famiglia e a lui si deve la nascita e la direzione della Scuola di Bisignano. Vinse molti concorsi e fu dichiarato fuori concorso in altri per le capacità indubbie dimostrate anche grazie alla tradizione familiare ed in particolare per la costruzione di chitarre battenti. Successivamente ci fu Vincenzo che oltre alle chitarre battenti si cimentò nella costruzione di chitarre classiche trionfando anche in molti concorsi nazionali e internazionali.
E’ stato anch’egli valente docente della Scuola di Bisignano.
A conclusione di questa mia relazione, nel ribadire quindi l’importanza della liuteria per il nostro paese nei vari settori culturali, economici, di richiamo turistico ecc, voglio sottolineare l’importanza delle tradizioni liutarie della Calabria ed in particolare di Bisignano non solo per la chitarra battente e la chitarra classica e l’auspicio di un ulteriore sviluppo nell’interesse di tutti.
Gualtiero Nicolini Presidente Anlai
P.S.
L’auspicio dell'ANLAI è quindi che rinasca la Scuola di Liuteria di Bisignano , che si realizzi il Museo programmato ma che si riesca anche a stabilire una sinergia con nostra associazione duratura nel tempo in modo che Bisignano e/o altre zone della Calabria possano richiamare l’attenzione nazionale con la realizzazione ad esempio di un concorso nazionale liutario, e/o con cicli periodici di masterclass, con un premio liutario annuale, con qualsiasi altra iniziativa che potremo studiare e concordare insieme nell’interesse della liuteria italiana da una parte e del territorio calabrese dall’altro.
L’Anlai dichiara sin d’ora la sua completa disponibilità anche per i legami che Cremona ha con Cutro, legami instaurati da tempo e frutto della presenza in città di un personaggio politico molto legato al suo paese di origine ma anche alla sua terra di Calabria tutta e poiché siamo convinti delle effettive possibilità che strumenti come la chitarra battente possano avere uno sviluppo su parte del territorio nazionale e rappresentare le vostre antiche tradizioni anche a livello internazionale .
Fondazione Carical: presentazione del progetto “Bisignano, risuona la storia di un borgo che vive
14 NOVEMBRE 2013, 16:02 COSENZA ATTUALITÀ
Oggi alle ore 17.00 presso il Palazzo della Provincia di Cosenza avverrà la presentazione ufficiale del progetto Bisignano, risuona la storia di un borgo che vive, promossa dal Comune di Bisignano, in collaborazione con la Fondazione Carical, al Salone degli Specchi della Provincia di Cosenza. Questa iniziativa è la prima tappa di un lungo viaggio dedicato alla liuteria d’autore, cha nella città di Bisignano ha parte delle sue radici, rappresentate dalla famiglia dei maestri De Bonis. Una lunga tradizione che va recuperata, valorizzata e promossa attraverso un percorso che prevede la costruzione del Museo della liuteria e la donazione di quattro strumenti realizzati dal Maestro Vincenzo De Bonis.
L’iniziativa – dichiara il Sindaco, Umile Bisignano – ha l’obiettivo organico e pianificato di creare, in un tempo relativamente breve, un sistema di sviluppo socio economico che crei lavoro in termini di turismo e nascita di attività produttive.
Bisignano, risuona la storia di un borgo che vive si propone di realizzare quattro macro obiettivi: l’apertura del Museo della liuteria e l’acquisizione della sua collezione; la riqualificazione del borgo storico; la realizzazione del Festival della chitarra battente e degli strumenti musicali a corda e la riapertura della Scuola di formazione per maestri liutai, cui affiancare un corso per gli istituti di pena minorili.
Al progetto hanno aderito la Regione Calabria, la Fondazione CARICAL, la Provincia di Cosenza, la Camera di Commercio di Cosenza e BCC Mediocrati. L’idea progettuale scaturisce dalla consapevolezza che il comune di Bisignano è in possesso di un ricco patrimonio storico-culturale la cui fruizione può contribuire alla progettazione e realizzazione di un’ampia offerta culturale, che ne valorizzi il territorio nel settore del turismo regionale oltre che in quello nazionale.
Il comune denominatore di tutte le attività sarà l’utilizzo delle nuove tecnologie digitali, che favoriranno “l’ingresso” virtuale a utenti in tutto il mondo nel museo digitale della liuteria. La Fondazione Carical – afferma il Presidente, Mario Bozzo – partecipa volentieri a questo progetto nella convinzione che sarà la Scuola di liuteria a valorizzare il costituendo Museo e a dare un futuro alla memoria, con fondate prospettive di rilancio economico del territorio, soprattutto in favore dei giovani. Un Museo che si risolvesse soltanto nella custodia di ciò che è stato rischia di dire molto poco.
All’incontro parteciperanno Mario Bozzo, Presidente Fondazione Carical, Umile Bisignano, Sindaco di Bisignano, Gualtiero Nicolini, Presidente ANLAI (Associazione Nazionale Liuteria Artistica Italiana), Francesca Alonzo, Giornalista esperta di nuove tecnologie per i beni culturali e Marcello Vitale, Chitarrista. Interverranno: Mario Caligiuri, Assessore regionale alla Cultura, Giuseppe Gaglioti, Presidente Camera di Commercio di Cosenza, Damiano Grispo, Assessore alla cultura Comune di Bisignano; Mario Oliverio, Presidente della Provincia di Cosenza e Nicola Paldino, Presidente BCC Mediocrati
Cremona Mondomusica, l'appello d
Cremona Mondomusica, l'appello del presidente Anlai Nicolini: "Visitatori in calo. Assenti Scuola di liuteria, importanti liutai e ditte storiche. Crediamo nella manifestazione: dibattito costruttivo per rilanciarla
CREMONA - Il futuro della costruzione degli strumenti ad arco, la promozione dell'attività artistica e artigianale collegata al settore, le occasioni all'orizzonte. Fa il bilancio dell'ultima edizione di Mondomusica e affronta i temi caldi che preoccupano gli addetti ai lavori il presidente dell'Anlai, Associazione nazionale liuteria artistica italiana, Gualtiero Nicolini. Pubblichiamo il suo intervento.
"Noi in “Mondomusica” ci abbiamo creduto. E quando dico noi intendo Il Consiglio Direttivo dell’Anlai ma non solo. Molti di noi ci hanno creduto, anche prima che l’Anlai nascesse, come responsabili o iscritti all’ALI, come docenti della scuola di liuteria, come liutai, come appassionati di liuteria, come collezionisti, come studiosi della materia, come cremonesi, come italiani.
Personalmente mi sono battuto “agli albori“ (in quanto a quei tempi non eravamo in molti ad interessarci di liuteria a Cremona ) sia perché nascessero le Biennali, poi perché le Biennali si trasformassero in un concorso internazionale e poi proprio perché nascesse a Cremona, che tutti consideravano giustamente la patria della musica, un Salone per gli strumenti musicali.
Erano i tempi in cui si parlava con Antonio Bergonzi di “Cremona piccola Ginevra”. L’idea era quella di far organizzare agli enti della città un salone di “tutti” gli strumenti musicali ( quello che poi nacque a Rimini e poi a Bologna) ma ovviamente “accettammo” il salone degli strumenti ad arco un salone di élite che aveva una sua ragione.
Oggi credo
di essere uno dei pochi favorevole anche a “Cremona pianoforte” in quanto entrambi (archi e pianoforti appunto) rientranti nelle tradizioni della città anche se forse riterrei più opportuno che le due mostre fossero organizzate autonomamente
ma questo è un discorso secondario in questa sede.
Si è conclusa da poco questa edizione di Mondomusica. Al di là dei discorsi e degli articoli trionfalistici di certa stampa il parere di molti di noi è che Mondomusica
stia in realtà regredendo; cento stand in meno in un solo anno a parte la crisi reale e mondiale non può essere visto come un segnale negativo per il futuro?
Anche il numero di visitatori (che poi sappiamo come vengono calcolati dai dati ufficiali), anche solo 700 in meno, non depone anch’esso sfavorevolmente? In Fiera tra i vari espositori ci è parso davvero che si respirasse quest’anno una certa aria di scontento e di delusione oltre alla rabbia di alcuni che non si capacitavano di tariffe degli stand differenziate e a loro parere assolutamente ingiustificabili.
Non conosciamo il problema e non ci interessa affrontarlo in questa sede né dare giudizi al riguardo. Quello che invece ci preme sottolineare è l’aver notato ancora la mancanza in fiera di ditte storiche della liuteria cremonese da Scaramuzza, a Lucchi, alla Lac ecc., ma anche delle associazioni liutarie come l’Ali, della Scuola Internazionale di Liuteria sempre presente in passato mentre si sarebbe dovuto fare di tutto perché ci fossero magari tutte le scuole di liuteria italiane e soprattutto la mancanza di molti importanti liutai della città e non solo che anche quest’anno hanno preferito allestire le loro mostre in varie parti della città all’esterno della fiera.
Val la pena continuare su questa strada ? Cui prodest? Esprimiamo qui la nostra grande motivata preoccupazione perché a nessuno può davvero far piacere la possibile crisi di una esperienza così importante.
L’Anlai che molti considerano spesso su posizioni “estremiste” vuole farsi interprete da una parte del disagio di parte del mondo della liuteria cittadino e non solo ma dall’altra tentare una mediazione nell’interesse non solo della città ma della liuteria italiana nel suo complesso.
Per questo ci parrebbe utile se non necessario un serio esame di coscienza da parte degli organizzatori, da parte di chi detiene la responsabilità delle sorti future della manifestazione da parte di chi pensa già di ripetere l’esperienza americana che a parere di molti liutai cremonesi e italiani non è stata lo scorso anno certo molto produttiva per la nostra liuteria (cremonese e italiana) e dall’altra la disponibilità ad un dialogo positivo anche da parte dei “contestatori” per la ricerca di soluzioni che possano rilanciare tutti insieme già dal prossimo anno la manifestazione.
Noi lanciamo un appello per un dibattito costruttivo, per la ricerca di soluzioni serie e meditate soprattutto ora che il Museo del Violino è stato appena inaugurato e dopo il ecente riconoscimento Unesco a Cremona; sarebbe davvero importante che il salone della liuteria Mondomusica potesse riprendere a svilupparsi per divenire un vero centro di interesse mondiale del settore e determinante per Cremona e la liuteria italiana e con la presenza di tutto il mondo liutario della città".
Gualtiero Nicolini Presidente Anlai
da MONDO PADANO
Mario Maggi personaggio
straordinario, Cremona
non deve dimenticarlo
Caro Direttore,
ho letto l’articolo su Mario Maggi nell’ultimo numero di “Mondo Padano” e ho voluto ricordarlo brevemente anche io con queste righe e alcune foto... Mario Maggi oltre ad essere per me un grande, sincero amico
ed un confidente, era per tutti una persona dolcissima e sempre disponibile, ma anche un grande esperto di musica, di liuteria e di restauro di strumenti musicali... Aveva cominciato giovanissimo a interessarsi e ad appassionarsi agli strumenti; si era
diplomato in violino e viola ma sapeva suonare anche molto bene la viola d’amore e molti altri strumenti ad arco e a corda e strumenti di varia natura. Si era interessato anche al pianoforte avendo lavorato per un lungo periodo nella Fabbrica di Anelli
ed era anche un bravissimo e capace accordatore. Si era diplomato in violino ad Atene ed in Grecia, durante la guerra, era stato poi fatto prigioniero e successivamente internato in un campo di concentramento dove era costretto a suonare per gli ufficiali
nazisti. Non parlava quasi mai di questo triste periodo, anche se una volta mi raccontò di un ufficiale tedesco che era venuto a Cremona in quel periodo ed aveva voluto recarsi a trovare i suoi genitori per portargli i saluti e rassicurarli della sua
buona salute. I nostri discorsi riguardavano quasi sempre dei particolari sui nuovi strumenti che stava costruendo, restaurando o aggiustando. Dedicava gran parte del suo tempo libero alla ricerca appassionata ma sopratutto a restaurare i cordofoni,
gli aerofoni, i vibrafoni, i carillon, le scatole sonanti. Ogni strumento per lui non aveva segreti e quando ne trovava qualcuno che ne aveva non si dava pace sino a quando non riusciva in un modo o nell’altro a ridonargli il suono originale. Il suo
sogno era davvero quello di poter costituire un museo con i suoi strumenti musicali nella sua Cremona. Era felice quando poteva spiegare, specie ai giovani e soprattutto ai bambini, che lo guardavano con gli occhi spalancati e la bocca aperta, i segreti
della costruzione dei vari strumenti e a far loro ascoltare i loro suoni particolari.
Quasi ogni anno per un certo periodo, specie quando era in buona salute, mi piacque organizzare delle mostre con suoi strumenti in varie zone d’Italia.
Ricordo a Bavero un paio di volte, durante i Concorsi di liuteria, a Villa Fedora, a Perugia nella Rocca, a Grosseto al teatro Goldoni, a Rimini durante il Dismamusicshow e ricordo in ogni mostra il suoi entusiasmo e il suo impareggiabile
impegno. Ogni mattina arrivava all’orario di apertura ed era l’ultimo ad uscire; girava le manovelle dei suoi pianoforti e delle scatole sonanti, faceva scorrere le dita sulle corde dei suoi cordofoni, soffiava negli aerofoni in mostra circondato
sempre da una miriade di curiosi e in special modo da alunni di ogni età.
Era riuscito a far appassionare alla musica, al restauro ed alla costruzione anche i suoi figli, che sono tuttora validi studiosi, costruttori e restauratori e che seguono
ancora le orme paterne. Spiace che Cremona si sia lasciata sfuggire qualche grande occasione e che la città della musica continui a perdere dei treni importanti. Siamo ancora gli unici noi con l’ANLAI a portare in giro per l’Italia
questi pezzi eccezionali, come lo scorso anno a Pisogne con “L’omaggio a Mario Maggi” durante la mostra dei grandi quartetti della liuteria italiana e quest’anno al museo della città di Rimini nella rassegna “L’arte
del suono il mestiere del liutaio”, in cui gli strumenti di Mario Maggi hanno un posto di rilevanza, erano accanto ad opere di liuteria di grande importanza di Soffritti Rocchi, Capicchion, Bignami solo per fare alcuni nomi di grandi liutai, accanto
ai quadri del Baschenis e del Bettera, ai violini dipinti, ai medaglioni e al bozzetto di Stradivari bambino di Floriano Bodini.
Mario Maggi merita davvero che Cremona lo ricordi.
TOCCANTI PAROLE
DI RINGRAZIAMENTO DEI GENITORI DI CARLOTTA NOBILE
Alla c.a.
del Presidente Anlai Gualtiero Nicolini
Gent.mo Presidente,
siamo i genitori di Carlotta Nobile e vogliamo inviarLe il nostro commosso e grato pensiero..
il conferimento a nostra figlia del prestigioso premio Anlai alla
memoria, con una motivazione che ne racconta il breve ma intenso cammino di vita e di arte, é per noi motivo di orgoglio e di profonda emozione.
Sicuramente ci sarà qualcuno di noi -o da noi delegato- a ritirare l'onorificenza ed a parlare
di Carlotta; ci sentiremo poi per organizzare il tutto.
Intanto Le lasciamo il nostro recapito e, ringraziando ancora Lei e l'Associazione che presiede, La salutiamo cordialmente.
Vittorio ed Adelina Nobile
LETTERA AL GIORNALE CREMONA DEMOCRATICA
Non entro nel merito delle recenti decisioni della Commissione Toponomastica.
Non so se è composta dagli stessi personaggi che rifiutarono per due volte la proposta di far erigere un monumento nel viale degli artisti del Cimitero a Sandro Talamazzini ; forse i signori non sapevano che era stato non solo un grande scrittore ma
anche un regista cinematografico di prim’ordine Palma d’oro a Cannes. La proposta poi passò ma solo perché il voto del sindaco valeva doppio.Quello che vorrei segnalare ora al di là delle decisioni sul baritono Protti e sul
sig Palatucci giace da tempo la proposta firmata da numerosi liutai e musicisti e cittadini cremonesi di dedicare una via o una piazza al non certo discusso maestro Giuseppe Fiorini che ha donato a Cremona i cimeli stradivariani da lui acquistati con grandi
sacrifici Si inaugura il museo del Violino ma su Fiorini resta il silenzio di sempre grazie alla nostra “sempre discussa” Commissione Toponomastica
Gualtiero Nicolini presidente Anlai
dal Corriere della sera - 03/07/2013
E nel bosco fioriranno i violini
Al posto dei
vecchi pini neri saranno piantati aceri pregiati
Dossello. «Qui sorgerà il bosco della musica». La fantasia galoppa e uno si immagina a Dossello, località senza storia della Valcamonica, Pan con il flauto di
canna alle labbra e ninfe danzanti. Il cartello gigante, leggibile ad un tornante della strada che da Pisogne si inerpica fino a Fraine, non dice bugie. Anzi. E nasconde una storia gentile che merita d'essere raccontata. In località Dossello c'è
un bosco di circa 5 mila ettari, di cui una metà comunali ed il resto di un privato che li ha ceduti alla comunità.
Fino a qualche giorno fa era infoltito da un migliaio di pini neri, piantati attorno agli anni Sessanta dai bambini
di Pisogne, perché anche allora per ogni creatura che nasceva si faceva crescere un albero. «I pini neri non sono propriamente di queste zone, ma andavano bene pur di coinvolgere gli alunni nella festa degli alberi» racconta don Francesco
Naboni, parroco di Fraine, ai suoi cinquant'anni di messa. «Uno l'ho piantato anche io. Non ricordo se facessi la seconda o la terza elementare» gli fa eco l'assessore all'ambiente di Pisogne, Elio Musati. Mezzo secolo è passato e i pini
neri si sono ammalati. «È stato necessario tagliarli, per evitare che il maledetto bostrico colpisca questa zona» spiega Giuseppe Quetti, responsabile del patrimonio boschivo del Comune di Pisogne. È un forestale che si farebbe troncare
un dito piuttosto di sacrificare un ramoscello sano. Il bostrico è un parassita fertile. Depone le uova tre volte nella stagione e si nutre di legno. Particolarmente gustoso trova l'abete rosso, ma non disdegna altri sapori.
E così,
con buon senso, è stato deciso il taglio dei pini ammalati, operazione sensata condivisa dalla Regione che ha contribuito con 10 mila Euro per il disboscamento. Un attento appalto ha fatto sì che il Comune di Pisogne abbia trovato la Società
Agricola Bernardini di Trento cui affidare i lavori ed interessata all'acquisto dei tronchi caduti. Finiranno in Austria, dove oggi non si può segare nemmeno un ramoscello e che ha bisogno di legname per mobili ed altro. E si sono affrettati a venirli
a caricare su un bilico. «A conti fatti il taglio non costerà nulla alla comunità e il ricavo previsto dalla vendita del legname si aggira attorno ai 18 mila euro. Non male, per le nostre finanze» osserva ancora l'assessore Musati.
Si dirà a questo punto: cosa c'entra la musica con il bosco tagliato? E dove si è nascosto quel dio Pan, mezzo uomo e mezzo caprone che zufola con la siringa fra le labbra? Euterpe viene in seconda battuta. Pisogne, che da sempre protegge
e valorizza la chiesa di Santa Maria della Neve, da anni organizza, a settembre (dal 15 al 21), un eccellente festival musicale nel tempio dove Romanino affrescò Storie di Cristo. Fra tre mesi, come ogni anno, proporrà un concorso internazionale
di liuteria. Parteciperanno l'associazione Stradivari e l'associazione nazionale liuteria artistica italiana di Cremona.
Da qui è sortita l'idea — chi l'ha proposta vede oltre il suo naso — di creare, per il futuro, una piantagione
di aceri di ottimo pregio. È il legno prediletto dai liutai per il manico del violino, strumento ad arco costruito con un mix di legni nobili: abete rosso, ebano, ciliegio. Spiega l'assessore all'ambiente Musati: «Sono state già selezionate
dai nostri esperti 250 piantine di acero alte due metri ora in vaso. Verranno presto portate a dimora. Nel tempo sarà come avere dei quattrini per finalità musicali». Anche gli aceri di Pisogne — non saranno come i richiestissimi
dei Balcani — doneranno, nel tempo, buoni legni per costruire violini, viole o violoncelli. Senza clamori, ma con la luna buona, gli alberelli verranno interrati al Dossello. Saluterà l'arrivo delle piantine Valeria, musicista che il fotografo
Stefano Cavicchi ha fotografato, con il violino fra le braccia, dove ora sono pini neri senza vita.
COSTANZO GATTA
Utile ovviamante aggiungere che l' " idea" del bosco di aceri è stata dell'assessore alla cultura del Comune di Pisogne on.Marina Berlinghieri che segue e coordina da anni il Concorso di Liuteria ANLAI a Pisogne
PREMIO DEI LIUTAI BULGARI
A GUALTIERO NICOLINI
" LIUTOLOGO SCRITTORE ORGANIZZARORE DI EVENTI LIUTARI DI GRANDE RILEVANZA PUNTO DI RIFERIMANTO PER LA LIUTERIA CLASSICA E PER LA DIFFUSIONE DELL'ARTE LIUTARIA SPECIE IN FAVORE DEI GIOVANI Associazione Regionale Liutaria di Kazanlak giugno 2013
Anlai Cremona. “L'Arte del suono", il mestiere del liutaio in mostra a Rimini
CREMONA - Si è conclusa a Rimini al Museo della città la mostra “L'Arte del suono il mestiere del liutaio“ organizzata dall'ANLAI, l’associazione di Cremona, in collaborazione con l'assessorato alla cultura del Comune di Rimini che ha visto, anche grazie alla presenza di capolavori della pittura di autori quali il Baschenis e il Bettera e di strumenti di grandi liutai dell'Ottocento e del Novecento dai Soffritti a Giuseppe Fiorini, a Capicchioni, ai Pollastri, a Bignami Rocchi, Utili ecc. un afflusso di pubblico da record e giudizi estremamente positivi da parte della critica non solo specialistica.
Erano in mostra anche il bozzetto della statua di Floriano Bodini “Stradivari bambino” la statua di Piazza Stradivari a Cremona, e i bronzi della medaglia di Stradivari dello stesso autore oltre alla collezione Mario Maggi che ha riscosso unanimi consensi, archi di Giovanni Lucchi e ad opere di Giorgio Piacentini e Mauro Lucini.
Tra le iniziative che hanno animato la manifestazione ed ottenuto grande successo le relazioni dei “ cremonesi” Renato Meucci che ha presentato il volume “Lo strumentaio” , Salvatore Dugo sul violino DOC, di Gualtiero Nicolini su “ Giuseppe Fiorini “ , di Massimo Lucchi che ha presentato il libro sul maestro Giovanni Lucchi e di Cesare Gualazzini sulla costruzione della chitarra classica.
Da sottolineare ovviamente anche i concerti di Alberto Lupo Pasini e Wim Jansen, di Matteo Fedeli con lo Stradivari ex Adams 1726, di Cristiano Rossi, di Alessandro Cavallucci e Francesco Ciancetta , di Valery Prilipco e Galia Danilina , di Aldo Vianello e degli allievi dell'Istituto Lettimi di Rimini e le conferenze di Piero Gargiulo sulle intavolature del liuto nel '500, di Antonio Bonacchi " Il violinista" dell' on. Marina Berlinghieri sui Concorsi di Liuteria di Pisogne, di Alfia Milazzo sulla orchestra giovanile " Falcone e Borsellino " della Fondazione La città invisibile di Biancavilla, di Carlo Vettori su " Stradivari a Madrid" , di Claudio Rampini sulle vernici in liuteria di Ezia di Labio con i suoi violini dipinti.
UNA LETTERA AL DIRETTORE CHE RESTA DA TEMPO BEN VISIBILE SU " IL VASCELLO" Quotidiano on line di Cremona
Incuria nella gestione dei violini della Collezione Comunale?
Caro Direttore,
vi scrivo per segnalare la grave situazione dei violini della Collezione “Gli
Archi di Palazzo Comunale” .Come probabilmente saprete, per produrre un suono ottimale i violini hanno bisogno di essere suonati quotidianamente, ed è infatti ciò che accade per la collezione del Comune di Cremona. E' data inoltre ai visitatori
la possibilità di assistere a queste prove giornaliere per potersi godere lo straordinario suono di questi strumenti.
Sono venuto con la mia ragazza (entrambi siamo violinisti) a Cremona il 22 agosto per un'audizione durante la quale ha suonato il curatore della Collezione, Prof. Andrea Mosconi. L'esecuzione è stata minata da stonature imbarazzanti, mancanza di espressività, suono debole, incerto, non curato e gracchiante.
La cosa è grave non tanto perché ai turisti che da tutto il mondo giungono a Cremona viene offerta una esecuzione così scarsa, ma soprattutto perché gli strumenti per rimanere vivi ed al massimo della loro capacità musicale hanno bisogno di essere suonati da mani che siano effettivamente in grado di estrarne un suono pieno che li metta bene in vibrazione, altrimenti perdono la loro sonorità. Non trovo le parole per esprimere lo sbigottimento, la rabbia e la profonda delusione nel sentire il suono di questi mirabili strumenti martoriato in tal modo. E' difficile credere che la città, che punta ad attirare turisti con la propria secolare storia di liuteria, permetta questo scempio. I violini siano affidati a chi sa suonarli e produrre un suono degno di tali strumenti. Tommaso Monti
Da tempo questa lettera campeggia sul Vascello e nessuno sembra preoccuparsene. Ma davvero il problema non merita soluzione ?
MA SIAMO PAZZI ????
10 anni di silenzio ? BASTA CON I FURBI E I LADRI !!!!
PALERMO - Incredibile, ma vero. Dal conservatorio di Palermo sono spariti non uno ma ventisei antichi e preziosi strumenti musicali. Violini, viole e contrabbassi rubati. Dovevano essere l'attrazione di un museo ed invece sono finiti chissà dove. In realtà, alcuni di essi avrebbero trovato nuovi proprietari. Gente facoltosa capace, e tutto dipende dal portafogli, di partecipare a prestigiose aste e di aggiudicarsi gli strumenti battuti per trecento mila euro ciascuno in famose gallerie di Londra e New York. Christie's su tutte.
La prima tappa della storia è del 2003,
quando al conservatorio Vincenzo Bellini, con sede in un antico palazzo del centro storico a pochi passi dalla Cala, si accorgono della misteriosa sparizione di due registri dell'inventario. Nel 2003 la faccenda viene segnalata alla Procura della Repubblica
e alla Corte dei Conti.
Nel 2012, poco dopo il suo insediamento, il neo direttore Daniele Ficola salta sulla sedia: altro che registri, al conservatorio sono spariti ventisei strumenti musicali. Solo per fare alcuni esempi dei
violini trafugati, non c'è più traccia di un Buccini del XVIII secolo, di un Chappuj parigino del 1759, di uno Jacobus Steiner del 1659. Merce rara che fa gola a collezionisti facoltosi, che possono spendere migliaia e migliaia e migliaia di
euro per aggiudicarseli.
Ed è iniziata la ricerca dei carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico. L'inchiesta è affidata al sostituto procuratore della Repubblica Vania Contrafatto. Ci sono già quattro
indagati. Sui nomi c'è il massimo riserbo, così come sull'attività investigativa. Si battono, però, due piste. Una interna che porta dritto nelle stanze del conservatorio e l'altra che segue il tragitto dei furti su commissione
che indirizza gli investigatori oltre i confini nazionali.
Non si ruba un violino se non c'è già qualcuno pronto a comprarlo. Più o eno quanto accade per un quadro o per qualsiasi opera d'arte. Gli strumenti
sono spariti dalla biblioteca, dai locali dell'economato e persino dalle stanze del direttore che ne ha denunciato il furto. Sono rimaste le bacheche di vetro vuote e i cartellini descrittivi. Meno male che al conservatorio avevano ancora delle vecchie fotografie
del 1970 e del 1994 che mostravano gli strumenti trafugati. Sono state analizzate dall'occhio attento di investigatori ed esperti liutai per fare un elenco dei ventisei strumenti trafugati. Ce n'è abbastanza per parlare di giallo.
Anlai, iniziative
27 maggio, 2013 // 0 Commenti
Nella foto, una sala della mostra di Rimini
Preg.mo sig. direttore,
siamo convinti che gli avvenimenti liutari di notevole livello organizzati dalla nostra associazione (ANLAI) possano essere di aiuto per lo sviluppo della liuteria italiana e di Cremona in particolare (Liuteria patrimonio dell’Unesco).
Ci permettiamo pertanto di segnalare i seguenti appuntamenti da noi organizzati per i prossimi giorni.
29 maggio ore 21,00 Circolo Società
del Giardino a Milano Piazza Duomo “Serata di gala e premiazione dei vincitori del 7° Concorso nazionale di liuteria anlai per l’acustica conclusosi a Mozzate Castello del Seprio. Per la sezione violino verranno premiati il
turco Ismail kayak, il cinese Liu Zhaoyang e il maestro Giuseppe Chillemi di Asti.
Per la sezione viola il cremonese Marcello Villa e per un violoncello l’ungherese Roberto Baschais.
Gli strumenti vincitori sono stati scelti dai componenti delll’orchestra dell’Accademia d’archi di Milano che per l’occasione suoneranno accompagnando i solisti maestri Matteo Fedeli, Marco Traverso e Ninni Saladino.
E’ questa la prima volta in un concorso di liuteria che un’ intera orchestra decide l’assegnazione dei premi per il settore acustico indipendentemente dal giudizio dei maestri liutai.
30 maggio, convegno sulle vernici a Cremona in Sala Puerari ore 10 – 17. Relatori Igor Morder, Claudio Rampini e Gabriele Carletti. Tavola rotonda e opinioni a confronto.
2 giugno, a Kazanlak (Bulgaria) per il festival delle rose presenza alla mostra di liuteria degli studenti bulgari diplomati a Cremona (idea Anlai).
Intervento
dell’on. Marina Berlinghieri della Commissione Affari Europei della Camera dei Deputati e della dott.ssa Isabella Massoletti del CDN Anlai.
7 giugno, incontro a Cremona per la composizione della delegazione di operatori cremonesi del settore liutario a Dubai in novembre e di musicisti italiani che suoneranno grandi strumenti classici cremonesi (Stradivari
e Amati).
16 giugno, cerimonia di chiusura della mostra “L’arte del suono: il mestiere del liutaio” tenutasi a cura di Tarcisio MIgani e Gualtiero Nicolini per l’Anlai al museo della città di Rimini.
In mostra la collezione Maggi, gli archi di Giovanni Lucchi, sculture di Giorgio Piacentini (per sottolineare la presenza di artisti cremonesi) oltre a capolavori e opere di liutai emiliano-romagnoli dell’Ottocento e del Primo Novecento, bozzetti
di Floriano Bodini tra cui ”Stradivari bambino”, la costruzione del violino, le vernici e quadri di Bettera e Bashenis.
La mostra è aperta tutti i giorni e tra gli avvenimenti da segnalare in questo periodo
il giorno 2 giugno conferenza sulla vernici in liuteria di Claudio Rampini e il 9 giugno conferenza di Cesare Gualazzini sulla costruzione della chitarra, i concerti di Cavallucci (chitarra) di Prilipco (balalaica) e dei violini dipinti di Ezia di Labio.
La mostra sta ottenendo uno strepitoso successo di pubblico e di critica.
Cav Salvatore Dugo
CDN Anlai Cremona
29 maggio, 2013 // 2 Commenti
Un nuovo nome a piazza Marconi. La proposta è arrivata in occasione del convegno di martedì in sala Puerari dal titolo ‘Liuteria patrimonio dell’Unesco: una realtà’ da Paolo Bodini, nuovo Direttore delegato alla Liuteria dal consiglio di amministrazione della Fondazione Museo del Violino. Un cambiamento destinato a far discutere. L’ex sindaco di Cremona e presidente uscente della Fondazione Stradivari ha lanciato l’idea di chiamare piazza Marconi con la nuova denominazione ‘Piazza della Liuteria cremonese’. Dubbi sono già stati espressi da parte dell’Anlai (Associazione Nazionale Liuteria Artistica Italiana). “Visto – scrivono dall’Anlai - che è stata presentata ufficialmente alla Commissione Toponomastica del Comune la richiesta da parte dell’Anlai e di molti cittadini cremonesi, sostenuta da liutai di tutta Italia e anche dall’estero, di intitolare una via o una piazza importante al maestro liutaio Giuseppe Fiorini, colui che ha donato alla città di Cremona la prestigiosa raccolta dei cimeli stradivariani perché, se si intende dare un nome nuovo alla piazza del Museo del Violino, non si “ringrazia”, come dovuto, il liutaio cui si deve anche la rinascita della liuteria italiana e del metodo classico cremonese? Sarebbe una splendida opportunità per ricordare degnamente e finalmente chi ha dedicato tutta la sua vita per la salvaguardia del patrimonio stradivariano e del metodo classico dedicandogli la nuova Piazza Giuseppe Fiorini artefice della rinascita della liuteria italiana”.
Artigianato artistico e cultura. Motori di economia antica e sempre moderna
di ON MARINA BERLINGHIERI
Nei giorni scorsi ho partecipato all’evento "L’arte del suono: il mestiere del liutaio". Ecco le mie riflessioni..
Impresa e cultura è un binomio che spesso anima il dibattito: l’impresa con la sua concretezza, la cultura con la sua astrazione; lo storico primato dell’una ispirata agli interessi che non deve contaminare l’altra pura e sognante. Credo che questa visione della cultura tratteggiata da Orazio sia sparita da qualche secolo dalla letteratura, ma forse è ancora presente nella quotidianità.
Ne sono esempio le scelte che ovunque, nei comuni, nelle regioni, nel bilancio dello Stato, alla voce sponsorizzazioni delle grandi aziende, la voce cultura non ha il primato che le spetta, soprattutto in termini di investimenti, di assegnazione di risorse che possono rappresentare una speranza per molti giovani.
È vero che oggi stiamo vivendo la peggior crisi economica dell’ultimo secolo e che abbiamo bisogno di investimenti che pongano un freno alla dilagante disoccupazione, ma non è antitetico investire in cultura e impresa.
Fin dalla notte dei tempi l’uomo ha realizzato oggetti e attraverso di essi, in modo conscio o inconscio, ha creato l’identità di un popolo, ha prodotto saperi e ne ha sancito la riconoscibilità e l’unicità.
La cultura, quindi, ha tratto origine dalle botteghe, dalla cultura materiale che vive dell’ambiente in cui si esprime e si manifesta; gli oggetti antichi hanno avuto il compito di trasmettere messaggi spirituali prima che culturali e artistici, testimonianza di un passato da tramettere alle generazioni future.
Alcune lavorazioni artigianali che sono divenute altissime forme d’arte, come nel caso della liuteria, sono il frutto di percorsi espressivi, artistici e culturali e richiedono tecniche manuali di alto livello tecnico e professionale, talvolta orientati alla conservazione o ripristino di beni di alto interesse artistico.
Con il recente sostegno del riconoscimento della liuteria cremonese come Patrimonio dell’umanità (UNESCO) possiamo affermare con certezza che l’arte della liuteria rappresenta un patrimonio culturale che può divenire risorsa economica e produttiva importante: un sistema produttivo fatto da microimprese, da piccoli laboratori e imprenditori fortemente radicati nei territori di appartenenza.
Credo, quindi, che il passaggio fondamentale sia quello di riconoscere questa eccellenza e di valorizzarla attraverso azioni che, oltre al valore artistico ed economico, ne enfatizzino il valore sociale legato alla trasmissione dei mestieri d’arte, del saper fare.
L’artigianato che diventa eccellenza può essere una forma di occupazione diffusa che alimenta l’economia locale e le piccole produzioni e che crea occupazione, stabilità sociale, apprtenenza e possibilità di sviluppo futuro. Soprattutto nelle aree più marginali. Soprattutto con la sinergia del pubblico con il privato.
In questo senso, credo che sia significativo l’esempio del Distretto Culturale di Vallecamonica. Infatti, dalla collaborazione di Fondazione Cariplo, Regione Lombardia e Comunità Montana di Vallecamonica si è costruito un progetto culturale partito da un businnes plan, da azioni economiche ben tratteggiate e da una governance che coordina e controlla le azioni stesse.
Il metodo d’impresa anche nella cultura. In questo settore la prima azione è certamente quella di elaborare progetti per favorirne l’internazionalizzazione e la conoscenza. A tal proposito credo che le iniziative nate dalla collaborazione con l’ANLAI possano essere serio e fruttuoso veicolo di conoscenza e di condivisione. Essere ambasciatori del “made in Italy” non esprime solo nella valorizzazione dei brand; dal mio punto di vista significa proporre lavorazioni e prodotti che parlano di una storia, di scelte di vita, di tradizioni e di territorio.
Cosa fare in concreto?
Dopo le azioni di conoscenza -di cui abbiamo fatto
parecchia eseprienza- credo sia necessario costruire un progetto che permetta ai nostri prodotti artigiani, partendo dai violini e arrivando a tutti i prodotti dell’artigianato artistico, di:
1. entrare in circuiti di valorizzazione e commercializzazione
di questi manufatti;
2. individuare o strutturare reti di formazione inserite nel sistema europeo all’interno delle botteghe stesse a supporto di un circuito di formazione scolastica di livello professionale con scuole di eccellenza che pongono
l’artigianato artistico tradizionale all’interno dei loro percorsi formativi;
3. sviluppare una progettualità museale di sistema che valorizzi la produzione artigianale e che, attraverso i book-shop, renda economico il passaggio
culturale-artistico.
Certamente, considerazioni di metodo, queste che devono essere rielaborate e potenziate.
Ma si tratta di
iniziare…
Attività di cui si è resa protagonista ANLAI con la collaborazione dell’On. Marina Berlinghieri
- Concorso Nazionale di liuteria nel castello di Seprio a Mozzate - Como (maggio)
- Concorso internazionale di liuteria di Pisogne per
copie e strumenti antichizzati ( settembre) - unico in Europa
- Rassegna "il suono dell’arte" Rimini -un mese di conferenze, concerti, mostre tutte aventi come tema la valorizzazione della cultura liutaria
- Partecipazione al Festival delle
Rose a Kazanlak in Bulgaria, dove si terrà - il 2 giugno - una giornata dedicata alla liuteria con la presenza liutai bulgari diplomati a Cremona, Direttivo ANLAI e l’on. Marina Berlinghieri;
- Sostegno alla Fondazione " la città invisibile" di Catania che ha costituito la scuola di musica per la legalità dove 250 bambini hanno avuto la possibilità, attraverso la scuola di musica, di accostare i a percorsi di cittadinanza attiva. I liutai dell’Anlai hanno donato molti strumenti ad arco, proprio per consentire concretamente la costituzione dell’orchestra.
Collaborazioni e ipotesi apertura di una scuola
12 maggio, 2013 // 0 Commenti
La liuteria cremonese arriva fino in Kazakistan. Una delegazione governativa kazaka ha incontrato nel primo pomeriggio di sabato il presidente dell’Anlai (Associazione Nazionale Liuteria Artistica), Gualtiero Nicolini, impegnato al salone di San Pietro al Po per la consegna degli strumenti musicali che partecipano al concorso di liuteria di Pisogne. Il risultato dell’incontro è un documento condiviso per una collaborazione in campo liutario. Tra gli obiettivi, anche lo studio per l’apertura di una scuola per la costruzione di violini in Kazakistan. Fra i punti del documento, incontri e iniziative in collaborazione fra le due realtà e scambi formativi tra giovani liutai.
BOLOGNA RICORDA DOVEROSAMENTE OTELLO BIGNAMI QUANDO CREMONA RICORDERA' DEGNAMENTE GIUSEPPE FIORINI ??????
Presentata richiesta ufficiale ANLAI
Alla Commissione Toponomastica
C/o Comune di Cremona
Cremona aprile 2013
Consapevoli dell’importanza del m° liutaio cav. Giuseppe Fiorini per la rinascita della liuteria italiana e soprattutto per l’impegno da lui profuso per la salvaguardia dei cimeli stradivariani ( forme, disegni e attrezzi appartenuti al sommo maestro ) acquistati personalmente con grandi sacrifici dagli eredi del Conte Cozio di Salabue cui erano stati venduti da Paolo Stradivari, donati poi alla città di Cremona ed attualmente orgoglio e vanto della città nonché meta di visitatori oltre che di esperti e di appassionati di liuteria di tutto il mondo, i sottoscritti cittadini di Cremona chiedono l’intitolazione di una piazza o di una via al maestro liutaio bolognese considerato a livello mondiale di grandissima importanza nel campo liutario ( ricoprì tra l’altro anche la presidenza di associazione del settore in Germania ) anche per un giusto riconoscimento al suo munifico gesto per Cremona.
Ricordano tra l’altro anche l’impegno da lui profuso e la richiesta reiterata alle autorità della città di far nascere a Cremona la Scuola di Liuteria in cui avrebbe voluto poter insegnare trasmettendo ai giovani allievi i canoni della liuteria classica cremonese.
Si ringrazia sentitamente
CDN ANLAI Il Presidente Gualtiero Nicolini
PRIME ADESIONI
Cassiodoro Masterclass Bologna
Dott. Fabio Perrone ( Cremona)
M° Racz Pal ( Budapest )
Col. Cav. Angelo Vasta ( Milano)
Accademia Concertante ( Milano )
M° Matteo Fedeli ( violinista ) Milano
M° Mauro Ivano Benaglia ( Milano )
Prof.ssa Natalia Maria Lanza Palermo
M° Ezia Di Labio Bologna
M° Claudio Rampini “ Quelli del Portale del Violino “
M° Enrick Michopulo ( Lecce)
M° Gabriele Negri ( Casale Monferrato )
M° Edo Sartori ( Santorso VI )
M° Giorgio Agatoni ( Città di Castello )
M° Albo Righetti ( Cattolica )
M° Massimo Negroni ( Cremona)
M° Rosalba De Bonis ( Bisignano )
Dott.ssa Mary Perotti (Brescia)
M° Nello Nicotra ( Catania)
Miss Keith Bardard ( londra)
Prof .ssa Angela Belmonte ( Noto )
M° Roberto Regazzi ( Bologna)
M° Franco Merlo ( Bovolone Vi )
M° Elisabetta Giordano ( Cremona)
Dr Elio Bodini ( Cremona)
Claudia Rocca ( Cremona)
M° Cristiano Rossi ( Bologna)
M° Marco Nolli ( Cremona )
M° Alessandro Voltini (Cremona)
Entro l'anno, al Museo Civico Ala Ponzone di Cremona, negli negli spazi oggi occupati dal Museo Stradivariano, troverà casa una ricchissima raccolta raccolta di chitarre, liuti, mandolini e altri antichi strumenti a pizzico, tutti perfettamente restaurati e funzionanti, grazie alla generosità dell'ing. Carlo Alberto Carutti che,con grande passione, ha recuperato questi capolavori nel corso degli anni. Lo comunica il Comune di Cremona. Il Vascello ha già più volte invitato ad accogliere la straordinaria occasione, suscitando grande interesse negli organi istituzionali.
RIPORTIAMO L'INTERVENTO DEL PRESIDENTE ALI CHE CONDIVIDIAMO PIENAMENTE
L'’Ingegnere Carlo Alberto Carutti concede la sua collezione di strumenti al Museo in Palazzo Affaitati.. In qualità di Presidente dell’A.L.I. (Associazione Liutaria Italiana), auspico che la Città comprenda l’importanza di questo fatto. Non si tratta semplicemente di un gesto prezioso che va ad implementare le già esistenti collezioni di proprietà del Comune e della Fondazione W. Stauffer, si tratta di un’occasione unica per i nostri liutai e conseguentemente per Cremona. A questa premessa corre l’obbligo dare una spiegazione.
La liuteria non si riduce solamente alla costruzione del violino, ma consta di una tradizione che testimonia come i grandi liutai abbiano realizzato strumenti diversi. A tale proposito basti citare un nome per tutti: Stradivari. Come non ricordare, ad esempio, le sue chitarre o le sue arpe?. Il violino è certo “sineddoche” dell’intera liuteria. Va colto il valore della donazione, altrimentisi negherebbe la complessità dell’arte liutaria di cui Cremona è depositaria. La presenza di collezioni diverse consentirà di potenziare l’interesse per strumenti che oggi sembrano essere in qualche modo dimenticati in Città. Per correttezza si deve dire che la Scuola di Liuteria“A. Stradivari” ha già posto in essere corsi alternativi alla costruzione degli strumenti ad arco. Inoltre, in Città alcuni liutai hanno recuperato tradizioni costruttive diverse: si veda la costruzione della chitarra o degli strumenti barocchi.
La presenza della collezione dell’Ing. Carlo Alberto Carutti in Cremona è di grandissimo interesse per due aspetti. Quello più ovvio, per il grande pubblico, è legato alla possibilità d’implementare la conoscenza verso la realtà liutaria; l’altro, quello più specifico, è costituito dalla possibilità che i liutai si accostino con assiduità a strumenti di grandissima qualità. Per loro lo scopo precipuo è quello di studiarli e di appropriarsi d’informazioni che solo la diretta conoscenza consente. Questa operazione coinvolgele botteghe dei nostri liutai, la stessa Scuola, gli organologi e i musicologi.
C’è poi un aspetto che non va sottovalutato: l’arte è figlia dell’imitazione, ma anche dell’immaginazione. La frequentazione con un numero elevato di strumenti diversificati per genere costituirà per i liutai uno stimolo intellettuale ed artistico.
Vi è poi un’ultima considerazione di cui è doveroso tenere conto. L’Ing. Carutti ha già provveduto alla pubblicazione del catalogo “Passioni di un collezionista. Dai liuti ai violini”. Si tratta di un catalogo ragionato curato da Giovanni Accornero. La collezione è quindi già “dotata” di uno strumento fondamentale. Chi si troverà ad organizzarla, all’interno di spazi museali, sarà avvantaggiato da un lavoro di ricerca completo ed esaustivo.
Ritengo che il gesto dell’Ing. Carlo Alberto Carutti offre l’opportunità di sviluppare quelle potenzialità che sono consone alla tradizione culturale della Città. Non dimentichiamolo: Cremona declina liuteria con arte e cultura. Come dimenticare Cremona seconda città del Ducato?, come dimenticare Bertesi e Capra?, come dimenticare che l’insula, ove operavano artigiani ed artisti, si trovava di fronte alla maestosa chiesa di San Domenico?. Scordare la connessione fra liuteria e Città è fare torto sia all’una che all’altra. Se a Cremona la liuteria ha avuto la possibilità di svilupparsi, ciò è dovuto certamente alla genialità di taluni grandi liutai, ma non di meno alle condizioni storiche. Vero è che qualcuno parlerà, molto opportunamente, anche del mito Stradivari. Stradivari va oltre il proprio mito: è presente nei molteplici strumenti che ha costruito. Anche se questi hanno subito modifiche, mantengono ugualmente l’impronta originaria. A dirlo non sono certo io, ma quei musicisti che hanno avuto e hanno il privilegio di suonarli.
Riscoprire quindi una liuteria non solamente artefice di violini costituisce un doveroso ossequio al passato. La tradizione si traduce in “memoria attiva” capace d’offrire stimoli al futuro. La liuteria deve ripensare alla sua complessa identità.
Per questo la collezione dell’Ing. Carlo Alberto Carutti consente all’arte liutaria di riappropriarsi delle molteplici potenzialità insite in essa.
Non si tratta quindi solo di saper accogliere un dono, ma di essere ben consapevoli che questo gesto è un patrimonio che aumenta esponenzialmente la cultura e l’arte, espressioni di civiltà.
Un museo, come si legge nel Codice dei beni culturali e del paesaggio (Decreto Legislativo n.51 del 22/01/04, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.45 del 24/02/04), è “istituto e luogo di cultura: una struttura permanente che acquisisce, conserva, ordina ed espone beni culturali per finalità di educazione e di studio.” Non si tratta di una definizione di carattere meramente legislativo, ma rappresenta la sintesi della Museologia che in ben tre secoli è addivenuta all’individuazione della funzione “non sostituibile e non barattabile” del museo. La funzione è da individuarsi nei verbi “acquisire, conservare e ordinare”, verbi che vanno scanditi in successione. La presenza concreta dell’opera nella sua “matericità” è la prima condizione che giustifica l’esistenza di un museo. L’opera è soggetta alla fruizione del pubblico in quanto gli sta “di fronte”. Nessun surrogato dell’opera, per quanto culturalmente elaborato, può sostituire l’originale. Il termine “bene culturale” va declinato in base alla duplice finalità: “educazione e studio”. Queste “azioni” sono possibili solo nel momento in cui ci si confronta direttamente con l’opera; nel nostro caso specifico con lo strumento musicale. Per questo motivo la collezione dell’Ing. Carlo Alberto Carutti,va ad implementare quelle del Comune e della Fondazione W. Stauffer, un elemento principe perché un museo si possa dire tale. E’ la voce ritrovata per una musica cui la storia ha messo troppe volte la sordina, è una lunga pagina di storia degli strumenti strappata e ritrovata, è la tessera mancante di un mosaico: la cultura
Anna Lucia Maramotti Politi
INTITOLAZIONE
«Un giardino per Otello Bignami,
maestro liutaio bolognese»
Già raccolte le firme, da Roversi Monaco a Ernani
L’inizitiva di un’allieva: grave che Bologna non lo ricordi
Il liutaio al lavoro
BOLOGNA - «L’anno prossimo sarà il centenario della nascita del maestro Otello Bignami, il più importante liutaio di Bologna e tra i più noti al mondo, ed è scandaloso che nella sua città, che è Città della musica Unesco, nessuno abbia mai pensato di celebrarlo come merita». Ezia Di Labio, allieva del maestro, è partita da questa considerazione per farsi promotrice dell’intitolazione di uno spazio al liutaio, erede di un’antica tradizione bolognese, scomparso nel 1989. La scelta è caduta su un giardino in via San Rocco, un piccolo polmone verde incastonato tra la via omonima e Pietralata, zona Pratello.
Per promuovere l’iniziativa, ha raccolto le firme («ne bastavano trenta, ma in poco tempo sono arrivata a cento») e le ha depositate in Comune. Tra i firmatari ci sono, oltre al figlio di Bignami, William, già primo violino al Comunale oggi in pensione, il presidente della Fondazione Carisbo Fabio Roversi Monaco, il sovrintendente del Comunale Francesco Ernani, lo storico dell’arte Eugenio Riccomini, l’ex sindaco Walter Vitali, il presidente dell’Accademia Filarmonica Loris Azzaroni, il compositore e violoncellista Giovanni Sollima e molti altri musicisti, bolognesi e non. «Tutti hanno risposto con entusiasmo», conferma la liutaia che dal 1979 al 1984 fu tra i fortunati 15 allievi a entrare nella Scuola di Liuteria Artistica Bolognese creata dal maestro con il sostegno delle istituzione pubbliche: un’esperienza unica per numero di partecipanti, ma pure perché totalmente gratuita.
La pratica di intitolazione ha già mosso i primi passi: dopo la raccolta firme, a gennaio il Quartiere Saragozza ha votato all’unanimità la proposta. A marzo c’è stato un incontro aperto alla cittadinanza per far conoscere la figura di Bignami: in quell’occasione, Giacomo Tesini ha suonato l’ultimo violoncello realizzato dal maestro. Ora la palla passa al Comune: starà alla commissione Toponomastica decidere. «L’idea del giardinetto di San Rocco mi è venuta passeggiando: è un luogo un po’ defilato, in sintonia con l’indole del maestro Bignami, frequentato da anziani e bambini, ideale per un simbolico passaggio di testimone dal passato al futuro».
Perché la scuola di liuteria bolognese non è scomparsa con il suo principale rappresentante: «Oggi a Bologna siamo in cinque a continuare la sua opera — spiega Di Labio —. I suoi strumenti sono stati suonati in tutto il mondo ai massimi livelli, dal grande violoncellista del 900 David Oistrackh a Renzo Sabatini, da Sandro Materassi ad Alessandro Zanardi, prima viola alla Fenice di Venezia. Cremona degli Stradivari ha fatto un business economico e culturale, Bologna, invece, non si accorge dei tesori che ha».
Claudia Baccaran
Comune di Quarrata
VINICIO GAI(1930 - 2012)
GIORNATA DI STUDI
Per informazioni:
Servizio Cultura e Comunicazione - tel. 0573 774500 – 771408 – 771220
www.comune.quarrata.pt.it - www.villalamagia.com
Sabato 13 aprile 2013 ore 15.30
Salone affrescato Villa Medicea La Magia
Via Vecchia Fiorentina I tronco n. 63 – Quarrata
ore 15.30 - Saluto del Sindaco di Quarrata Marco Mazzanti
ore 15.45 - Interventi:
Marco Tiella L’amico ritrovato
Federica Riva Il bibliotecario al Conservatorio 'Luigi Cherubini' di Firenze
Giuliana Zaccagnini Lavorare insieme…
Elena Ferrari Barassi Il catalogatore puntuale, acuto e profondo
Fabio Perrone Questioni di estimo artistico: dialoghi e confronti sulla
valutazione degli strumenti musicali
Ore 17.00 - Daniele Biagini, pianoforte - Esecuzione dei brani “Vitam
Paesta Puram” da Ave Maris Stella di Nicola Zingarelli e “…et unam
Sanctam Catholicam” da Messa di Saverio Mercadante.
Ore 17.40 - Interventi:
Gabriele Rossi Rognoni La costruzione della figura professionale di
Curatore di Strumenti Musicali: il lavoro ancora in corso di un pioniere
Renato Meucci Linguistica e organologia
Carlo Vettori Quarant’anni di amicizia nel mondo della liuteria
Gualtiero Nicolini L'ultimo premio alla carriera: ANLAI 2012
Ore 18.30 - Conclusioni
Gli amici di Vinicio Gai a Quarrata: Stefano Marini, Carlo Rossetti,
Massimo Niccolai
L'ANLAI INVITATA UFFICIALMENTE IN CINA
20MAR2013
L'ANLAI INVITATA IN CINA
Caro Prof. Nicolini:
Voglio invitatrla come VIP a partecipare all' augurazione del 2nd China International Violin Making Competition> che sara dal 7-22 Settembre 2013, Il iugurazione sara il 11 Settembre.
Spero che possa accettare il nostro invito.
Aspetto la sua risposta, Grazie!
Zheng Quan
UNA VIA DI CREMONA A GIUSEPPE FIORINI INIZIATIVA ANLAI
L'Anlai sta raccogliendo firme per inviare alla Commissione Toponomastica del Comune di Cremona richiesta ufficiale di intitolare una via o una piazza della città al grande maestro liutaio Giueppe Fiorini, l'artefice della rinascita della liuteria intaliana e del metodo classico costruttivo della scuola cremonese, che regalò a Cremona i cimeli stradivariani (forme attrezzi e disegni visibili attualmente al Museo Stradivariano) acquistati dai discendenti del Conte Cozio di Salabue cui erano stati venduti da Paolo Stradivari affrontando grandi sacrifici economici e senza mai ottenere un adeguato riconoscimento.
L'ANLAI A BOLOGNA DAL 14 al 16 GIUGNO
I LIUTAI INTERESSATI POSSONO PRENDERE CONTATTO CON L'ANLAI CHE POTREBBE ORGANIZZARE UNO STAND IN CUI OSPITARLI PER LA PRESENTAZIONE E VENDITA DIRETTA DEI LORO STRUMENTI
BOLOGNA 14 - 16 GIUGNO 2013
LISTEN PLAY BUY
IL SALONE DELLA MUSICA E DEL
FARE MUSICA
Gentile Presidente Nicolini,
come
anticipato telefonicamente inoltriamo alla sua attenzione i costi e le informazioni aggiornate su MIS 2013.
L'evento sarà rivolto al grande pubblico
di appassionati e avrà l'ingresso da via Costituzione.
Le novità di quest’anno:
- la concomitanza con JAMBO evento di free-style che porterà a Bologna migliaia di giovani da tutta Italia
- un'area VENDITA che permetterà a tutti
i visitatori di acquistare direttamente strumenti e attrezzature musicali
Music Italy Show si svilupperà nei padiglioni 21 e 22 e con i palchi per le esibizioni nelle aree esterne adiacenti.
Gentile amico
Ti volevo informare che nei giorni 26/27/28 Luglio 2013 a Mutignano,un borgo medievale in provincia di Teramo,si terra' la terza edizione di una mostra molto particolare: Mutignano Lutherie Festival .
Particolare e unica nel suo genere per vari motivi,il primo tra tutti che si svolge lungo le vie di un Borgo Antico,con gazebo in legno e non,in cui ogni espositore esporra' le sue creazioni.
Il corso è di circa 400 metri,inizia con una piazza (Piazza S.Silvestro) dove verranno ubicati dei gazebo 3m x 2m per le percussioni ingenere ed effettistiche,poi si prosegue per circa 200 metri di corso fino ad incontrare la seconda piazza (S.Antonio) dove verranno posti dei gazebo anche qui da 3m x 2m dove verra' allesito un piccolo palchetto dove ci saranno esibizioni libere,proseguendo per altri 200 metri si arriva alla terza piazza,(Del Risorgimento),in cui ci sara' l'area ristoro e il palco esibizione per gli artisti.
Il tema musicale fisso di questo festival è il Fingerpicking,mentre quello variabile in questa edizione è il Blues,quindi sul palco si esibiranno artisti Fingerpicking e gruppi Blues,che potrete vedere in dettaglio nella pagina del Programm
LETTERA DI DUE LIUTAI " seri"
su MONDOMUSICA A NEW YORK
che condividiamo pienamente
Caro Gualtiero,
ci permettiamo il tu e ti inviamo per conoscenza la lettera che abbiamo
inviato al quotidiano "La Provincia", al quotidiano online
"CremonaOggi", al settimanale "Mondo Padano" e per conoscenza al
Consorzio Liutai e al suo Presidente ed al Presidente dell'associazione
"ALI".
Davvero occasione
per tutta la liuteria?
19 marzo, 2013 // 0 Commenti
Abbiamo letto con interesse le due pagine de “la Provincia” di Domenica, 17 Marzo 2013, riguardanti il Salone MondoMusica New York e la spedizione del Consorzio Liutai. Apprendiamo che detta spedizione sarebbe stata un successo; siamo lieti per loro e ci auguriamo che questo possa portare benefici economici a tutti i colleghi, consorziati e non. Sappiamo quanto sia importante, soprattutto in un periodo di crisi come questo.
Sentiamo però la necessità di intervenire a proposito di alcune dichiarazioni dei consiglieri del Consorzio, presenti alla manifestazione.
A chi dichiara che “c’è chi distrugge il lavoro che facciamo dicendo che il marchio non è garanzia di qualità” rispondiamo che pensavamo la questione fosse ormai scevra da ogni equivoco; al più tardi almeno dopo l’intervento del Dott. Antoldi durante la presentazione dello studio del CERSI sulla liuteria cremonese contemporanea, nel corso della quale (senza smentita alcuna da parte del presidente e dei consiglieri presenti) il relatore ha più volte sottolineato che chi “polemizzava” sulla questione marchio=qualità era purtroppo stato vittima di un fraintendimento: il Marchio non avrebbe mai voluto, né potuto essere garante della qualità, ma solamente della provenienza! Tralasciando il fatto che la dichiarazione del consigliere ci sembra dimostrare ampiamente che di fraintendimento non si trattava, chiederemmo (di nuovo) un minimo di onestà intellettuale: sarebbe ora di smetterla di dichiarare una cosa e poco dopo il suo esatto contrario a seconda del contesto e delle convenienze del momento. Per non essere a nostra volta fraintesi, ribadiamo che non stiamo affermando che non possano esserci strumenti di qualità all’interno del Consorzio, ma semplicemente che non è e non può essere un Marchio a garantire che siano tali!
Quanto invece alla dichiarazione che i cremonesi sarebbero abituati a mandare avanti gli altri (a proposito dell’opportunità di essere presenti o meno a MondoMusica a NewYork), non vogliamo e non possiamo entrare nel merito delle scelte personali di numerosi colleghi, ma vorremmo di nuovo ribadire un concetto che pare al direttivo del Consorzio continui a sfuggire. Dispiace doversi ripetere: a Cremona esistono differenti modi di intendere la liuteria dai quali discendono anche interessi (commerciali e non) diversi. E’ chiaro per tutti che una totale assenza di polemiche favorirebbe gli interessi del Consorzio, ma sembra ancora non altrettanto chiaro al Consorzio che i suoi interessi non coincidono sempre con quelli di tutta la categoria. Il Consorzio gode già del fatto di essere preso -a nostro parere ingiustamente- dalle Istituzioni come unico riferimento per veicolare i propri sforzi ed investimenti; non ci pare eccessivo che ogni tanto qualcuno provi donchisciottescamente a far sentire la propria voce fuori dal coro.
Per non cadere alla fine nella trappola della polemica facile, non cediamo alla tentazione di commentare la frase conclusiva dell’articolo, secondo la quale gli assenti avrebbero sempre torto…
Aldo Brugnini e Eva-Maria
Beck
Brugnini & Beck, Liutai in Cremona
di ALFIA MILAZZO: Il vitalismo artistico-amoroso del
Guarneri nel romanzo di Gualtiero Nicolini (Gli Arcani dell'anima)
Sarebbe stato possibile per Dante Alighieri concepire l’ascesa al paradiso nella Divina Commedia, senza aver vissuto l’amore
per Beatrice?
Leonardo da Vinci avrebbe potuto dipingere la Gioconda senza subire la seduzione dello sguardo ambiguo di Monna Lisa?
Su simili interrogativi si arrovellano da sempre biografi e critici. Il problema in fondo è poetico-filosofico:
in che misura o fino a che punto l’esperienza di vita plasma il genio artistico? E in particolare, quanto l’amore favorisce l’espressione artistica più elevata?
Il prof. Gualtiero Nicolini, nell’opera Gli arcani dell’anima
– Joseph Guarnerius “IHS” fecit Cremonae anno 1735, prende una posizione in merito. Il romanzo, alla sua quarta edizione presso Stradivari, deve il suo successo al fatto di essere una delle poche ricostruzioni biografiche pur romanzate del
genio maledetto, celebre quanto misterioso, annunciato dalla seconda parte del titolo, Guarneri detto Del Gesù.
Guarneri, uno dei più grandi liutai cremonesi del ‘700, non è noto solo per essere stato il costruttore del famoso
violino “Cannone” suonato da Paganini, ma anche per una sfrenata passione nei confronti delle donne. Gli arcani dell’anima sembrano sposare la tesi secondo cui le vicissitudini erotiche-amorose del Guarneri influenzarono significativamente
gli esiti artistici di grande livello raggiunti dal maestro nella liuteria.
Il personaggio Guarneri si nutre dell’innamoramento delle donne, le quali non sono vittime, ma muse nella sua crescita artistica ed edonistica. La liuteria stessa appare
come l’arte capace di unire in una sintesi armonica la disciplina tecnica a tutte le esperienze amorose, passioni, virtù e vizi del liutaio.
In questo quadro, componendo frammenti di vita tra storia e leggenda, Nicolini è riuscito
a trasferire l’ideale di ricerca dell’eros platonico nello stampo di un Don Giovanni mozartiano. Platone infatti, nel Simposio, ricorda le origini mitologiche di Eros, figlio di Poros (ricchezza) e Poenia (povertà). Eros è, secondo
il richiamo platonico, l’ideale di un vissuto capace di unire due estremi esistenziali: la ricchezza o molteplicità e la povertà o essenzialità minima; si svolge tutto nella dialettica tra assenza e pienezza dell’oggetto del
desiderio, in bilico tra il nulla e l’assoluto. Ed è per questa sua partecipazione al nulla che Eros è legato alla morte, come sostiene Freud nel saggio Aldilà del principio del piacere. In altre parole, Eros è la ricerca
dell’assoluto a partire da una vacuità dell’anima. Per questa ragione Platone lo identifica con la filosofia stessa.
Il mito dell’Eros trova una collocazione moderna nella figura di Don Giovanni, introdotta dallo scrittore spagnolo
Tirso de Molina, autore del dramma L’ingannatore di Siviglia e il convitato di pietra. Moliere nel 1665 e Goldoni nel 1736 ne faranno il protagonista di commedie molto apprezzate dal pubblico. Il Don Giovanni diventa un riferimento simbolico in cui si
rispecchia lo stato di insicurezza esistenziale tipico della cultura a cavallo tra ‘600 e ‘700. Nel 1787 Mozart, nella sua celebre Opera, riuscirà a rappresentarne i risvolti articolati di matrice estetica. Kierkegaard nello scritto sul
Don Giovanni di Mozart, distingue tra seduttore psichico, che agisce entro una specifica condizione temporale per possedere una donna psichicamente, restando però schiavo degli intrighi e dei conflitti posti in essere da egli stesso, e il seduttore
sensuale che agisce nell’immediato, in un trionfo vitalistico che si contrappone alla morte. Il filosofo Umberto Curi ha sviscerato il significato storico esistenziale del mito di don Giovanni: non un modello di collezionismo sessuale, ma uno “spazio”
nuovo e trasgressivo in cui si evidenziano temi cruciali quali il rapporto tra il tempo e l’eternità, l’identità e l’alterità, la vita e la morte.
Il mito di Eros platonico è dunque assai diverso da quello
di Don Giovanni, affermazione vitalistica dell’Io, molto presente nell’elemento dionisiaco di cui parla Nietzsche nella Nascita della tragedia.
Il Guarneri di Nicolini è un Don Giovanni mozartiano, ma con delle differenze importanti.
Infatti, come riconosce Michel Onfray, teorico del dongiovannismo ateo-materialista, il personaggio di Mozart è caratterizzato da una spiccata misoginia.
Nel romanzo di Nicolini, Guarneri è un Don Giovanni creativo, spinto al massimo livello,
ma incapace di prendersi gioco delle donne, poiché (e qui sta la sorprendente innovazione rispetto al mito di Don Giovanni), riconosce alle donne il merito di suscitare una sorta di influenza benefica nella sua arte, per cui le donne non sono strumenti
di affermazione dell’Io, ma promotrici dell’intelligenza artistica del liutaio, della sua ricerca del suono perfetto, del quid assoluto.
Non è un caso che l’Autore ricostruisca i ricordi erotici del Guarneri nella cornice narrativa
della lavorazione di uno strumento perfetto. L’incisione e il taglio del legno d’acero vengono potenziati dalla visione di volti e corpi di donne del passato. Le rimembranze e i rimpianti causati dalle amate si confondono nella mente del Guarneri
con le forme dell’opera d’arte. Tra tutti emerge preponderante l’amore della giovane Ninetta, figlia del Capitano delle guardie del carcere in cui il maestro liutaio fu rinchiuso con l’accusa di omicidio. E’ lei infatti a consentire
a Guarneri di confezionare diversi esperimenti che lo condurranno alla costruzione di un esemplare straordinario.
Il carattere e la vita del Guarneri sono narrati in uno stile fermo, privo di compiacimenti linguistici, accurato nell’esposizione,
efficacemente arricchito da invenzioni e lampi di malinconica ironia. Il volume è impreziosito da alcune stampe della città di Cremona del ‘700 e dei primi dell’‘800, nonché dalle riproduzioni di alcuni suoi violini,
appartenenti al suo periodo più florido, tra il 1734-44.
Consiglio a tutti di leggere questo prezioso romanzo storico-esistenziale, poiché offre l’opportunità unica di comprendere le sfumature non convenzionali del genio artistico,
in riferimento ad un’arte poco conosciuta ma straordinaria, qual è la liuteria cremonese più alta. Inoltre esso rappresenta in modo affascinante, nella figura di Guarneri, il connubio tra vita e arte, nella rete di un vitalismo estetico
in cui però l’oggetto del desiderio non è la donna, ma la relazione tra la donna e l’arte.
Gualtiero Nicolini, saggista, scrittore, poeta, è stato insignito del Premio Baveno nel 1998 “Una vita dedicata alla liuteria”. Vincitore del Premio letterario “Padus Amenus” nel 2001 con il libro “I Conia”, è stato docente per vari anni di Storia della Liuteria, presidente per più di un decennio dell’ALI (Associazione Liutaria Italiana), è attuale presidente dell’ANLAI. Ha pubblicato numerosi libri di storia e tecnica costruttiva degli strumenti ad arco, tradotti in inglese, tedesco, ungherese, giapponese e cinese. Organizza concorsi liutai nazionali e internazionali, mostre in Italia e all’estero e ha tenuto conferenze in moltissimi paesi del mondo.
Angeli o demoni presenti in alcuni grandi strumenti del passato ?
di Gualtiero Nicolini ( Presidente Anlai )
Quando lo Stradivari ex Joachim, costruito a Cremona nel 1715 e ribattezzato
" il Cremonese ", fu acquistato dal nostro Ente Provinciale per il Turismo e tornò quindi dopo poco più di due secoli nella sua città natale, per essere collocato nel palazzo Comunale, si dice che, durante la notte, attorno al palazzo
si sentisse spesso suonare un violino ed una misteriosa bellissima musica.
Eppure i sistemi di allarme in Comune non segnalavano alcuna presenza estranea.
Sui narra anche che il custode del turno di notte ogni volta che lasciava il suo posto ed
andava a controllare cosa stesse accadendo nella stanza dei violini, ove si trovava lo strumento di Stradivari, tutto tornava nel più assoluto silenzio ma che, appena si allontanava, dopo un po', la musica misteriosa riprendeva ancora più forte
di prima . Alcuni sostengono anche che poco dopo il pover’uomo impazzì.
È questa solo una delle tante "leggende", che riguardano alcuni degli strumenti ad arco antichi e famosi, ma sono in molti a credere ed a sostenere che i suoni
che emettono alcune di queste grandi opere del passato quando si passa l’archetto sulle corde ( ma a volte anche quando nessuno li tocca) richiamino gli stessi suoni di secoli lontani.
Dentro le casse armoniche, infatti, secondo alcuni, ci sarebbero
dei fantasmini che non se ne vogliono andare. Basterebbe forse pensare allora al Tartini quando compose “ Il trillo del Diavolo” per credere a questa “ diceria” o a Paganini e alla sua composizione “ Le Streghe” solo per
fare degli esempi. Non mancano, d’altronde, anche episodi riferiti da vari musicisti o da importanti collezionisti che riguardano ad esempio il quartetto Mantegazza, il quartetto del Conte Sola, strumenti dipinti in nero per un lutto della regina, che
si dice suonassero anche quando non c'era nessuno intorno, anche solo ai colpi di vento, ed ancora, sempre come esempio, ricordare la famosa viola d"amore di Alessandro Stradella, sfuggito a Venezia ai sicari di un marito geloso, ma ucciso poco dopo a Genova,
dove si era rifugiato sperando di averla fatta franca e dove fu invece raggiunto da uno dei sicari .
Questi sono le” leggende” più famose, ma molti musicisti, che posseggono importanti strumenti di grandi e famosi liutai raccontano
spesso tanti episodi e situazioni particolari e …non di certo normali.
Alcuni artisti, poi, si trasfigurano quando suonano con una di queste grandi opere d’arte. Altri, invece, che forse le hanno acquistate solo per fare un buon investimento
o perché sono convinti che altri loro strumenti, magari moderni, suonino meglio, mentre dichiarano pomposamente di esibirsi con strumenti antichi preferiscono invece sostituirli “furbescamente” per i loro concerti, In questo caso, ovviamente,
non possono di certo essere coinvolti nella possibile presenza di fantasmi o essere soggetti a fenomeni paranormali.
Qualcuno comunque è davvero convinto di queste presenze ( anche perché il legno vive e perché più uno strumento
viene suonato più acquista migliori capacità sonore ) . E’ convinto che il suo strumento abbia dentro di sé ancora qualcosa di vivo del suo costruttore, dei tempi passati, dei secoli trascorsi, che ci siano quindi presenze di spiriti
divini o ….infernali .
Altri, più semplicemente, sono convinti che tra violino e violinista o tra viola e violista, tra cello e cellista e così via, il continuo suono quotidiano porti, dopo anni ed anni ad una “ simbiosi mutualistica”
tra esecutore e strumento, ad un trasferimento per entrambi della personalità, dell’ anima , della propria essenza.
E questo non potrebbe avvenire anche ( e perché no ? ) tra il liutaio che con tanto amore lo ha costruito e il suo
strumento ? E di conseguenza allora questo "spirito" del liutaio attraverso lo strumento, perché non potrebbe ira giungere davvero al musicista che lo suona con tanto impegno e tanto amore e per tanto tempo ?
E più il musicista di oggi
è un grande e più il liutaio, vissuto lontano nel tempo, grandissimo perché non sarebbe giusto pensare che attraverso lo strumento magari perfetto e costruito con grande amore, non ci potrebbe essere ora tra di loro ( ripeto musicista
e liutaio o il suo spirito ) una unione che si materializza attraverso il suono … di musiche ………celestiali o ……..di un trillo di un diavolo ?
Gualtiero Nicolini
Direttivo Nazionale